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Pavese: bene i lavori Ferrandina-MT, ma concretizzare prosieguo per Bari

Nicola Pavese, presidente della meritoria Associazione Matera Ferrovia Nazionale, si porta avanti con il lavoro della mission per cui è nato il sodalizio e non molla la presa. Incassa e rilancia, si porta avanti con il lavoro. Una tattica sin’ora vincente.

Con questo nuovo comunicato, infatti, si prende atto del corretto avanzare dei lavori sulla costruenda tratta Ferrandina-Matera, ma allo stesso tempo vengono poste all’attenzione e all’ordine del giorno delle forze politiche  e delle istituzioni locali e nazionali le altre questioni in campo, al fine di poterle affrontare in tempo utile.

In primis il prosieguo (circa 25 Km da finanziare) della tratta in costruzione in direzione Bari, via Gioia del Colle, un’opera considerata (e  a ragione) strategica per l’economia locale ed extraregionale.

E poi gli aspetti che possano rendere più fruibile il servizio il prossimo 2019 come il ripristino dell’ “Intercity-Notte da/per Roma Termini“, ammodernamento dei treni locali sulla “Potenza-Metaponto-Taranto“,  miglioramento dei “collegamenti su gomma affidati alle Fal tra la Città dei Sassi e la stazione di Ferrandina-scalo Matera in coincidenza degli Intercity da/per Roma-Napoli-Salerno“, nonchè i “lavori di riqualificazione e ammodernamento che RFI, grazie a un milione di euro della Regione Basilicata e fondi propri, si accinge a realizzare nella stazione di Ferrandina-scalo Matera“.

COMUNICATO STAMPA

Mentre i lavori della ferrovia Ferrandina-Matera proseguono secondo il cronoprogramma illustrato a Matera a luglio 2017 e confermato recentemente all’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” da Rete Ferroviaria Italiana, diverse sono le questioni e le priorità che vanno affrontate in sede romana e in quella regionale.

Innanzitutto, viste le ripetute dichiarazioni di autorevoli esponenti politici nazionali e locali, bisogna dare concretezza alla prosecuzione della suddetta tratta da Matera a Bari via Gioia del Colle (appena 20-25 chilometri da costruire).

Tale scelta diventa strategica per le aree industriali di La Martella, Venusio e Jesce che verrebbero collegate direttamente (via Gioia del Colle) ai porti di Bari (e nuovo scalo intermodale Lamasinata), Taranto e Brindisi.

In direzione tirrenica, invece, le aziende materane (insieme a quelle della Valbasento e Tito) potrebbero utilizzare i porti di Salerno e Napoli (via Matera-Ferrandina-Potenza) e dalla Campania con l’AV/AC raggiungere le regioni del Nord Italia; in direzione jonico-tirrenica raggiungere addirittura il porto di Gioia Tauro (via Matera-Ferrandina-Metaponto-Sibari).

Inoltre, la tratta Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari favorirebbe anche i flussi turistici, non solo commerciali, tra la Campania (Napoli, Caserta, isole partenopee, costiera amalfitana, Cilento) e la Puglia passando proprio per Potenza e Matera. Nel contempo, la Citta dei Sassi, via Gioia del Colle, verrebbe collegata direttamente su rotaia non solo a Taranto ma anche a Brindisi e a Lecce. Dunque, all’intero Salento con immaginabili occasioni di ulteriore sviluppo turistico, economico e sociale per Matera, per la sua provincia e per l’intera Basilicata.

In questo quadro, così ampio e variegato, si inseriscono tra l’altro il discorso e i programmi della Zona economica speciale Taranto-Valbasento, quelli della piattaforma logistica e dell’interporto di Ferrandina e il non più rinviabile ammodernamento e la velocizzazione della tratta ferroviaria Battipaglia-Taranto. Con quest’ultima direttrice che rilancerebbe anche le aree interne della Basilicata attraverso la definitiva valorizzazione a fini turistici dei suggestivi comprensori del Marmo-Platano-Melandro, del Parco dell’Appennino Lucano e di Gallipoli-Cognato e dell’alto e medio Basento fino alla costa jonica di Metaponto.

Aprire cantieri e creare queste possibili occasioni di sviluppo, di crescita e di lavoro con mirati investimenti per opere pubbliche utilizzando fondi europei e nazionali è compito dei nostri parlamentari e della politica regionale che devono sollecitare quella governativa.

