Campagna elettorale col botto: Renzi e Marchionne a Matera? Giungerebbero nella Città dei Sassi in elicottero per una visita di poche ore, nel pomeriggio del 28 maggio, dopo la visita ufficiale allo stabilimento Sata di Melfi, dove la Jeep ha fatto salire sulle quattro ruote motrici la Fiat Chrysler Automotive (FCA) su scale e diagrammi di borsa e fatturato.
L’indiscrezione non ha il crisma dell’ufficialità, ma ritorna a ondate dalle antenne di Radio “Vox Populi” in una campagna elettorale che si scalda a intermittenza, spaziando dagli scivoloni sui socialforum, dalle risposte inconcludenti trasferite nel cartaceo al virtuale per farsi sentire da quanti frequentano poco o nulla la dimensione ” 2.0”, dai commenti sui festeggiamenti per Matera 2019 alle assenze, senza inviti ufficiali, alla manifestazione sindacale contro la ”Bella scuola” di taglio apreiano.
E allora l’arrivo del presidente del consiglio dei ministri (il premierato o cancellierato come ripetono impropriamente alcuni non esiste) Matteo Renzi e del top manager di Fca Sergio Marchionne avrebbe il merito di scaldare i motori a pochi giorni dal voto del 31 maggio.
Chi se ne avvanteggerebbe? Salvatore Adduce, sindaco uscente, i candidati sindaci Raffaele De Ruggieri, Angelo Tortorelli, Antonio Materdomini, Franco Vespe, Antonio Cappiello?
E qui le considerazioni si sprecano a seconda se si parla di imprenditoria, dell’agognato collegamento alla rete delle Ferrovie dello Stato ( Renzi ne ha parlato a Genova qualche giorno fa), di infrastrutture culturali, di lavoro, di cose da fare,annunciate o rimaste nel cassetto . Considerazione diverse, che si innestano sulla stretta dimensione economico-finanziaria e della globalizzazione, nel caso di Marchionne, e politico partitica della Nazione da riformare che sembra arrivata ai ”nodi” del ”dentro o fuori” all’insegna dell’andare avanti comunque, che il presidente del consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi continua a ripetere.
Ma potrebbe alimentare quel clima di insofferenza, legata a delusione e pessimismo,che vivono le giovani generazioni sul tema del lavoro e dell’emigrazione e di altre fasce deboli alle prese con il ridimensionamento dei servizi e della ridotta capacità di spesa. Sullo sfondo, nel caso del capo di governo, ci sono le questioni ambientali e dello sfruttamento energetico, le concessioni per le estrazioni petrolifere, che hanno indotto la Regione Basilicata a riprendere la strada dei ricorsi a tutela della propria autonomia decisionale, senza dimenticare la nota presa di posizione di associazioni ambientaliste e movimenti che denunciano i pericoli sul territorio e sulla salute.
Motivi che finora hanno di fatto escluso la Basilicata dai tour del presidente del consiglio dei ministri nel Mezzogiorno. Per ” Melfi” è diverso: è l’Italia delle cose positive, che funziona, che investe e tiene alta la bandiera dell’economia tricolore nel mondo e poi ci sono i giovani, gli 80 euro (la prima tranche di 330 euro collegato alla redditività) per dipendenti e cassintegrati che l’azienda multinazionale elargirà nello stipendio di maggio.
Al 28 maggio mancano pochi giorni. Con le orecchie tese, allora, verso ”RadiovoxPopuli” ai tweet di Matteo Renzi e al volteggiare delle pale di un elicottero che potrebbe atterrare a Matera nel pomeriggio del 28 maggio. L’ultima volta è accaduto 24 anni fa, a murgia Timone, con Papa Giovanni Paolo II…
Questa volta in camicia e maglioncino di cashemire potrebbero essere in due nella capitale europea della cultura 2019.
Selfie d’obbligo con lo sfondo dei Sassi e l’immancabile ” Yes, You can…”
