venerdì, 18 Aprile , 2025
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Presentata “Dea per sempre” la nuova associazione contro i pericoli della rete

E’ stata presentata ieri sera, a Marconia di Pisticci, l’associazione “Dea Per Sempre” in memoria di Anna Dea Mastronardi Fiore, la giovane scomparsa solo qualche settimana fa tragicamente. E’ il modo con cui la famiglia ha deciso di trasformare questa atroce perdita in altrettanto amore da riversare su altri adolescenti con una costante azione che possa essere di aiuto a loro e alle proprie famiglie per affrontare e superare condizioni di disagio, che derivano dalle conseguenze pericolosamente invasive (ma non ancora del tutto percepite come tali) dell’uso compulsivo dei social e dai lati oscuri della rete. Nella delegazione comunale e di fronte ad un pubblico numeroso, con Mirna Mastronardi, presidente della nuova associazione e mamma di Dea, erano presenti i rappresentanti della

comunità dal sindaco Albano al parroco di Tinchi, Carmen Centola la responsabile dei servizi sociali del Comune di Pisticci, Filippo Squicciarini della Polizia postale di Matera e rappresentanti del mondo della scuola. Da registrare la significativa e qualificata presenza di Lisa Iotti, giornalista Rai del programma Presa Diretta per cui ha curato un prezioso servizio “la scatola nera” proprio su quale sia l’impatto sul cervello di bambini e ragazzi delle tante ore passate sui cellulari e sui social. Durante la serata è stata annunciata anche la prima iniziativa dell’associazione: una concorso di scrittura “cara dea” rivolto agli studenti in età adolescenziale del territorio della Provincia di Matera la cui premiazione si terrà in una iniziativa che si svolgerà in occasione del sedicesimo compleanno di Dea e sarà condotta da Dino Paradiso.

Sono oramai oltre 10 anni, da quando i social sono esplosi, senza controllo e senza alcuna valutazione preventiva sull’impatto che avrebbero potuto avere su tutti, ma in particolare sulla parte più indifesa, ovvero i giovanissimi. E il risultato è stato l’aumento del disagio in queste fasce d’età (ansia, stress, disturbi dell’attenzione e del linguaggio, anoressia, depressione, autolesionismo) che hanno costituito campanelli d’allarme purtroppo ancora non sufficienti a spingere chi di dovere ad intervenire. Come ora tardivamente qualche Stato comincia a fare come l’Australia che ha recentemente stabilito il divieto dell’uso dei social agli under 16. La cosa tragica è che le società che lucrano su questi strumenti sembra ne fossero al corrente sin dall’inizio di queste conseguenze, come rivelato proprio nell’inchiesta di Presa Diretta che citavamo, in cui Frances Haugen, un’informatica americana dipendente di Facebook, nel 2021 ha rivelato con migliaia di documenti interni come detta società fosse -per l’appunto- consapevole dell’impatto degli algoritmi sulla salute mentale dei più giovani. Qualcosa si è cominciato a muovere ma troppo forte è il potere del business correlato, con i titolari di questi social che ora assurgono addirittura anche alla guida di nazioni come gli USA. Una azione dal basso è dunque utile e necessaria, non solo per limitare i danni nell’immediato, ma anche per spingere chi avrebbe il dovere di farlo a regolamentare la circolazione e l’uso di strumenti così perniciosi per la salute, che per altro si evolvono in modalità sempre più  veloce e che offrono un “metaverso” con realtà immersive, esperienze sensoriali, possibilità di muoversi in spazi virtuali sempre più lontani dalla realtà. Ed è con questa doverosa e necessaria azione collettiva che si incrocia la decisione di trasformare il dolore in impegno a favore dei giovani, con la creazione di “Dea per sempre”, uno strumento prezioso che potrà consentire ad ognuno nel proprio piccolo di fare la propria parte affinché, come ci si propone: “il disagio giovanile possa essere intercettato in tempo, per essere di aiuto ai genitori con il supporto di esperti (psicologi, docenti, rappresentanti delle forze dell’ordine)“.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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