Speranza, con la “S’’ maiuscola, come una delle virtù teologali (nulla a che fare con l’ipocrisia della politica, che tanti danni ha e sta arrecando alla Basilicata) per il Natale 2024 con i tanti conflitti di natura socio economica nel BelPaese e nel mondo dove il sangue scorre a fiumi (purtroppo) per il disegno di un nuovo ordine mondiali, dove contano gli interessi delle lobbyes finanziarie che decidono le sorti dei governi e dei popoli. Il presepe dell’artista Paolo Di Capua, che si inaugura l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata a Castronuovo di Sant’Andrea( Potenza) è per l’appunto un evento di Speranza per quanti sanno apprezzare il significato della Natività, rinascere…e l’arte è un potente mezzo per farlo. L’ampia nota di presentazione dell’evento e le immagini sono un ulteriore invito a raggiugere Castronuovo durante il periodo natalizio per apprezzare quell’augurio.
Comunicato stampa
A Castronuovo Sant’Andrea
IL NATALE DELLA TRADIZIONE LUCANA 2024
Il Presepe speranza di Paolo Di Capua e L’albero di luce di Angelo Palumbo
Domenica 8 dicembre 2024, alle ore 17.00, nella Cappella-casa natia di Sant’Andrea Avellino, si inaugura, come da tradizione, il presepe che ogni anno viene affidato ad un artista contemporaneo. Per il 2024 l’impegno è stato assunto da Paolo Di Capua che, oltre alla realizzazione del manufatto, ha scritto l’introduzione per una corretta lettura della sua opera e una poesia che leggerà subito dopo l’inaugurazione.
Scrive Di Capua: “Penso che un Presepe, oggi, abbia senso più che mai. Viviamo un tempo in cui gli uomini sembra riescano solo ad odiarsi, sia nelle assurde continue guerre sia in gesti quotidiani che escludono la fratellanza. Si diffonde, ovunque, un vivere d’istinto che evidenzia il proprio egoismo, senza comprendere che l’individuo può esistere, ovvero dare senso alla vita, solo se ciò è possibile anche agli altri.
In questo presepe ho cercato di offrire l’essenza in cui sono racchiuse le fondamenta del vivere in armonia, evidenziando una semplicità raggiunta e consapevole che rimane l’unica chiave per la convivenza pacifica, in contrapposizione ad un mondo che tende ad annullare il pensiero della reciproca comprensione.
Il materiale da me prescelto, oramai da diversi anni, è il legno. In questo caso, il legno di tiglio che, per la sua struttura e per la sua naturale componente cromatica, ben si presta a comunicare una sensazione di armonia e serenità.
Con la superficie in piano inclinato, ho cercato di lasciare alla percezione visiva di poter entrare nel luogo dell’Evento. Luogo che se vuole apparire senza confini, intende anche mostrarsi profondamente accogliente. Nonostante i tempi in cui viviamo, agitazione, stupore e timore lasciano spazio a un ampio respiro di speranza. Perciò, il presepe speranza.
Nell’arte, non solo per me, l’unica regola è la libertà espressiva, purché non sia mai offensiva. Nella mia continua ricerca dell’essenzialità, ho cercato di rendere l’evento significativo attraverso la limpidezza e la purezza dell’insieme. Il piano inclinato, tuttavia, indica anche quanto la via da percorrere per arrivare alla meta non sia certamente facile”.
Paolo Di Capua, nato a Roma nel 1957, ha frequentato i Corsi di Architettura e Storia dell’Arte all’Università della Sapienza ed il Corso dell’Istituto Europeo del Design a Roma. Ha completato gli studi nell’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1985. È stato allievo di Lorenzo Guerrini e di Lorenza Trucchi. Dal 1983 ha soggiornato a Pietrasanta dove ha realizzato parte delle sue opere in pietra. Dagli anni ’80 ha tenuto mostre personali e collettive in Italia, Spagna, Germania, Corea del Sud, U.S.A. e Cina. Nel 1992 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Arti Visive presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università La Laguna’, Isole Canarie, Spagna. Nel 1992 ha partecipato alla mostra “Giovani Artisti” al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Nel 1994 mostra personale Il Valore dello Spazio al Castello Spagnolo Rinascimentale di L’Aquila. Dal 2001 è responsabile per la programmazione espositiva a HyunnArt Studio. Tra 2001 e 2003 ha realizzato la serie “Crescita di Piante Notturne” (35 steli in legno e ferro h. cm 260) esposta presso la galleria Sala 1 a Roma, e ha tenuto un corso privato di arti visive per personale diplomatico dell’Ambasciata Coreana a Roma. Dal 2006 al 2011 ha vissuto a Seoul. Nel 2007 ha realizzato un’opera permanente per una grande parete (mt.18×7) alla Facoltà di Ingegneria dell’Università Han Yang di Seoul. Dal 2007 al 2011 ha tenuto un corso sulle relazioni tra arte visiva e architettura, presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Han Yang. Dal 2009, alcune sue opere sono presenti nella sede dell’Ambasciata e dell’Istituto Italiano di Cultura, a Seoul. Nel 2010 mostra personale “Il Senso del Tatto” al Museo Civico di San Gimignano. Nel 2010 ha partecipato alla mostra “Primavere del Bianco” al Museo della Seoul National University. Nel 2011 espone