Campo 65 Al Mercadante con i ricordi del prigioniero inglese Corps
Ma a raccontarli, giovedì 23 settembre, al teatro Mercadante di Altamura ( Bari) Malcolm Gaskill, docente universitario, pronipote di uno dei prigionieri britannici, Ralph Corps, che ha lasciato – come ricorda la nota degli organizzator- la sua testimonianza in un diario, in cui emerge, in particolare, la rocambolesca fuga dal Campo insieme a un commilitone. Non ve la raccontiamo perchè parole, suggestioni, raccontate da chi le ha sentite e raccolte sul campo, anzi fuori dal Campo 65, meritano attenzione e riflessioni. Un programma intenso, che andrà avanti fino a 26 settembre con i convegni di studi, incontri. E dopo il lavoro di braccia che ieri, domenica 19 settembre, hanno portato a un ‘campo di lavoro” per curare la pulizia dei luoghi. Ma si pensa a un progetto della memoria per recuperare e valorizzare quei luoghi. Ma di questo parleremo in altro servizio.
Campo 65: la Memoria che resta e si ravviva.
Altamura: stamane pulizia dell’area e tracciamento del percorso di visita guidata.
Tra giovedì 23 e domenica 26 convegni di studio, mostre, spettacoli, musica, documentari.
Questa mattina circa 80 volontari hanno ripulito l’area più vicina alla palazzina comando di Campo 65, la più grande struttura di prigionia in Italia durante la seconda guerra mondiale sulla strada tra Altamura e Gravina in Puglia. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione omonima, Campo 65, insieme a Ripuliamoci, Masci Altamura e Link. Varie le tipologie di rifiuti trovati sparsi nella zona e raccolti in modo differenziato per poi essere trasportati alla ditta che si occupa della raccolta cittadina. Quelli speciali e pericolosi sono stati delimitati con nastri segnaletici e lasciati sul terreno. L’auspicio è che le autorità competenti si adoperino per rendere la situazione sicura. Inoltre, insieme ad alcuni studenti, è stato effettuato un tracciamento del percorso di visita guidata.
L’attività di questa mattina si è svolta nell’ambito del ricco programma della prima “Rassegna internazionale su luoghi e memorie del Novecento”, organizzata ad Altamura lungo il mese di settembre dall’associazione Campo 65. L’area, complessivamente una trentina di ettari, da qualche anno di proprietà del Comune di Altamura, non è recintata: occorre pertanto un’opera di tutela e salvaguardia proprio perché, insieme alla memoria orale, le tracce materiali possano rimanere quanto più integre sia possibile, dopo le demolizioni di fine anni ottanta, a testimoniare una delle grandi tragedie del “secolo breve”. Spesso diventa ricettacolo di rifiuti e bersaglio dei vandali. Quella di oggi costituisce, dunque, una attività sia di divulgazione e conoscenza che di impegno civico finalizzata a una riappropriazione del campo da parte della comunità. La giornata di pulizia peraltro è coincisa con l’evento internazionale World Clean Up day che si è tenuto nel fine settimana anche ad Altamura con varie iniziative.
Nel Campo 65, negli anni 1942-1943, furono detenute circa 9.000 persone (ma, con il turn over, probabilmente ne transitarono tre-quattro volte di più). Si trattava di prigionieri del Commonwealth britannico catturati dalle potenze dell’Asse sul fronte bellico nord-africano e quindi portati in Italia. Poi, dall’8 settembre fino al termine del conflitto, diventò centro di addestramento di partigiani per la liberazione della Jugoslavia. Nel periodo post bellico fino ai primi anni sessanta accolse i profughi italiani provenienti dall’Istria, dalla Dalmazia, dalla Venezia Giulia e dalle ex colonie.
Il momento clou della manifestazione è previsto tra giovedì 23 e domenica 26 settembre con un intenso programma di mostre, convegni di studio alla presenza di importanti storici, ricercatori e archeologi, la testimonianza di discendenti dei prigionieri, dibattiti sul futuro e sulla salvaguardia del Campo, la proiezione di documentari. E poi ancora visite guidate, concerti, spettacoli, performance artistiche. In programma anche un significativo rito interreligioso poiché nel campo si incrociarono esperienze umane di diversa estrazione culturale. La prima edizione della rassegna è dedicata al tema “Prigionieri di guerre”.
