A volte basta un sorriso, a volte qualcosa di più. Certo è che per far sentire meno sola una persona ammalata serve davvero poco.
E’ questa, in estrema sintesi, lo spirito che animerà “REGALAMI UN SORRISO”, la neonata organizzazione di volontariato con sede a Potenza, in Via Anzio 43.
L’idea non poteva che nascere da Genesio De Stefano, uomo da sempre impegnato nel volontariato e vicino ai bisogni degli ammalati; il primo ad aver fondato, dopo l’esperienza drammatica del terremoto dell’ottanta e la grande richiesta di sangue (fino a quel momento a pagamento) che ne derivò, l’Avis di Basilicata di cui è stato per anni presidente regionale ed anche ex vice presidente nazionale.
Un uomo da sempre impegnato nel volontariato, e con un sogno: “esaudire un desiderio alle persone affette da malattie inguaribili”. Accomunati dalla visione di promuovere il bene comune e dare risposte concrete ai problemi delle persone ammalate, il presidente Genesio De Stefano insieme ad un vasto gruppo di professionisti lucani hanno dato vita ad un nobile ed ambizioso progetto “REGALAMI UN SORRISO”.
L’associazione mira a creare il benessere e un’opportunità di felicità a fragili vite umane.
Aiutare tute le persone soprattutto quelle negli hospice dei reparto oncologici dei nosocomi lucani a realizzare “un desiderio”. Questa associazione vorrebbe esaudire un’esperienza di vita delle persone con gravi patologie coniugando le professionalità e l’esperienza dei volontari.
La mission di questo progetto è quindi quella di offrire gratuitamente ai pazienti e alle loro famiglie i mezzi per realizzare un sogno donando così un sorriso. Molto spesso le richieste non sono missioni irrealizzabili e costose, a volte basta una passeggiata, un pasto particolare, rivedere persone care o ritornare in un posto del cuore.
Il presidente De Stefano dichiara: ”Nelle grandi città del Nord Italia associazioni di questo genere esistono, nel Sud Italia invece ci sono tante associazioni di volontariato ma non realmente strutturate con l’obiettivo specifico di “realizzare desideri”!
Facendo uno studio approfondito, – prosegue De Stefano – ho cercato di coinvolgere professionisti di diversi settori chiedendo loro il contributo che potevano offrire. Lo spunto ultimo è nato da un incontro con il direttore dell’ANT (Associazione Nazionale Tumori), dr. Raffaele Messina, che ha raccontato la storia di un senzatetto potentino il quale, ammalato gravemente di tumore, aveva espresso il desiderio di mangiare almeno una volta nella sua vita in un ristorante.
Questa storia – afferma De Stefano – mi fece rabbrividire e riflettere allo stesso tempo: era un desiderio semplice che avrebbe dato gioia e speranza a quest’uomo.
I volontari ANT con il primario del reparto cure palliative dell’ospedale San Carlo di Potenza il dottor Marcello Ricciuti fecero una colletta (poiché non è compito dell’associazione esaudire desideri), portando questa persona al ristorante dopo averlo curato nell’aspetto e facendogli indossare un abito nuovo.
Un gesto semplice che donò felicità, dignità e affeto a quest’uomo. Un’altra storia fu quella di un bambino con una patologia oncologica molto grave che chiese alla mamma di andare a Disneyland Paris come aveva appena fato il suo compagno di classe. La madre piangendo gli fece capire che non avevano le disponibilità economiche e non potevano permetersi di realizzare il suo sogno.
Ecco l’associazione servirà a questo: soddisfare desideri delle persone con patologie inguaribili, in senso lato non solo di quelle oncologiche; dare sostegno psicologico, aiuto economico e alimentare ai paziente e se necessario alle loro famiglie.
Questa associazione dovrà infatti dare un aiuto anche alle famiglie poiché durante la malattia del loro caro non vivono momenti felici.
Per fare questo e molto altro abbiamo coinvolto tutti coloro i quali potevano dare un contributo per raggiunge questo obiettivo.
Successivamente – prosegue De Stefano – abbiamo chiesto sostegno a medici in pensione, psicologi, infermieri che potessero accompagnare gli ammalati nei diversi spostamenti e alle banche per finanziare questo progetto. L’intento è quello di creare una struttura idonea a poter soddisfare una vasta gamma di esigenze delle persone con gravi patologie come quelle sportive, quelle religiose, quelle prettamente ludiche e quant’altro ci verrà richiesto. Abbiamo poi ampliato il progetto in altri importanti centri ospedalieri della Basilicata come l’IRCCS CROB di Rionero e l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera.

Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell’Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.