Colobraro, castello e carnevale…alle porte. Tre ”C” per tirare fuori calderone e paiolo delle streghe e tirare fuori il filtro magico dei misteri della vita, affacciandosi dal panorama mozzafiato che dà sul Sinni da una parte e dal mar Jonio dall’altra. E’ il restauro dell’antico maniero del XIII secolo , un tempo sontuoso, che fu dimora di diversi feudatari come i Sanseverino, i Carafa, i Donnaperna e i Brancalassi.
Il sindaco Andrea Bernardo dai canali social è contento come una Pasqua, ma siamo subito dopo l’Epifania o dopo una replica invernale di un ”Sogno di una notte a quel Paese…” E in questo periodo l’evocazione di taglio carnascialesco e magari con i monachicchi potrebbero far capolino su balconate e torrioni. Invito rivolto a cortigiani, turisti che- al contrario della arcinota Venezia- potrebbero trovare qui un motivo in più per guardare l’acqua dall’alto anzicchè vedersela arrivare fino alla cintola. Sindaco al lavoro con il direttore artistico e regista Giuseppe Ranoia. Carnevale è vicino…a partire dal 17 gennaio Sant’Antuon masck’r e suon. Traduzione superflua per meridionali e gente di Basilicata. Per gli stranieri ”munacidd” o monachicchi sono nè più nè meno come gli elfi, i puffi e gli spiriti del bosco dell’epopea medievale o del grande Nord. Che ci sia un avo di nome Andreas Bernard…nella casata del sindaco Andrea Bernardo? In archivio in archivio…
PRESO DAL WEB SU COLOBRARO
Il Castello….è ubicato a quota 665 mt e si rapporta a Sud-Ovest con il centro storico del paese, mentre a Nord-Est volge sul pendio della roccia su cui sorge e verso l’esteso panorama della valle del Sinni (compreso l’invaso di Monte Cotugno). Da qui su si gode un panorama mozzafiato, unico ed irripetibile: Monte Coppola, il Centro storico di Valsinni, la rabatana di Tursi, il Golfo di Taranto, la costiera jonica, tutto il Massiccio del Pollino,eccetera. Il Castello avrebbe visto la sua costruzione a partire dall’804, tuttavia secondo altri bisogna far risalire la costruzione al 1013 al 1052. Più attendibili sono i dati relativi alla struttura interna ed esterna del Castello, che conteneva oltre 40 vani al primo piano e vastissimi magazzini al piano terra, oltre le scuderie, che ne facevano uno dei più grandi manieri del territorio