I convegni e le giornate di studio, oltre che le mostre, si terranno ad Altamura tra il Monastero del Soccorso in piazza Resistenza e il vicino teatro Mercadante. Proprio nella prima giornata (giovedì 23) è annunciata la presenza, rimandata negli anni scorsi a causa del Covid, di Malcolm Gaskill, docente universitario, pronipote di Ralph Corps, uno dei prigionieri britannici che ha lasciato la sua testimonianza in un diario, in cui emerge, in particolare, la rocambolesca fuga dal Campo insieme a un commilitone. Entrambi, però, vennero subito catturati nei pressi di Noci. Il loro obiettivo era quello di raggiungere l’aeroporto di Brindisi e impossessarsi di un velivolo per scappare ma il piano fallì. Dopo l’8 settembre e la sua liberazione, Corps si aggregò alle truppe partigiane nel Nord Italia. Il contributo e la presenza di Gaskill sono frutto dei numerosi e incessanti contatti avviati in questi anni dall’infaticabile associazione con i parenti dei prigionieri, mai disgiunti dalle ricerche condotte in biblioteche e in archivi internazionali e dal “recupero” di diari, biografie, documenti della Croce Rossa. Nel Campo soggiornarono, oltre a soldati britannici, anche militari degli altri Stati del Commonwealth e cioè canadesi, sudafricani, australiani, canadesi, neozelandesi, ciprioti, palestinesi. Molto attesa la ‘prima’ del cortometraggio “Campo 65”, realizzato da Gianfranco Pannone, uno dei registi più noti del settore, che verrà proiettato due volte. Nel corso del ciclo di convegni si approfondiranno le storie di altri importanti luoghi della memoria: Casale, ormai totalmente distrutto, sulla via per Santeramo, che fu sede del campo di prigionia di soldati dell’esercito austroungarico, soprattutto rumeni, durante la prima guerra mondiale (molti di loro morirono per tifo esantematico e sono sepolti in una cappella del cimitero di Altamura davanti alla quale ogni anno, in occasione del 4 novembre, gli viene reso omaggio) e le 10 basi missilistiche Jupiter a testata nucleare della Nato, dislocate nella Murgia (2 ad Altamura, 1 ciascuna ad Acquaviva, Gravina, Gioia del colle, Spinazzola, Mottola, Laterza, Matera, Irsina) durante la Guerra Fredda (1959-1962).
Infine, domenica mattina 26 settembre, in programma al campo un rito interreligioso (cattolico-protestante-ebraico), preceduto dagli onori civili e militari e dalla deposizione di corone e seguito da altre iniziative di carattere sportivo e artistico tra cui la presentazione del progetto di installazione dello scultore Vito Maiullari.
Una collaborazione importante a tutte le attività svolte finora è stata fornita dalle Università di Foggia e Bari, dai due licei di Altamura, dal 7° reggimento Bersaglieri la cui sede è situata a pochi chilometri dal campo, dalle associazioni, culturali e sportive, dalle istituzioni. Il Comune ha istituito un comitato tecnico. Le iniziative per la conoscenza e la valorizzazione del Campo 65 sono state sostenute dalla norma su “Luoghi e Archivi della Memoria”, approvata nel Consiglio regionale della Puglia nel 2019, poi tramutata in legge nel 2020. A livello nazionale è stata depositata una proposta di legge in Parlamento affinché il campo 65 diventi monumento nazionale.
Per informazioni: Ufficio Stampa 3334225560; Associazione “Campo 65” 3891164420
Con i patrocini di Ministero della Cultura, Città Metropolitana di Bari, Comune di Altamura, Comune di Gravina in Puglia, Regione Puglia, Parco dell’Alta Murgia, e in collaborazione con Università di Foggia e Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, le associazioni Link, Ripuliamoci, le Asd Orme Bike, Blaze a Avanti, Masci Altamura, B&B associati, Quadra, il Centro Studi Torre di Nebbia e i Licei statali “Cagnazzi” e “Federico II di Svevia”.
