Per ora c’è il ”plastico” in scala fatto di cartone, legno e sottile fil di ferro, ma per quella ” Chiesa, luogo della cristianità”, l’ingegner materano Francesco Plasmati, nato il 23 agosto 1942, c’è la volontà di passare dal progetto al cantiere…Per questo vorrebbe che la città, gli uomini di Chiesa, ne vengano a conoscenza anche con una esposizione pubblica. Del resto siamo a meno di un mese dalla visita di Papa Francesco, il 25 settembre prossimo, e pensare a un’opera che possa ”includere” spirito,Creato, religiosità e comunità , in un luogo di preghiera e di incontro davvero unico,è davvero raro. Sognatore? No, realista, visto che l’idea di realizzare ” La Chiesa, Luogo della Cristianità” gli è venuta guardando strutture e progetti moderni senz’anima. A Matera, dopo la cattedrale o chiesa Madre, cita su tutte quella dell’Addolorata al rione Serra Venerdi, che ricorda tanto slancio e contenuti dell’architetto francese Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris. Ma apprezza anche la nuova basilica di San Pio a san Giovanni Rotondo,progettata da Renzo Piano, che è simile a una tenda e invita i fedeli a entrare, sostare, pregare”. E ci spiega come abbia impiegato un anno per portare a termine l’idea. ” La Chiesa, luogo della cristianità – dice Plasmati, che ha riportato il pensiero accanto al plastico- nel suo divenire da raduno all’ombra di palmeti, a cattedrale, a luogo di accoglienza, sostegno e guida per i più bisognosi. All’interno,inoltre, la visione del cielo stellato su cui si staglia l’altare, annulla ogni velleità dell’essere umano di fronte all’immensità del creato”.
E ce ne ha mostrato passo passo architettura su una superficie di 2,30 metri per 2.00 e 1 metro di altezza per un campanile, che ospita anche stanze per i pellegrini. Tre cupole e una squadrata a ridosso dell’altare e la grande vetrata che raffigura il cielo. Altri spazi per gli incontri di comunità, per l’arte e la cultura religiosa sempre più cosmopolita, con uomini e donne che trovano spunti, motivazioni per incontrarsi in Chiesa. Dai palmeti della Terra Santa a Matera, città millenaria e luogo di incontro di civiltà e culture, proprio come la chiesa progettata dall’ingegner Francesco Plasmati che ha commissionato a un altro creativo i ”mini carrelli” in metallo per spostare il plastico della Chiesa, nel luogo in cui è, da esporre in un luogo accessibile al pubblico. Merito di Mest V’cinz Vignola, noto tra i materani veraci con il soprannome de ” La V’rdir” ( la verdura) maestro artigiano del ferro battuto, che ci ha regalato in passato tante mietiture sull’aia con vecchie trebbie a puleggia. Aveva ragione quel progetto di ”Chiesa” merita di essere visto e,chissà, realizzato…
