La TV e i media nel pieno del clima islamofobico a seguito degli attentati di Parigi hanno enfatizzato in modo esponenziale la vicenda di una scuola pubblica di Rozzano dove il Dirigente scolastico avrebbe colpevolmente annullato i festeggiamenti del Santo Natale. Apriti cielo….e si è subito scatenata la guerra di dichiarazioni, articoli ed interviste in difesa dell’identità cristiana calpestata, inopinatamente annacquata ….pensate, per mero rispetto degli altri studenti musulmani e/o di altre fedi religiose.
Una polemica pancia a terra in cui i due Matteo nazionali: Salvini e Renzi si sono trovati dalla stessa parte della barricata contro quel “maldestro” Dirigente scolastico.
Ma la base di tutte queste polemiche era vera?
A Rozzano, davvero la festa di Natale era stata annullata per rispetto dei musulmani, come ha raccontato la vulgata politico-mediatica che ci ha travolto?
Sembra proprio di no!
Ameno a giudicare dalla ricostruzione dei fatti (con allegata documentazione) effettuata dal blog-collettivo “Valigia blù” che riprendiamo di seguito:
“Il 27 novembre il Giorno fa uscire la notizia che all’Istituto Comprensivo Garofani di Rozzano il Dirigente Scolastico Marco Parma avrebbe annullato la festa di Natale.
A essere annullato, o meglio posticipato al 21 gennaio, si legge nell’articolo, sarebbe stato il concerto denominato gli anni precedenti “Festa di Natale”.
goo.gl/9gecWj
Il giorno dopo, 28 novembre, il sindaco di Rozzano Barbara Agogliati interviene chiedendo al dirigente di “ripristinare” la festa e il comportamento del dirigente viene segnalato all’Ufficio Scolastico Regionale, che si muove per verificare i fatti.
goo.gl/G3AzXu
La vicenda intanto monta. Media e partiti si lanciano su una notizia di cronaca locale, trasformando la vicenda del concerto natalizio in uno scontro di civiltà.
TG e trasmissioni televisive rilanciano la notizia nella sua versione distorta.
Michele Serra, nella sua “amaca” parla di un “test di civiltà” che le comunità islamiche dovrebbero superare: “è un test quello della tolleranza, che spetta alla comunità superare, non al resto della società italiana facilitare. Se un musulmano è ospite in casa mia non gli offro vino e carne di maiale; ma certo non nascondo le bottiglie e i salami. Come posso rispettarlo, se non ho rispetto per me stesso”.
Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, interviene sulla sua pagina Facebook definendo “miope” la decisione della scuola: “presa da chi ancora confonde l’inclusione con il quieto vivere”.
goo.gl/vp6leq
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta “il Natale è molto più importante di un preside in cerca di provocazioni. Se pensava di favorire integrazioni e convivenza in questo modo, mi pare abbia sbagliato di grosso”.
goo.gl/olzDsQ
Anche Matteo Salvini è intervenuto: “Cancellare le tradizioni è un favore ai terroristi” aggiungendo che “facciamo ridere l’isis”.
goo.gl/O1ZBVK
I genitori della scuola decidono di organizzare una manifestazione di solidarietà nei confronti di Marco Parma.
goo.gl/sf5sUx
In serata Marco Parma pubblica sul sito della scuola una lettera di dimissioni in cui ricostruisce la vicenda di cui è stato protagonista e spiega che: nessuna festa di Natale è stata annullata o rinviata. Quello che è successo, spiega, è che l’unico diniego posto “riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola nell’intervallo mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna”.
goo.gl/8xJJdE
In un’intervista al Corriere il preside racconta anche che la decisione è dettata dal fatto che la sua è una scuola multietnica e che alcuni bambini avrebbero potuto sentirsi esclusi.
Professori della scuola insieme ai genitori, durante la manifestazione di solidarietà al preside Marco Parma, confermano la versione del dirigente scolastico e specificano: “che non era stato annullato nulla, bensì aggiunto”
Qui il video goo.gl/2sT28z “
Insomma, tanto rumore per nulla. Giusto per agitare ancora di più un clima già di per se già troppo e pericolosamente infuocato.
Iscritto all’albo dei giornalisti della Basilicata.