Quanti hanno voglia di soffermarsi, con l’attenzione dovuta, davanti ai ”pezzi” di pregio del periodo magnogreco della collezione di Paolo Rizzon, acquisita dallo Stato nel 1990, e in mostra permanente presso il Museo archeologico ” Domenico Ridola” del Museo nazionale di Matera, non potranno che restare colpiti dalla eleganza e della fattura delle ceramiche di diversa foggia, uso e importanza. La visita nelle sale Γ¨ una opportunitΓ da programmare anche per gli studenti, che devono conoscere la storia del territorio e apprezzare la ‘bellezza” di opere d’arte che hanno attraversato i secoli. Ma Γ¨ opportuno farsi un’idea di quello che la ”collezione” riserva osservando quanto Γ¨ riportato, con precisione, sul sito web link: https://magnagrecia.huma-num.fr/s/matera-rizzon/, con 735 fotografie per i 74 pezzi della collezione. Un investimento innovativo, per le modalitΓ operative e di fruizione attivate, frutto di una collaborazione avviata dalla direttrice del Museo nazionale arch. Annamaria Mauro con i referenti del Centre Jean BΓ©rard , che Γ¨ una organizzazione di ricerca archeologica con sede a Napoli e attiva sulla Magna Grecia e la Sicilia. La digitalizzazione Γ¨ il futuro per completare l’offerta di fruizione dei musei, che raggiunge i diversi Paesi del pianeta. Ma Γ¨ anche uno stimolo a viaggiare e a raggiungere i luoghi delle esposizioni, per apprezzare quanto hanno realizzato e ci hanno lasciato i nostri antenati. Cultura e turismo insieme per muovere l’economia.
Comunicato stampa
La collezione Rizzon online
Dal 31 dicembre 2021, il Museo Nazionale di Matera Γ¨ il primo museo nazionale italiano ad offrire fotografie delle sue collezioni in open access sotto licenza CC BY. Questa prima esperienza riguarda la collezione Rizzon, una delle piΓΉ famose del museo, acquisita dallo Stato Italiano nel 1990 e studiata dai ricercatori di tutto il mondo.
Ora i 74 vasi italioti, 63 apuli e 11 lucani, della prestigiosa collezione possono essere visualizzati online sul sito web dedicato al link: https://magnagrecia.huma-num.fr/s/matera-rizzon/. In tutto sono 735 fotografie che permettono a tutti, visitatori e ricercatori, di osservare i vasi da tutte le angolazioni e in primo piano. La licenza Creative Commons βCC BYβ, scelta dal museo, permette a chiunque di scaricare e utilizzare le fotografie gratuitamente per qualsiasi scopo, a condizione che le immagini siano adeguatamente accreditate.
βLβapertura dei contenuti culturali online, iniziata da qualche grande istituzioni piΓΉ di dieci anni fa e oggi rappresentata in 49 paesi attraverso il mondo, si Γ¨ confermata pienamente come il futuro della diffusione delle conoscenze e come il rafforzamento dei legami tra i musei e un suo pubblico allargato. In Italia, cβΓ¨ solo, fino ad oggi, un grande museo ad avere adottato lβOpen Content, il Museo Egizio di Torino. Lβiniziativa avviata da Fabien BiΓ¨vre-Perrin e dalla Direzione del Museo archeologico di Matera offre quindi un modello innovativo, che certamente darΓ una visibilitΓ eccezionale alle collezioni archeologiche del museo e al dinamismo attuale della sua politica.β Martine Denoyelle, INHA
Dallβistituzione del Museo nazionale di Matera alla fine del 2019, il progetto Γ¨ stato in costante evoluzione. Γ stato lanciato nel 2020 tramite una collaborazione tra il nuovo museo nazionale di Matera e il Centre Jean BΓ©rard, dopo un incontro tra Annamaria Mauro, direttrice del museo, Claude Pouzadoux, allora direttrice del Centre Jean BΓ©rard, e Fabien BiΓ¨vre-Perrin, allora ricercatore Marie Sklodowska Curie Individual Fellowship presso lβΓcole franΓ§aise de Rome / Centre Jean BΓ©rard nellβambito del suo progetto “Feminicon” (ora professore associato presso il centro di ricerca HisCAnt-MA, UniversitΓ© de Lorraine). In relazione alla riorganizzazione della collezione Rizzon all’interno del Museo nazionale di Matera, quest’ultima Γ¨ stata scelta per guidare questo originale e innovativo progetto di banca dati in open access. Dopo una campagna fotografica condotta nel gennaio 2021, il sito Γ¨ stato messo online nell’aprile 2021, sotto una licenza CC BY-SA-NC. Dallo scorso dicembre le fotografie sono sotto licenza CC BY, uno sviluppo senza precedenti in Italia per un museo nazionale.
Il Museo Nazionale di Matera spera cosΓ¬ di stimolare scambi e dibattiti sull’accesso aperto e sui beni culturali italiani, ma anche europei, oltre ad aprire la porta ad altre iniziative simili.
βLa digitalizzazione della collezione Rizzon conservata al Museo Archeologico Nazionale di Matera, realizzata grazie agli scatti fotografici di Fabien BiΓ¨vre-Perrin, costituisce non solo unβiniziativa di rilievo nellβambito della valorizzazione di unβimportante raccolta del museo, ma va apprezzata anche per aver sposato in pieno la filosofia dellβOpen Access. Il Museo Archeologico di Matera realizza in questo modo una delle prime sperimentazione di libero riutilizzo delle immagini delle proprie collezioni nel dare la possibilitΓ a chiunque di riutilizzare liberamente e per qualsiasi scopo le immagini presenti nel sito. Un grande e importante esempio, forse l’unico in ambito statale in Italia, che si spera possa essere seguito anche da altre istituzioni pubbliche del nostro Paese. Il libero riuso dell’immagine digitale del bene culturale pubblico Γ¨ infatti la forma piΓΉ concreta di espressione di democrazia della cultura che un museo puΓ² manifestare oggi nellβera del digitale.β Mirco Modolo (Creative Commons Italia)β.