La grande musica in cucina con la regia di Gioacchino Rossini, buongustaio, compositore e uomo di mondo che seppe gustare a modo suo tutti i piaceri della vita … da quelli sentimentali a quelli della buona tavola.
E un assaggio dal vivo di tanta passione lo hanno avuto gli ‘’spettatori -commensali’’ che hanno partecipato in Casa Cava, a Matera, alla elaborazione per orchestra da camera, del maestro Damiano D’Ambrosio “Quatre Hors d’eouvres e quatre mendiants” (quattro antipasti e quattro frutte secche) con testo di Nanni Coppola tratto dalle lettere del musicista marchigiano e le esecuzioni musicali dell’Orchestra Lucana diretta da Vincenzo Perrone, per una sera con mise da chef de haute cuisine.
E così sul palco-tavola di Casa cava si sono alternati brani musicali a tema su una sequenza di antipasti (ravanelli, acciughe, burro, cetriolini) e di frutte secche (fichi, uva passa, noccioline e mandorle) degustati e offerti dal buongustaio rossiniano alla platea tra suggestioni musicali e una mimica esilarante.
Per i musicisti e per il maestro Perrone è stato un supplizio non poter assaggiare qualcosa, ma hanno potuto dare un saggio delle loro capacità deliziando il pentagramma rossiniano di note che andavano a nozze sulla tavola apparecchiata dal bravo Nanni Coppola…. per la buonanima del compositore goloso di tartufi.
Già, perché, il prezioso tubero era come il prezzemolo in ogni piatto o minestra. Tant’è che l’illustre maestro, come riportato nelle sue letture, pare abbia pianto tre volte nella sua vita: al fiasco della prima di una sua opera,all’ ascolto dei virtuosismi del suo amico Paganini e quando –ahi lui- un tacchino farcito di tartufi finì maldestramente in acqua.
Pazienza! Rossini si consolava – senza badare alla linea- con stracchino, cotechino, prosciutto, formaggio, pesce e lasagne arringando e adulando chef, camerieri e gestori di caffè e ristoranti affinché lo satollassero a dovere. Una passione, quella per la cucina, che lo portò a elaborare per i suoi ospiti insalate corroboranti con l’immancabile tartufo bianco, olio, mostarda, aceto, limone, sale e pepe, ma anche dolci che chiamò ‘’tournedos’’ , i fondoschiena alla Rossini, preparati con cuore di filetto a fette rotonde, pancarré senza crosta, foie gras, tartufo burro,vino Madera farina , sale e pepe.
Per finire ai celeberrimi “maccheroni’’ preparati con burro, parmigiano e groviera grattugiato, brodo, funghi secchi, tartufi tritati; prosciutto magro tritato; spezie e odori, pomodoro, panna, champagne,arancia amara e pangrattato, che gli spettatori commensali hanno potuto gustare al termine dell’esibizione. Ottimo e abbondante anche a calorie….Rossini avrebbe fatto il bis e molti non si sono fatti pregare.
Bis maestro…di ottime musica e cucina, offerte sui palchi appetitosi di Parigi, Milano e Matera. Al presidente della Fondazione orchestra Lucana, Francesco Lisanti, il compito di intensificare la tournèe con altre serate da gustare in attesa di inaugurare – chissà- il nuovo teatro per Matera capitale europea della cultura per il 2019.
La grande musica in cucina con la regia di Gioacchino Rossini, buongustaio, compositore e uomo di mondo che seppe gustare a modo suo tutti i piaceri della vita … da quelli sentimentali a quelli della buona tavola.
E un assaggio dal vivo di tanta passione lo hanno avuto gli ‘’spettatori -commensali’’ che hanno partecipato in Casa Cava, a Matera, alla elaborazione per orchestra da camera, del maestro Damiano D’Ambrosio “Quatre Hors d’eouvres e quatre mendiants” (quattro antipasti e quattro frutte secche) con testo di Nanni Coppola tratto dalle lettere del musicista marchigiano e le esecuzioni musicali dell’Orchestra Lucana diretta da Vincenzo Perrone, per una sera con mise da chef de haute cuisine.
E così sul palco-tavola di Casa cava si sono alternati brani musicali a tema su una sequenza di antipasti (ravanelli, acciughe, burro, cetriolini) e di frutte secche (fichi, uva passa, noccioline e mandorle) degustati e offerti dal buongustaio rossiniano alla platea tra suggestioni musicali e una mimica esilarante.
Per i musicisti e per il maestro Perrone è stato un supplizio non poter assaggiare qualcosa, ma hanno potuto dare un saggio delle loro capacità deliziando il pentagramma rossiniano di note che andavano a nozze sulla tavola apparecchiata dal bravo Nanni Coppola…. per la buonanima del compositore goloso di tartufi.
Già, perché, il prezioso tubero era come il prezzemolo in ogni piatto o minestra. Tant’è che l’illustre maestro, come riportato nelle sue letture, pare abbia pianto tre volte nella sua vita: al fiasco della prima di una sua opera,all’ ascolto dei virtuosismi del suo amico Paganini e quando –ahi lui- un tacchino farcito di tartufi finì maldestramente in acqua.
Pazienza! Rossini si consolava – senza badare alla linea- con stracchino, cotechino, prosciutto, formaggio, pesce e lasagne arringando e adulando chef, camerieri e gestori di caffè e ristoranti affinché lo satollassero a dovere. Una passione, quella per la cucina, che lo portò a elaborare per i suoi ospiti insalate corroboranti con l’immancabile tartufo bianco, olio, mostarda, aceto, limone, sale e pepe, ma anche dolci che chiamò ‘’tournedos’’ , i fondoschiena alla Rossini, preparati con cuore di filetto a fette rotonde, pancarré senza crosta, foie gras, tartufo burro,vino Madera farina , sale e pepe.
Per finire ai celeberrimi “maccheroni’’ preparati con burro, parmigiano e groviera grattugiato, brodo, funghi secchi, tartufi tritati; prosciutto magro tritato; spezie e odori, pomodoro, panna, champagne,arancia amara e pangrattato, che gli spettatori commensali hanno potuto gustare al termine dell’esibizione. Ottimo e abbondante anche a calorie….Rossini avrebbe fatto il bis e molti non si sono fatti pregare.
Bis maestro…di ottime musica e cucina, offerte sui palchi appetitosi di Parigi, Milano e Matera. Al presidente della Fondazione orchestra Lucana, Francesco Lisanti, il compito di intensificare la tournèe con altre serate da gustare in attesa di inaugurare – chissà- il nuovo teatro per Matera capitale europea della cultura per il 2019.
