venerdì, 18 Aprile , 2025
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Un pezzo di storia dei confinati politici di Pisticci salvati dall’incuria

Se non ci fossero persone che amano la cultura e la storia del territorio, come il professore Giuseppe ‘Peppino’ Coniglio buona parte della nostra memoria finirebbe nell’oblio, con buona pace e ipocrisia di quanti premono per dimenticare quanto accaduto nel nostro Paese durante il regime fascista con la persecuzione dei confinati politici (e non solo) finiti nelle colonie confinarie come quella di Pisticci. E Coniglio, con il prezioso aiuto di altri, ha ripulito e classificato il contenuto di quattro faldoni dimenticati di un Archivio che ha bisogno di ”attenzioni”. Materiale utile per continuare uno studio che Coniglio aveva avviato con un libro dedicato al tema e dopo l’arrivo di studiosi d’oltreoceano che intendono approfondire quella storia. La colonia oggetto di ricerca e di studi internazionali è una opportunità per Pisticci, la Basilicata e per il nostro Paese, che quest’anno – il 25 aprile- ricorderà gli 80 anni della Liberazione. Storia e memoria non si cancellano. Concetto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda citando la Costituzione anche agli smemorati che per opportunismo, e con non poco imbarazzo, dimenticano di aver giurato sulla ‘Carta Costituzionale” .

— RITORNANO IN SEDE IMPORTANTI DOCUMENTI DI STORIA
Riguardano le storie dei confinati politici

Pisticci. Alcuni mesi or sono una delegazione internazionale di storici e ricercatori giunse a Pisticci alla ricerca di nuova ed inedita documentazione sulla liberazione del campo di confino di Bosco Salice e del territorio da parte di contingenti alleati nel 1943. Lo scopo era quello di redigere una pubblicazione ampia su questo aspetto ancora poco conosciuto della seconda guerra mondiale. Grazie alla fattiva opera della bibliotecaria Anna Omerino e dopo una faticosa ricerca venne rinvenuta e donata agli ospiti una delle ultime copie del libro di Giuseppe Coniglio “La Colonia Confinaria di Pisticci” che tratta appunto di quel capitolo di storia, oggi ormai introvabile. E che ha avuto grande successo e consensi in Italia ed all’estero tanto da progettare una nuova edizione ampliata e arricchita di nuovi documenti. Quell’incontro si concluse con la formale promessa di un approfondimento della storia di quel campo dove transitarono circa 1700 tra confinati politici e internati. Grazie all’impegno e all’intuito del dott. Andrea Cignarale nella ex sede dell’archivio comunale, oggi in stato di completo abbandono, sono stati riportati alla luce ben quattro faldoni, per un totale di circa 2000 pagine, di cui tre dedicati ai fascicoli personali dei confinati ed uno interamente al monumento al confinato di Marconia realizzato da Raffaele Fienga. Molte cartelle che versavano impolverati e in condizioni pietose sono purtroppo prive di documenti che hanno accompagnato in confinato nelle nuove sedi. Con permesso sindacale i faldoni sono stati consegnati a Giuseppe Coniglio che li ha catalogati ed ordinati e quindi riconsegnati in biblioteca, servendosi della preziosa collaborazione della dott.ssa Lucia Gesualdi. Una costante attenzione è stata riservata alla conservazione originale del documento senza fotocopie o artifici tecnici. La Biblioteca Comunale si arricchisce dunque di un nuovo importante capitolo a disposizione di quanti oggi ricercano notizie su parenti e amici detenuti in quel luogo di pena. Data l’importanza della operazione è auspicabile che l’opera sia presentata alla cittadinanza dal comune o quale associazione. Giuseppe Coniglio si propone di riordinare anche la vasta produzione di Giovanni Maria Novario giurista pisticcese che oggi è in buona parte all’estero dove è messa all’asta. G. C

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