Nel titolo abbiamo sintetizzato quanto annunciato, detto o riportato in comunicati e via promettendo gli Enti Locali materani (quanti hanno memoria e pazienza vadano a rileggere o a riascoltare)quanto espresso sui tanti beni culturali ( chiese rupestri, ipogei, immobili dei rioni Sassi e del Piano ecc) e opere pubbliche lasciate al loro destino, tra degrado e mancati incassi,che potrebbe lenire e non poco il peso fiscale sui cittadini. Aldilà degli introiti sulla tassa di soggiorno, sulla quale periodicamente associazioni di categoria e alcuni rappresentanti politici chiedono rendiconto e su modalità di impiego. Per Legambiente, che ha scritto nel 2023, alla Corte dei Conti di Basilicata sui beni di competenza di Comune ed Ente Parco, la mancata gestione è uno spreco e allo stesso tempo una conferma di scarsa attenzione, incapacità e a volte volontà, di governare i beni del nostro passato. Senza dimenticare quella macchia nera sulla coscienza degli amministratori locali sui due ordini del giorno, approvati all’unanimità in consiglio comunale, sugli interventi che hanno ”forzato” -a ridosso dell’anno da capitale europea della cultura 2019- l’integrità di Murgia Timone nel Parco della Murgia. Non si è mosso un dito, nonostante il lavoro della commissione speciale portato avanti dal consigliere Pasquale Doria. Finora, non ci sono atti concreti, nemmeno- paradossalmente- per la gestione del teatro ”Ludovico Quaroni” al borgo La Martella , per l’utilizzo del Complesso del Casale (per il quale c’è stata una richiesta di privati) e di quella filiera di chiese rupestri che hanno bisogno di manutenzione o vigilanza. Senza dimenticare le strutture sottoutilizzate, che hanno un costo vivo di spese, da Casino Padula alle strutture che portano il nome di anglicismi roboanti tra Center, Visitor, Hub o dagli acronimi del Mu…che attendono di muggire dalla rupe del Caveoso, quando si avranno competenze e idee chiare. Serve dar corso ai bandi di gestione, con tutti i crismi che la materia comporta. E’ quello che,però, continuiamo a non vedere. Assegnazioni temporanee ? Attenti a non scivolare sulla classica buccia di banana, come accaduto in passato alla vigilia di campagne elettorali. E fino a quella scadenza tutto resta congelato, salvo a rispolverare intese,protocolli, affidamenti virtuosi, appigli da regolamenti dal fiato corto che danno un segnale ‘’parziale’’ e temporaneo di gestione. Si lavora, ed è giusto ricordarlo,al piano di gestione con l’Osservatorio previsto dalle direttive Unesco, visto che i rioni Sassi e il parco rupestre dal 1993 sono diventati un bene tutelato dall’Umanità. Attendiamo risultati e azioni operative. Legambiente sollecita un cambio di passo per non sprecare tempo, risorse nella gestione dei beni culturali.
LA NOTA DI LEGAMBIENTE
Comunicato stampa : E’ tempo di bilanci. Grazie a imponenti investimenti pubblici sono davvero tanti i Beni recuperati nella nostra città, molti dei quali rimangono chiusi, abbandonati o stravolti nella destinazione d’uso. Manca una visione generale, un quadro di riferimento, un modello di gestione condiviso.
Il 31 ottobre del 2023 la Legambiente trasmetteva alla Corte dei Conti di Basilicata una segnalazione in merito al possibile danno erariale ad opera dell’Amministrazione comunale di Matera e dell’Ente Gestore del Parco della Murgia Materana conseguente alla mancata gestione, manutenzione e vigilanza dei Beni Culturali oggetto di rilevanti investimenti pubblici.
Parliamo dei lavori che sono stati realizzati su Murgia Timone :
1. Parco della Storia dell’uomo – Recupero e valorizzazione Chiese rupestri € 3.500.000,00;
2. Parco della storia dell’uomo – Riqualificazione e valorizzazione villaggio neolitico € 1.000.000,00.
A tre anni di distanza dalla consegna dei Beni, l’intero patrimonio risulta abbandonata a sé stesso. Sebbene il progetto prevedesse un Piano di Gestione, né l’Amministrazione comunale (proprietaria del Beni e delle opere realizzate) né l’Ente gestore del Parco delle Chiese Rupestri lo ha reso operativo.
