lunedì, 4 Dicembre , 2023
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Olà (ciao) Marco. Un materano a Lisbona

E’ lì a due passi dall’Atlantico, in Portogallo, nella multiculturale Lisbona dalle mille opportunità e pronto a nuove sfide, come fanno tanti giovani ‘’europei’’ che si spostano da un Paese all’altro per lavorare, imparare una lingua, fare esperienze che aiutano a crescere. Marco Armento, materano dal 2018 in Portugal ,è sulle rotte del ‘’movimiento’’ da sempre e consiglia altri giovani ad andare dove ti porta il cuore, l’ambizione, il lavoro, la curiosità. Restare fermi ad aspettare che ‘’La manna’’ scenda dal cielo o che fortuna,conoscenze e altre derive da ‘’familismo amorale’’ cambino il destino, non paga. E allora provarci. Magari si ritorna, ma con un bagaglio di esperienze, di idee e progetti che possono servire anche per vivere e lavorare, chissà, a Matera o in Basilicata, terra di emigrazione e di tante occasioni mancate. ” E’ da un po’ che vivo all’estero – dice Marco Armento, con laurea in scienze delle comunicazione a Potenza e specializzazione in giornalismo a Parma, con una tesi su Fabrizio Gatti, scrittore e giornalista di inchiesta, esperto di inside story . Ho vissuto in vari Paesi, in Scozia, Malta, Spagna e qui ,nel 2018, ho trovato una opportunità di lavorare a Lisbona in Portogallo, dove ero stato per un viaggio. Il mio lavoro riguarda la traduzione di articoli dalle lingue spagnola, portoghese, italiana all’inglese. Sono alle dipendenze di un’azienda indiana, con sede a Neh Delhi e a Porto, che ha al suo interno vari progetti. Lavoro a distanza per tutto il Portogallo, con un orario definito, dal lunedì al venerdi su articoli di taglio diverso (tecnologia, business ecc) per aziende che li richiedono. Verifichiamo l’attinenza e ne traduciamo una sintesi per il committente”. Conoscere le lingue è la carta da giocare per lavorare in settori diverse.

” Conosco varie lingue-aggiunge Marco-e parlo bene inglese e francese, oltre che italiano, lo spagnolo, meno bene il portoghese, ma lo parlo. E’ un lavoro che mi piace.Non prevede presenza in ufficio, lavoro tranquillamente da casa. Come lavoro è una novità, rispetto all’attività di comunicazione sociale, per i migranti, come era accaduto a Matera con la Uisp. Consiglio ai giovani di viaggiare, fare esperienza, mettersi in discussione e, naturalmente, perseguire un obiettivo. In Portogallo è facile trovare un lavoro o costruirselo. Al tempo stesso i salari sono più bassi di quelli dell’Italia. Il costo della vita è basso, anche se a Lisbona sta aumentando . Se vuoi una vita in una bella città multiculturale, ottima temperatura, con il mare, sicuramente la raccomanderei. Se vuoi fare una gran carriera sul piano economico no. Raccomanderei piuttosto città come Parigi, Londra, Berlino’’. Comunque gli italiani che vivono in Portogallo sono tanti. ‘’ Una marea- risponde Marco. Ho incontrato anche alcuni materani, ragazzi e ragazze impegnati in settori diversi. In Portogallo mi trovo bene. Mi a piacerebbe imparare il tedesco e vivere in una città come Berlino, oppure Colonia e Amburgo. Chissà. Ho viaggiato tanto in Europa ma non sono mai stato all’Est o in Asia. Comunque un viaggio, appena ho tempo le farei. Ora lavoro, vedremo’.
E poi c’è Matera dove vivono i suoi genitori, che torna a trovare appena possibile. ‘’ Si, Matera è la mia città natale e ci torno volentieri- aggiunge il ‘’cittadino’’ di Lisbona. Ho mia sorella che vive a Milano che vado a trovare. La mia vita è in Portogallo. Le distanze sono contenute: 2 ore e 40 minuti di aereo da Porto a Bari, con due voli settimanali. Adesso a Lisbona è un po’ un casino per i voli, perché stanno pensando di spostare l’aeroporto aldilà del fiume Tago, più verso Barreiro che Setubal. Il ‘’ Tejso’ come si dice in portoghese sembra il mare , più che un fiume. L’aeroporto oggi si raggiunge a piedi da casa mia, che è in centro, in un’ora e mezzo. Con i mezzi pubblici 25 minuti. E’ supercentrale. Quello di Porto è più decentrato. Vedremo’’.

La chiacchierata si sposta su curiosità, valutazioni sulla nuova Terra di adozione e su cosa lo ha colpito del Portogallo? ‘’ Mi sono innamorato di Lisbona, della città- aggiunge Armento- E’ una capitale vivibile, multiculturale, con una facilità di interfacciarsi con la gente e poi il clima ideale per viverci, con temperature giuste. Offre tanto, vari tipi di divertimenti, offerta culturale variegata, centri artistici. Ho tanti amici a Lisbona, ma gran parte di loro sono di altri Paesi. Con i portoghesi nativi non è facile entrare in un rapporto più amichevole, sono riservati. I portoghesi sono bravi nelle lingue, più degli italiani, parlano almeno due lingue. Il portoghese, parlando per stereotipi, è molto legato alle regole. Non ha flessibilità. Non sono creativi come gli italiani. A livello di imprenditoria, Il Portogallo ha avuto una interessante crescita economica , perché ha investito nelle multinazionali, europee soprattutto, ma anche americane. Per cui è arrivata una marea di gente da fuori, anche italiani, grazie a una capacità attrattiva legati a condizioni favorevoli. La burocrazia è ridotta al minimo e i progetti partono nei tempi giusti e fanno reddito, lavoro. L’afflusso di gente ha fatto sì che, per esempio, i costi delle locazioni siano aumentate e così altre voci’’. Matera comunque gli manca, la famiglia, ma le frequentazioni sono periodiche. E poi i piatti della nostra cucina. In Portogallo tanto pesce, ma a patto che i piatti mantengano integrità e semplicità. Infine un luogo comune. Più che ‘portoghesi’’, nel senso del luogo t comune tutto italiano di” entrare- da qualche parte- senza pagare , ce n’è un altro poco conosciuto. Ed è quell di avere il braccino corto, come i genovesi. Da noi si dice ‘’stretti in petto’’. Olà Marco, materano a Lisbona.

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