Con quanto illustrato significa superare le attuali criticità, realizzando infrastrutture e collegamenti indispensabili per rilanciare la nostra regione all’interno del sistema logistico e trasportistico dell’intero Mezzogiorno d’Italia e, quindi, dei Paesi europei.

Peraltro, per tali programmi sarebbe un delitto non accedere prima possibile ai 2.447 miliardi di euro del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr 2014-2020) riservati all’Italia per trasporti e infrastrutture proprio nelle regioni meridionali, e quindi anche alla Basilicata attraverso i Pon (Piani operativi regionali). E a tutto ciò vanno associati i 1.334 miliardi del Piano nazionale dei trasporti destinati alle regioni del Sud della penisola. Dunque, c’è solo da lavorare seriamente.

Ma ritornando ai “temi specificatamente materani” e in riferimento ai prossimi appuntamenti internazionali del 2019 va sottolineato che la Regione Basilicata e Trenitalia devono impegnarsi per ripristinare lo Intercity-Notte da/per Roma Termini (fuorviante parlare di un secondo Frecciarossa); il Dipartimento regionale Trasporti deve completare le modifiche riguardanti i collegamenti su gomma affidati alle Fal tra la Città dei Sassi e la stazione di Ferrandina-scalo Matera in coincidenza degli Intercity da/per Roma-Napoli-Salerno, tenendo conto anche delle indicazioni fornite nei mesi scorsi dal nostro sodalizio solo in parte approvate; sarebbe il caso di utilizzare nuovi treni regionali (anziché le vecchie littorine diesel Ale 662) anche sulla Potenza-Metaponto-Taranto.

Ma non vanno trascurate le altre situazioni proprio in vista di Matera 2019 e dei prossimi e importanti lavori di riqualificazione e ammodernamento che RFI, grazie a un milione di euro della Regione Basilicata e fondi propri, si accinge a realizzare nella stazione di Ferrandina-scalo Matera: vale a dire il necessario prolungamento della pensilina del 1° binario per evitare, con l’incrocio di , difficoltà in caso di pioggia ai viaggiatori e soprattutto ai disabili, anziani e bambini; l’innalzamento del pavimento del 1° binario al pari di quelli del 2° – 3° e 4° binario (come realizzato recentemente a Taranto); la riapertura di Bascalo Cafè e consentire l’uso dei bagni di stazione.

Su tutte queste problematiche e sugli interventi volti a superare difficoltà e disservizi finora presenti, l’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” si mostra fiduciosa e sarà, come al solito, vigile per informare l’utenza e le nostre comunità.

Matera, 5 settembre 2018

Nicola Pavese
Presidente Associazione Matera Ferrovia Nazionale

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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1 commento

  1. Oggi sono stati pubblicati su “Sassilive” due articoli, il primo con una presentazione di un “qualcosa” da parte del M5s (Liuzzi- -Perrino- Materdomini) ed il secondo con una presentazione di un “qualcosa” da parte del prof.Nicola Pavese del Comitato Promotore Ferrovie dello Stato a Matera. Da entrambi non si ricevono “lumi” sul futuro di questa linea ferroviaria che continua a viaggiare nel “Limbo dei sogni”, donde questa mia osservazione:
    Si continua a “girare intorno” a Matera, ma non a fare “centro”! Infatti non si evince se la Ferrovia dello Stato dovrà per forza arrivare alla Stazione di La Martella e quindi proseguire per Gioia del colle, ma su quale tracciato? Non si tiene in nessun conto la sovrastante linea Adriatica che potrebbe risultare ottimale per il polo intermodale del porto di Taranto in Val Basento che potrebbe appennellare insieme ben cinque porti (Ravenna, Ancona, Taranto, Gioia Tauro, Crotone ed Augusta e risultando essere in continuità con la linea del traforo del San Gottardo e per andare nel Nord/Europa. C’è un pasticcio che non si comprende bene: perchè la ragion d’essere della lunetta di Salandra: 1) portare il Frecciarossa alla stazione di Matera-La Martella e poi ritornare indietro? 2) il Frecciarossa arriva a Matera e continua poi per Gioia del Colle? Non è più logico che uscendo dalla galleria sotto Miglionicio, una volta già in val Bradano, continui verso Sud/Est in direzione di Massafra per innestarsi sulla Bari-Ta? Il chiasma ferroviario più importante per l’Italia meridionale diventa proprio la galleria sotto Miglionico, è l’incrocio tra la linea di AC Adriatica che parte da Milano e finisce a Palermo e la linea tirrenica di TAV Milano -Salerno-Taranto-Brindisi-Lecce. Questa mi sembra la soluzione ottimale.

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