Oltre al danno provocato dall’abbandono delle opere realizzate e alle somme che saranno necessarie per porne riparo, si pone anche la mancata valorizzazione dell’imponente patrimonio, i mancati introiti derivanti dai canoni di locazione dei Beni e dalla bigliettazione degli ingressi, oltre naturalmente al danno sociale per la mancata attivazione di posti di lavoro.
Di patrimoni recuperati, con imponenti finanziamenti pubblici, sono davvero tanti. Chiusi, abbandonati o stravolti nella destinazione d’uso originaria, in attesa di essere messi nella disponibilità pubblica. Chiese e complessi rupestri (Santa Barbara, Cappuccini Vecchio …); il Castello Tramontano; i teatri di quartiere ( teatro Quaroni a La Martella, teatro del Circo); la biblioteche di quartiere di San Giacomo; i casini di campagna ( Villa Longo, casino Padula ad Agna le Piane). Palazzo Malvezzi, la Casa della legalità, santa Lucia alla Civita, il parco “sistema delle cave” (che sistema non è, basta pensare alle tante parti mancanti, da Cristo alla Gravinella, alle aie dei Colangiulli a san Vito). E, non ultimo, il museo demoetnoantropologico a Casalnuovo.
Per non parlare della disordinata gestione del circuito urbano delle chiese rupestri e del palombaro lungo (pur riconoscendo il prezioso contributo offerto da alcune associazioni di volontariato). Nulla si sa, infine, cosa succederà a dicembre allorquando i lavori di restauro del cinema Duni saranno terminati. Manca una visione generale, un quadro di riferimento, un modello di gestione condiviso. Manca un Piano Quadro dei Sistemi Culturali della città e del suo territorio di riferimento. Uno ce l’avevamo, fu approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nel 2006. Il piano si articola su due livelli mutualmente dipendenti: il quadro conoscitivo (la rappresentazione del territorio come patrimonio culturale) e la proposta di azioni di tutela e valorizzazione. Andrebbe aggiornato tenendo conto anche, se non soprattutto, dei bisogni sociali educativi e culturali delle nostre periferie. Tutto questo sarebbe stato utile e opportuno farlo all’inizio della consigliatura.
Farlo oggi, alla fine del mandato sarebbe poco credibile.
09 Aprile 2024 LEGAMBIENTE circolo di Matera
LA LETTERA INVIATA ALLA CORTE DEI CONTI
Matera, 31 ottobre 2023
Alla Procura Regionale della Corte dei Conti
Regione Basilicata
Viale del Basento, 78,
85100 – Potenza
basilicata.procura@corteconticert.it
e p.c.
procura.regionale.basilicata@corteconti.it
segr.procura.regionale.basilicata@corteconti.it
Oggetto: segnalazione di presunto danno erariale nei confronti dell’Amministrazione comunale di Matera e dell’Ente
Gestore del Parco della Murgia Materana conseguente la mancata vigilanza, gestione e manutenzione di patrimonio
oggetto di rilevanti investimenti pubblici.
Ill.mo Procuratore,
i sottoscritti cittadini, soci dell’associazione Legambiente Circolo di Matera, con sede in piazza Sant’Agnese 7 a Matera,
impegnata nella salvaguardia e tutela del patrimonio culturale e ambientale del territorio, con il presente esposto
intendono sottoporre alla Vostra cortese attenzione i fatti di seguito riportati allo scopo di consentire la verifica
dell’eventuale sussistenza di responsabilità dell’Amministrazione comunale di Matera e dell’Ente gestore del Parco della
Murgia Materana in merito alla violazione delle disposizioni di legge che disciplinano la corretta gestione del patrimonio
pubblico.
A partire dal mese di giugno 2020 il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, indicato
più semplicemente come Parco della Murgia Materana, è stato oggetto di una serie di lavori appaltati da Invitalia S.p.A.
a seguito di Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) sottoscritto con il Comune di Matera in occasione di Matera Capitale
Europea della Cultura 2019.
I finanziamenti delle opere oggetto dell’esposto fanno capo alla Legge del 28/12/2015 n. 208 – Articolo 1: “Comma 347
– Per consentire il completamento del restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e del prospiciente altopiano murgico
di Matera, in esecuzione degli articoli 5 e 13 della legge 11 novembre 1986, n. 771, è autorizzata la spesa di 5 milioni di
euro per ciascuno degli anni 2016, 2017, 2018 e 2019″.
