E lo diciamo con cognizione di causa, dopo aver ricevuto la lettera aperta di due stimati concittadini materani come Leonardo Pinto e Giovanni Caserta, che denunciano la presenza di scritte offensive nei confronti di Potenza e nel sollecitano la cancellazione. Richiesta legittima che segue a quella di altri cittadini, dell’aprile scorso, per un’altra scritta in città https://giornalemio.it/cronaca/odio-e-sconcio-cancellate-quelle-scritte/ ma ricomparsa dopo la cancellazione https://giornalemio.it/cronaca/via-la-scritta-bravo-cittadino-solidale/. E questo per evidenziare che il “Campanile”, non contro i cittadini del capoluogo di regione, che pagano a Matera come a Policoro, a Melfi come a Lauria, lo sfascio politico e gestionale di una regione nata male sul piano amministrativo, politico e territoriale e che sta finendo peggio, con l’emigrazione e il taglio dei servizi. Fenomeno accresciuto con l’accentramento di funzioni e potere decisionale ( citiamo la sanità che è l’esempio più devastante, a giudicare dal deficit e dalla emigrazione sanitaria) dello squilibrio rappresentativo e gestionale tra le due province. E se a questo aggiungiamo, rapporto di forze sproporzionato sulla carta e di fatto, il demerito di quanti hanno rappresentato male con il loro silenzio il nostro territorio…il disastro è completo. Campanile da tifo sportivo, con scritte contro le due città che troviamo su mura e cartelli stradali di Matera e Potenza? Scontato. Provare a ripulire. Servono campagne di informazione, ma dubitiamo con le premesse dette prima di una “Basilicata’’ che soffre di uno squilibrio originario, nato per una gestione centralizzata delle risorse, c’è poco da fare. Lo sport, quello di frange radicali delle tifoserie, che si confonde con il teppismo alimentato anche dai social, ci mette del suo e innalza la bandiera dell’intolleranza anche con la vicina Altamura. Invitiamo Caserta e Pinto a leggere le scritte riportate su mura e cartelli ad appena 15 km da qui (Altamura)e viceversa. Appelli al buon senso? Certamente. Nel frattempo mano a pennello e colori, sperando che nessuno( ma non ci giuriamo) ci scriva sopra…. E quanto accaduto in via Cappelluti ne è la conferma.
LETTERA APERTA
Al Sindaco, Dr. Domenico BENNARDI.
Al Prefetto, Dr. ssa Cristina FAVILLI
All’assessore alla cultura e al decoro urbano, Dr.ssa Tiziana D’OPPIDO
I sottoscritti:
Prof. Giovanni Caserta, nato a Matera il 19 . 7. 1939 e ivi residente in Via Lamanna ,8;
Avv. Leonardo Pinto, nato a Stigliano il 14 .4.1947 e residente a Matera in via De Sariis n.21.
segnalano e denunziano quanto segue.
Recentemente, proveniente da Potenza, sua città, il cittadino V.F., amico della città di Matera, inviava al prof. Giovanni Caserta una foto con scritta apertamente offensiva nei confronti della città di Potenza e dei suoi abitanti, la quale, certamente, non giova alla collaborazione fra le due città, unici capoluoghi di provincia in Lucania Basilicata, così come non è utile all’unità regionale e alla politica regionale. E’ una foto che si incontra poco prima dell‘ingresso in Matera, sulla Ferrandina-Matera, presso stazione di servizio Air. Se ne invia copia.
Gli insulti sono sempre o premessa o conseguenza di odi e asti che una qualunque Amministrazione, ma anche la buona educazione e il buonsenso sconsigliano. Queste scritte, indiscutibilmente volgari ed offensive, si danno peraltro – osserva giustamente il cittadino V.F. – , in una città che dovrebbe essere d’esempio, fregiandosi del titolo di capitale europea della cultura 2019 e di medaglia d’oro ai valori della Resistenza, che significano sempre e solo, per chi rettamente li intenda, cooperazione, pace, dialogo, solidarietà, tolleranza, rispetto.
I sottoscritti si sono preoccupati di fare, in materia, una verifica anche sul resto della città, trovando che non mancano francobolli o etichette che riportano il medesimo insulto, applicati o su cartelli stradali o su tabelle che indicano gli orari dei bus cittadini. Una scritta ben in vista e a caratteri grandi è stata rinvenuta al termine di via Cappelluti. Anche di questa si invia foto. Un’altra scritta dello stesso tenore si trova uscendo da Matera-Via La Martella verso lo Scalo di Ferrandina sulla destra, prima dell’incrocio per Matera Centro.
Che la regione registri una condizione di squilibrio territoriale e politico tra i due capoluoghi, è una verità, di cui, però, bisogna far conto, evitando di far torto all’area della provincia materana e della città di Matera, di troppo più debole (un terzo contro due terzi). Al tempo della istituzione delle Regioni, nel 1970, ci fu chi, lungimirante, invitò ad evitare che, eliminato l’accentramento romano, si arrivasse all’accentramento decentrato nei capoluoghi di regione. Errori, che, invece, un po’ dappertutto, sono stati commessi. Bisogna, perciò, che, tornando alla nostra Regione, i Consiglieri regionali di Potenza e provincia si sentano regionali e non comunali e provinciali; lo stesso vale per i Consiglieri regionali di Matera e provincia. Bisogna, si vuol dire, che essi, tutti insieme, si facciano artefici di piani di programmazione regionale, con l’occhio rivolto prevalentemente alle zone interne, soggette, come si lamenta ogni giorno, ad un pauroso spopolamento.
La regione tutta ha bisogno di fabbriche, buona agricoltura, efficiente e dinamico commercio, insomma produzione e lavoro, uniti a servizi sociali. Non si può affidare tutto al magico turismo. Non c’è bisogno di dire che solo un lavoro sicuro e adeguatamente remunerato può trattenere i giovani nei loro paesi e borghi, alla cui salvaguardia e conservazione, anche ambientale, solo i giovani possono provvedere. Ci si augura, perciò, che il nuovo Consiglio Regionale, appena eletto, si ispiri a tali principi e persegua tali e tanti obiettivi, sia pure da collocazioni ideologiche diverse.
Alla luce di quanto detto, si invitano i destinatari della presente a procedere rapidamente alla cancellazione e asportazione delle scritte segnalate. Si chiede di dare alla operazione, per di più, la necessaria pubblicità e la necessaria eco, che valga come gesto di riparazione ed educativo per i lucani, e non solo. Matera, non si trascuri, è anche città di notevole afflusso di turisti, cui bisogna offrire non solo monumenti e bellezze naturali, ma anche, e soprattutto, la autentica immagine di una città “capitale europea della cultura 2019” e “medaglia d’oro ai valori della Resistenza”.
Si auspicano, per il séguito, significative iniziative e provvedimenti che, cementando l‘unità fra le due provincie e capoluoghi, sconfiggano campanilismi spesso strumentali, che, privi di senso civico, servono, forse, a raccattare fuorvianti consensi e voti, mentre in realtà nuocciono ai Lucani come “popolo”, bisognoso di unità e concordia, in un momento di pesanti difficoltà socio-economiche che, tra disgregazione e fuga altrove, ne minacciano la sopravvivenza.
Cordialità.
Matera, 14 maggio 2024
Giovanni Caserta
Leonardo Pinto
