mercoledรฌ, 11 Settembre , 2024
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Tavolo asilo e immigrazione:10 agosto presidio Cpr Palazzo San Gervasio

Abbiamo appreso con rinnovato sgomento la notizia della morte di Belmaan Oussama, un ragazzo di 19 anni trattenuto nel CPR di Palazzo San Gervasio, in Basilicata, per cui il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, non esclude l’omicidio, doloso o colposo. Secondo le notizie che circolano, la morte del ragazzo sarebbe avvenuta lunedรฌ 5 agosto, nel pomeriggio. Le autoritร  non hanno rilasciato dichiarazioni e reso noti i dettagli del caso; solo ieri, a tre giorni dalla morte, si รจ saputo che il ragazzo era algerino.”ย Inizia cosรฌ una nota del “Tavolo asilo e immigrazione” (composta dalle associazioni citate piรน avanti) che cosรฌ prosegue: “Non conosciamo la storia di Belmaan Oussama, sappiamo che era solo un ragazzo di 19 anni che ha avuto lโ€™ardire di cercare una vita migliore fuori dal suo Paese e che vedeva privata la sua libertร  personale pur non avendo commesso alcun tipo di reato. Sappiamo anche che era nel CPR dallo scorso 24 maggio e che cโ€™erano stati dei tentativi di suicidio; aveva ingoiato pezzi di vetro e per questo era stato portato per cure presso lโ€™ospedale San Carlo di Potenza. La morte di Oussama ha innescato una rivolta delle persone trattenute nella struttura e sollevato numerosi interrogativi. Cosa รจ successo dopo le dimissioni dallโ€™ospedale? Perchรฉ รจ rientrato nel centro? Chi ha fatto il certificato di idoneitร  per il suo reingresso? E chi ha vigilato sulla sua incolumitร ? Risulta che al momento del decesso fosse in servizio un solo infermiere, nessun medico, per 104 persone trattenute. Non รจ la prima morte che avviene nei CPR. Non ci sono dati ufficiali e sistemi di rilevazione trasparenti ed efficienti per fare la conta dei morti; una ricerca di ActionAid e dellโ€™Universitร  di Bari stima che siano 30 le persone che dal 1998 hanno perso la vita nei CPR, fra cui, a febbraio di questโ€™anno, un altro diciannovenne, Ousmane Sylla, che si รจ suicidato a Ponte Galeria. Mentre notizie tragiche arrivano dalle carceri, anche nei CPR le persone sono portate alla disperazione da un sistema di detenzione amministrativa che รจ unโ€™aberrazione, uno spazio di negazione del diritto. I CPR, gestiti da soggetti privati su affidamento delle Prefetture, sono ormai da tempo al centro di numerose inchieste e denunce per le condizioni di vita in cui le persone trattenute sono costrette a vivere e per lโ€™assenza di qualsiasi tipo di garanzia e per i trattamenti inumani e degradanti a cui sono esposte: segregazione, violenza fisica e psicologica, sporcizia, cibo avariato, uso eccessivo di psicofarmaci. Eppure, questi luoghi continuano ad esistere. Lo stesso CPR di Potenza – definito dal Procuratore di Potenza come un luogo non in linea con gli standard di sicurezza della salute di uno Stato civile – รจ oggetto da anni di inchieste sulla sua gestione, l’ultima delle quali ha portato alla notifica di 26 avvisi di chiusura, indagini per i reati piรน svariati, quali maltrattamenti, frode in pubbliche forniture, truffa ai danni dello Stato e corruzione, a carico di medici, gestori precedenti, avvocati e uomini delle forze dell’ordine. Nati per โ€œtrattenereโ€ le persone straniere irregolari fino al loro rimpatrio, i CPR hanno finito per assolvere una funzione simbolica a servizio delle politiche razziste e securitarie che si sono rincorse in Italia. Al 15 aprile di questโ€™anno le delegazioni coordinate dal Tavolo Asilo e Immigrazione che hanno fatto accesso negli 8 CPR attivi in Italia hanno registrato circa 550 persone che, dallโ€™anno scorso, possono essere trattenute fino a 18 mesi. In Italia ci sono 8 CPR, 8 aberrazioni giuridiche e sociali, 8 buchi neri in cui alle persone sono negati diritti e dignitร . Un sistema irriformabile che va abolito. I CPR vanno chiusi, subito. Per questo ci troveremo sabato 10 agosto alle ore 11 davanti al CPR di Palazzo San Gervasio per chiedere che tutti i CPR vengano chiusi, che venga resa giustizia ad Oussama ed a tutte le persone che hanno perso la vita nei luoghi di trattenimento.”

Le organizzazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione: A Buon Diritto, ActionAid, Arci, ASCS, ASGI, Campagna Ero Straniero, Casa dei Diritti Sociali, CGIL, Centro Astalli, CIES, CNCA, CoNNGI, DRC Italia, Emergency, Europasilo, Fondazione Migrantes, Forum per cambiare lโ€™ordine delle Cose, IRC, Italiani Senza Cittadinanza, Medici per i Diritti Umani, Medici Senzata Frontiere, Oxfam Italia, Save the Children, SIMM, Re.Co.Sol., Refugees Welcome Italia, UNIRE

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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