I primi riferimenti al finanziamento di cui sopra sono rintracciabili nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2017/
2019 adottato dalla Giunta e approvato dal Consiglio Comunale di Matera ad aprile 2017. Tale programma prevede la
realizzazione di due progetti:
1. Legge 208/2015 – comma 347 Parco della Storia dell’uomo (2) Civiltà rupestre (Recupero e valorizzazione Chiese
rupestri) € 3.500.000,00;
2. Legge 208/2015 – comma 347 – Parco della storia dell’uomo (1) Preistoria – (Riqualificazione e valorizzazione
siti preistorici) € 1.000.000,00.
Successivamente alla sottoscrizione del CIS tra Comune di Matera e Invitalia, settembre 2017, quest’ultimo diventa
soggetto attuatore degli interventi denominati:
“Parco della storia dell’uomo – Preistoria” e “Parco della storia dell’uomo – Civiltà Rupestre”.
Entrambi gli interventi insistono sul territorio del Parco della Murgia Materana in diverse zone dell’altipiano di Murgia
Timone prospicente i Sassi e lungo i versanti della Gravina, luoghi a forte valenza simbolica e identitaria per la città di
Matera.
Sin dalle prime fasi della cantierizzazione ed esecuzione dei lavori sono state immediatamente evidenti le profonde e
traumatiche trasformazioni create dalle opere in corso sul patrimonio rupestre anche per la loro alquanto discutibile
utilità.
E’ tale l’unicità e l’importanza unanimemente riconosciuta della combinazione del patrimonio storico-archeologico e
del patrimonio ambientale nella Murgia materana che, dopo la legge 771/1986 e l’istituzione del Parco regionale, nel
2007 anche il territorio che comprende l’area di Murgia Timone è stato iscritto nella lista del patrimonio mondiale
UNESCO insieme ai Sassi di Matera (iscrizione 1993).
I bandi per l’esecuzione dei lavori sono stati aggiudicati nel 2019 così come riportati nella tabella successiva
Bando Invitalia 000117/2019
(https://gareappalti.invitalia.it/tendering/tenders/000117-2019/view/detail/1)
CIS MATERA: CIVILTA’ RUPESTRE – “LAVORI DI REALIZZAZIONE DEL PARCO DELLA STORIA
DELL’UOMO – CIVILTÀ RUPESTRE”
CIG: 79909081E4 CUP: C15C17003080001 Importo: € 1.944.715,83 Data: 30/07/2019
Aggiudicato il 16/01/2020 a TELIA COSTRUZIONI SRL (Altamura – BA)
Bando Invitalia 000150/2017
(https://gareappalti.invitalia.it/tendering/tenders/000118-2019/view/detail/1)
CIS MATERA: PREISTORIA – “LAVORI DI REALIZZAZIONE DEL PARCO DELLA STORIA DELL’UOMO –
“PREISTORIA”
CIG: 7991140158 CUP: C15C17003080001 Importo: € 470.521,76 Data: 30/07/2019
Aggiudicato il 16/01/2020 a DE MARCO SRL (Bari) / Sub appalto COREPIX SRL (Modena)
Con verbali del 4 agosto e del 15 ottobre 2021, terminati i lavori, si è proceduto alla consegna delle opere al Comune di
Matera. I lavori eseguiti sono stati oggetto di numerose critiche da parte della società civile più sensibile ai temi della
conservazione, non sono mancati esposti alla Procura della Repubblica e, non ultima, ci sono state due risoluzioni
approvate all’unanimità dal Consiglio Comunale di Matera dove si denunciavano i danni compiuti a causa dei lavori
eseguiti al paesaggio e all’ambiente.
A due anni di distanza dalla consegna dei Beni al Comune di Matera l’intera area risulta abbandonata a sé stessa
nonostante il progetto prevedesse un Piano di Gestione che né l’Amministrazione comunale (proprietaria del Beni e
delle opere realizzate) né l’Ente gestore del Parco delle Chiese Rupestri hanno attuato con la conseguenza che molte
delle opere realizzate risultano oggi in uno stato di abbandono e versano in un conseguente stato di degrado.