l’opera “Crescita di piante notturne” (4 elementi h. cm 350) in fusione di alluminio e acciaio nel Shin Building a Seoul per la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia nel Mondo. Nel 2013 mostra “White&White” presso il Museo Bilotti a Roma. Nel 2013 la sua opera “Crescita di Piante Notturne” è stata acquisita dal Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Seoul. Ha tenuto lectures sul suo lavoro presso l’Università Han Yang di Seoul, a Pechino presso l’Istituto Italiano di Cultura e presso l’Università Cabot a Roma. Nel 2019/20 mostra personale “Natura Umana” presso l’Istituto Italiano di Cultura a Rabat, Marocco. In collaborazione con la scrittrice Rita Iacomino, ha pubblicato due libri d’artista “Segni di Versi” e “Segni con Versi”, attualmente esposti a Los Angels presso Roswell Space, nell’ambito della mostra Fogli (Leaves). Gli stessi libri sono stati presentati nel novembre 2023 alla Libreria Spazio7 in Roma e nel dicembre in Svizzera nella galleria Areapangeart, Bellinzona. Un esemplare dei 2 libri è presente nel MIG Museo Internazionale della Grafica, Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”. Maggio/settembre 2024 mostra personale “Natura Umana” presso il Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, Roma, presentata da Mario de Candia e Carlo Alberto Bucci. Nel novembre 2024 personale “Natura Umana”, presentata da Giuseppe Appella, Galleria La Nube di Oort, Roma. Ha esposto, inoltre, a Monaco di Baviera, Pechino, Berlino, Colonia, Rabat. È presente in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
Subito dopo il presepe, alle 18.30, in Piazza Civiltà Contadina, verrà inaugurata l’installazione di Angelo Palumbo che prende a soggetto il grande leccio che domina la piazza e ha per titolo l’Albero di Luce.
Scrive Angelo Palumbo: “Il leccio può essere definito l’albero dell’eterna rinascita. Il grande albero ombrello di Castronuovo è un leccio così imponente da farsi simbolo di forza e coraggio. In antico, inoltre, era l’ albero consacrato a Pan, divinità della Natura Selvaggia. Questa potenza è palese e integra nella sua bellezza attuale. Oggi il simbolo del piccolo paese-presepe lucano ha preso nuovi significati, è ormai messaggio cristiano. Qui, il leccio diventa metafora di tutti i Natale del mondo. Il Natale è luce. Cristo, nascendo, ha spezzato il buio del peccato, la luce della cometa ha guidato la strada dei Magi. La luce del Natale è la speranza che l’intervento divino illumini le menti offuscate dall’odio, dalla violenza e dalla guerra. L’albero di Luce, perciò, vuole essere, in primis, un messaggio di pace ma, soprattutto, di illuminazione interiore, per gli uomini di buona volontà. L’idea progettuale è prevede una serie di pannelli traforati in MDF laccato, ottenuti da miei disegni a china, e realizzati dall’azienda Fiorebanisteria Fiore Filippo & figli di Altamura. Sono caratterizzati da forme astratte, vagamente fitomorfe, che evocano l’irradiare di vari fasci luminosi. Penderanno dai rami del grande leccio con spaghi colorati. Gli irraggiamenti luminosi esploderanno, come pura energia, dal fusto stesso dell’albero. Altri pannelli, di forme e dimensioni diverse, inoltre, saranno collocati sotto il grande ombrello verde, in vari punti, come schegge luminose sfuggite al nucleo centrale”.
Angelo Palumbo è nato a Matera nel 1962. Insegna Storia dell’Arte presso il Liceo Artistico ”Carlo Levi” di Matera. Si è occupato di restauro di opere d’arte, dal 1982 al 2000. Dagli anni 80 si è dedicato alla ricerca artistica realizzando e partecipando a diverse mostre. Ha collaborato con la testata satirica “Frigidaire”. Ha pubblicato diversi libri d’artista, mettendo le sue opere grafiche in relazione sinestetica con testi di poeti del 900. Come presidente del Consorzio di artigianato artistico “Altobello Persio”, si è dedicato alla realizzazione di prototipi di design, in cartapesta. Dal 2001 al 2010 si è, invece, rapportato a temi di denuncia sociale, realizzando progetti quali: “Uomo Nuovo”, “Terra Violata” e “Fossili futuri”. Nel 2011 ha fatto parte della sezione lucana del Padiglione Italia, della 54° Biennale di Venezia. Nuovi progetti artistici: prima ideazione di “Nuovo inizio” (2014) – “Spiritual Nature”(2015) – “Spiritual Nature- New Generation” (2016). Sempre nel 2016, collabora alla realizzazione dell’ultimo Carro della Bruna, di Michelangelo Pentasuglia. Nel 2018 ha collaborato al Progetto 3D Spectrum, realizzando un Hyper quadro. Tre le sue ultime mostre personali: “SCA” (Social Contamined Arts) 2018 – “Vedere l’invisibile” 2023. “Nuovo Inizio. Angelo Palumbo incontra Cid Corman” è del 2024, pubblicato dalle Edizioni Giannatelli, a cura di Antonella Radogna.
Il presepe e l’installazione resteranno esposti fino al 6 gennaio 2025. In contemporanea, nel Palazzo Marchesale, nella nuova sede del MIG, continua l’esposizione de “L’Estampe Moderne 1897-1899”, nella Sala D. Sante De Matteo del Comune è aperta la mostra delle “Opere grafiche di Giacinto Cerone” in occasione del ventennale della sua scomparsa.