Se avete in mente l’ipereclettica figura di Andy Warhol, mettetela per un attimo da parte, e pensate a occhi e orecchie aperti a quanto gli artisti mediterranei e della caliente Spagna sanno fare, produrre, cimentandosi con una moderna Pop art. Ed è quello che abbiamo trovato a Casa Ortega con la mostra dedicata a Esteban Villalta Marzi ‘’ ¡Bienvenido a mi casa!’’ . E quel ‘’Benvenuto a casa mia’’ è una esplosione di colori, temi, figure, che con un sottofondo musicale, sulle note di nacchere, chitarre paiono uscire dai quadri da un momento all’altro, per un ballo o per accomodarsi attorno a un tavolo dove è un piatto istoriato. I commensali sono i visitatori, ricordando il laboratorio delle arti applicate della Casa dedicata a Josè Ortega, dove la ‘’mano’’ di un altro artista come Peppino Mitarotonda si vede salendo le scale fino alle stanze della ‘’Casa’’ dove la cultura mediterranea traspare ovunque. Adelante! Adelante. Spazio alla creatività. Casa Ortega vi dà il ‘’bienvenido’’…
IL COMUNICATO STAMPA
¡Bienvenido a mi casa! L’arte di Esteban Villalta Marzi a Casa Ortega dal 18 Giugno al 30 Settembre Mercoledì 18 Giugno alle ore 18:30, presso Casa Ortega – via San Nicola del Sole (Sasso Barisano) Matera – inaugura la mostra ¡Bienvenido a mi casa! Esteban Villalta Marzi a Casa Ortega a cura di Matilde Spedicati, Simona Spinella e Patricia Pascual, con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia. In esposizione le opere dell’artista italo-spagnolo Esteban Villalta Marzi, uno dei maggiori esponenti della New Pop Art europea. “¡Bienvenido a mi casa! è una formula di saluto che vuol sintetizzare la frase di benvenuto che si ritrova nella casa di Ortega a Bosco e che racchiude il concetto di casa per Ortega”, precisa Simona Spinella. La mostra esplora l’amicizia tra José Ortega ed Esteban Villalta, figlio di Mariano Villalta Lapayès, attraverso l’integrazione di oggetti che imitano e coesistono armoniosamente con la “casa” di José Ortega, la sua “dimora operosa” nei Sassi di Matera.
Il progetto si è concretizzato grazie alla collaborazione di Synchronos, impresa culturale che gestisce Casa Ortega, con Patricia Pascual, moglie di Esteban, e gli studenti dell’Istituto di Design di Matera che hanno scelto l’opera di Villalta come progetto di fine corso. La casa-laboratorio acquistata da Josè Ortega nel 1974, ospiterà gli oggetti e i dipinti realizzati da Esteban Villalta: un televisore, un telefono, una brocca, uno stivaletto da flamenco, un ventaglio, una camicia, un letto, subiscono una trasformazione e da oggetti di consumo divengono oggetti artistici. Si integrano poi con i complementi di arredo pensati dagli artigiani materani che hanno decorato Casa Ortega, creando con tutti questi elementi un insieme che risulta personale. Un pensiero che rimanda alla pop art, e alla relazione con gli oggetti, – i miti e i simboli della cultura popolare – e all’utilizzo dei mezzi di comunicazione come la pubblicità e il fumetto. Le opere pittoriche di Esteban ci trasportano invece in piena Pop Art americana, nella tradizione di Warhol e Lichtenstein, ma impregnate di una visione socio-culturale propria, con toni dissacranti, dirompenti, che si attestano nel graffitismo urbano, fenomeno anticipatore della Street Art. Una Pop Art con curvature espressioniste, nella quale il colore è una componente essenziale, proprio come per Ortega.
È questa potenza cromatica che fa oscillare i personaggi di Villalta tra l’iperrealismo del contesto quotidiano e la dimensione fantastica. Le sue opere pittoriche sono intrise di due culture: quella romana e quella madrileña, tra la “Dolce vita romana” e la “Movida madrileña”. Esteban Villalta Marzi (1956-2025) romano di nascita, ha diviso la sua vita artistica fra la Spagna, Roma e Palma de Mallorca. Dopo essersi diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Roma, dal 1978 inizia da subito ad esporre in Italia e all’estero. A metà degli Anni Ottanta torna a Madrid e diventa uno dei principali rappresentanti del movimento artistico Movida Madrileña, una vera e propria rivoluzione culturale post franchista. Da quel momento la critica lo annovera tra i più maturi rappresentanti della cosiddetta New Pop Art. Il cinema, il fumetto, le tradizioni e le tendenze generazionali offrono a Esteban gli spunti per rielaborare immagini da svariati contesti, con tematiche riprese a intermittenza durante la sua carriera. Un elemento rilevantissimo della sua opera, condiviso con Josè Ortega, è il rapporto con le origini spagnole: un mondo affascinante che affiora nelle creazioni combinandosi con il contesto di personaggi fantastici. Uno degli aspetti più affascinanti del suo immaginario riguarda la capacità di dare letteralmente vita ai personaggi dei fumetti e di trasformarli in protagonisti di una dimensione “altra”, vivacissima e prossima ad una realtà più vera del vero
