Ci capita spesso di citare, in casi come questo, quel custode del campo sportivo di una piccola comunità della collina materana che lasciava numerosi bigliettini scritti di suo pugno per invitare i calciatori al rispetto delle buone maniere negli spogliatoi. A fronte di chi li trovava un poco sgrammaticati replicava “l’italiano è suscettibile“. Punto. Nella fattispecie l’oggetto del contendere è un contributo “facoltativo“, stabilito dall’IIS Pisticci/Montalbano, che di fatto, implicando delle conseguenze in caso di mancata adesione a questa facoltà, diventerebbe di fatto “obbligatorio“. Ma c’è chi dice NO! Che non ci stà, a che l’italiano, anche in questo caso diventi “suscettibile” di intendere l’opposto di ciò che è scritto. E questo è un fatto incontrovertibile. Come lo è anche l’annosa questione dei pochi soldi che vengono stanziati per il funzionamento delle scuole che si vedono così costrette a ricorrere a queste forme di contribuzione delle famiglie per poter svolgere al meglio le proprie funzioni basilari. Chi scrive è componente a sua volta di un consiglio di istituto in cui è in uso la richiesta di questa contribuzione volontaria a cui non aderiscono tutti, ma questo non si traduce in penalità di qualsiasi sorta. Specie impedendo la partecipazione alle uscite didattiche i cui oneri vengono comunque sostenuti a parte dai partecipanti. Risiederebbe in questo dettaglio il vulnus di questa vicenda che rischia di debordare addirittura nelle aule giudiziarie. Forse bisognerebbe fermarsi prima e riaprire quel dialogo scuola famiglie, insostituibile per far funzionare al meglio queste agenzie così importanti per la vita dei nostri figli. Nel frattempo pubblichiamo a seguire la lettera che il “Comitato NO Contributo” ha inviato alle autorità scolastiche ed istituzionali, nel mentre diamo atto a seguire anche di quanto dichiarato dalla dirigente Cristalla Mezzapesa ad Antonio Corrado su La Gazzetta del Mezzogiorno.
Spett.li
MIUR
Regione Basilicata – C.a. Assessore Cupparo
Provincia di Matera – C.a. Presidente
Comune di Pisticci – C.a. Sindaco
Ufficio scolastico regionale per la Basilicata – C.a. Dott.ssa Datena
Ufficio scolastico della provincia di Matera – C.a. Dott.ssa Cancelliere
Agli organi di stampa
“Il Comitato NO contributo, segnala, alle istituzioni in indirizzo, il comportamento non aderente alla legislazione vigente assunto della dirigente scolastica dottoressa Cristalla Mezzapesa dell’IIS PISTICCI MONTALBANO sito in provincia di Matera.
La dirigente, come da sue prerogative, ha stabilito a inizio anno un contributo volontario ma, vista la scarsa adesione dei genitori, ha cominciato, per mezzo del corpo docente, a fare pressioni sugli studenti per ottenere il pagamento di tale contributo, minacciandoli di negare loro la partecipazione alle uscite didattiche e ai viaggi d’istruzione (quelli pagati interamente dalle famiglie).
Tali pressioni non sono il frutto di un’allucinazione collettiva né di pettegolezzi da corridoio, ma sono comportamenti facilmente ravvisabili nelle chat scolastiche in cui i professori rimarcano con forza le linee operative ricevute dalla dirigente scolastica, chat e vocali che sono in possesso di questo comitato e la cui veridicità non può essere messa in discussione da nessuno. Questa vasta documentazione contraddice la dichiarazione rilasciata dalla stessa dirigente Mezzapesa alla Gazzetta del mezzogiorno del 29/01/2025, in cui sostiene che il contributo volontario sia stato stabilito dal Consiglio d’istituto conferendosi il ruolo di spettatrice imparziale.
Abbiamo richiesto più volte in maniera ufficiale, sia singolarmente che come comitato, un incontro con la dirigente Mezzapesa, al fine di ricomporre la situazione, ma siamo stati ignorati costantemente. Ciò è vergognoso in quanto i genitori, insieme agli alunni e al corpo docente, costituiscono gli assi portanti dell’istituzione scolastica e, per tale motivo, dovrebbero lavorare in simbiosi per educare i futuri cittadini.
La vicenda, anche a causa del suo continuo negarsi ai genitori, è già arrivata sulla stampa e potrebbe finire nelle aule dei tribunali.
Per tale motivo chiediamo che le istituzioni intervengano in maniera autorevole e risolutiva in modo da far rientrare la situazione all’interno del rispetto delle regole sancite dal MIUR (circolari n. 312 del 20-03-2012 e n. 593 del 7-3-2013) che non possono essere derogate da nessun dirigente. A tal fine, una delegazione del Comitato, si rende disponibile a incontrare le istituzioni in indirizzo nei modi e nei tempi che riterrete necessari.
La scuola deve essere un luogo sicuro in cui i nostri ragazzi devono poter vivere serenamente degli anni di per sé complicati.
La scuola non deve trasformarsi luogo di tensione continua in cui gli studenti subiscono umiliazioni e discriminazioni. E’ impensabile che in una scuola italiana possano esistere delle vere e proprie liste di proscrizione e che un professore possa dire: “tu SI’ e tu NO”.
La scuola deve unire e non dividere.
Confidiamo in una vostra pronta e risolutiva iniziativa che ridia la meritata serenità agli studenti e alle loro famiglie.
Per il Comitato NO Contributo
Salvatore Losenno
Elisabetta Di schifo
Antonio Malvasi
Anna Rosa Quinto
Danilo Losenno
Nunzia Buonprete
La dirigente Cristalla Mezzapesa, come dicevamo, sentita dalla Gazzetta del Mezzogiorno ha dichiarato: «Il contributo è stato deciso dal CdI presieduto da un genitore e composto da docenti, alunni e altri genitori serve ad arricchire l’offerta formativa e migliorare l’ambiente educativo. Sia l’importo minimo di 50 euro che la clausola di non consentire, in caso di mancato pagamento, la partecipazione alle uscite didattiche, che sono un effettivo arricchimento del programma scolastico, sono stati decisi dal CdI. Del resto non è giusto che la maggioranza pagante, debba essere trattata come la minoranza che non lo fa. Ho parlato con tanti genitori ed hanno compreso la situazione, così ad oggi una sola classe di Pisticci si è ammutinata. Si tratterebbe di mettere da parte 25 centesimi al giorno per otto mesi -insiste la dirigente- è anche una pratica educativa per i ragazzi. Alcuni lo legano solo all’uscita didattica, ma il contributo è molto di più e ogni centesimo speso viene rendicontato. Se l’anno prossimo il CdI deciderà di abolire il contributo, rivedrò la programmazione scolastica adeguandola e limitandola alle risorse disponibili. -conclude- Tutte le scuole d’Italia utilizzano il contributo volontario, solo in questo istituto fino allo scorso anno non lo pagava quasi nessuno».

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