Oltre al danno provocato dall’abbandono delle opere realizzate e alle somme che saranno necessarie per porne riparo,
si pone anche la mancata valorizzazione dell’imponente patrimonio in quanto le guide turistiche hanno in gran parte
eliminato dal loro percorso le chiese rupestri dell’area e i mancati introiti derivanti dagli eventuali canoni di locazione
dei Beni e dalla bigliettazione degli ingressi, oltre naturalmente al danno sociale per la mancata attivazione di posti di
lavoro.
Con l’approvazione, da parte del Consiglio Direttivo del Parco della Murgia Materana, della delibera n. 4 del 27/02/2023
di “Indirizzi per la redazione del bando di gestione di Murgia Timone” dei Beni oggetto dei lavori sopra richiamati (Centro
di Educazione Ambientale di Matera e Centri Visite di Murgia Timone” così costituito: immobili di Jazzo Gattini, Masseria
Radogna e le relative aree di pertinenza nella contrada Murgia Timone – comprensivi dei siti del “Parco della Storia
dell’Uomo – Civiltà Rupestre e Preistorica” comprendenti il villaggio Neolitico di Murgia Timone, le chiese rupestri di San
Nicola sulla Murgia dell’Amendola già chiamata San Pietro in Principibus – San Falcione – San Vito alla Murgia –
Sant’Agnese – Madonna delle tre porte – Madonna della Croce, nonché la gestione del sentiero n. 406 che da Porta
Pistola conduce al Belvedere di Murgia Timone attraverso una passerella sospesa)
si procedeva alla definizione:
– del canone annuale, da porre a base d’asta, pari ad € 36.000,00
– della percentuale minima pari al 5%, da porre a base d’asta sulla bigliettazione che il concessionario dovrebbe
corrispondere all’Ente Parco;
– delle tariffe di accesso: a) Villaggio Neolitico di Murgia Timone € 10,00; b) chiese rupestri di San Nicola sulla Murgia
dell’Amendola (già chiamata San Pietro in Principibus) – San Falcione – San Vito alla Murgia – Sant’Agnese – Madonna
delle tre porte – Madonna della Croce € 15,00; c) Ingresso nell’area parco oggetto di gestione € 5,00 .
Se si tiene conto dei flussi turistici così come indicato nel Piano di Gestione e Manutenzione redatto da Invitalia :
a) Totale Turisti annui previsti Villaggio Neolitico di Murgia Timone 22.015;
b) Totale Turisti annui sentieri 16.753
c) Totale Turisti annui Belvedere 60.200;
d) Totale Turisti annui Chiese Rupestri 20.000.
I mancati introiti annui derivanti dalla bigliettazione risulterebbero all’incirca i seguenti:
€ 220.150 incasso annuo villaggio neolitico
€ 384.765 incasso annuo ingresso area del parco oggetto di gestione
€ 300.000 incasso annuo ingresso chiese rupestri
€ 904.915 totale incasso annuo
€ 45.245 totale corrispettivo minimo annuo pari al 5% sulla bigliettazione.
Alle mancate entrate derivanti dalla bigliettazione bisognerebbe aggiungere il canone annuo derivante dalla
concessione dei Beni.
Per tutto quanto sovra esposto e motivato i sottoscritti chiedono di disporre gli opportuno accertamenti e, se vi siano
responsabilità perseguibili di danno erariale derivante:
a) dal danno operato dall’abbandono delle opere oggetto di imponenti risorse pubbliche;
b) dalle risorse pubbliche che saranno necessarie per porre rimedio;
c) dalla mancata valorizzazione dei Beni e dei relativi corrispettivi derivanti dal canone e dalla bigliettazione;
e di adottare le misure previste e consentite dalla legge in ordine ai fatti così come esposti dettagliatamente in
narrativa.
Si allega:
1. Documentazione fotografica delle opere come oggi si presentano degradate e vandalizzate.
2. Delibera del Consiglio comunale n. 5 del 18/02/2022 Ordine del giorno approvato all’unanimità in merito ai
lavori eseguiti su Murgia Timone.
3. Verbale di consegna dei lavori eseguiti su Murgia Timone del 04/08/2021
4. Verbale di consegna dei lavori eseguiti su Murgia Timone del 25/10/2021
5. Delibera del Consiglio direttivo del Parco n. 4 del 27/02/2023 di “indirizzo per la redazione del bando di gestione
di Murgia Timone”.
6. Piano di Gestione redatto da Invitalia.
Legambiente Circolo di Matera
