Sarà presentato giovedì 26 ottobre, a partire dalle 11.00, presso l’area archeologica Sant’Ippolito, a Monticchio Laghi, il resoconto dell’ attività avviata dalla prima edizione della “Autumn archaeological international school”. L’evento formativo che ha preso il via il 9 ottobre scorso e terminerà il 4 novembre, rientra nell’ambito del progetto del ministero della Cultura “Borgo Monticchio Bagni”, (Piano nazionale di ripresa e resilienza) in collaborazione con l’Università degli studi della Basilicata, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata ed il Comune di Rionero in Vulture. Venticinque gli studenti italiani e stranieri che hanno preso parte al percorso formativo organizzato con l’intento di realizzare una serie di interventi volti a promuovere la conoscenza, la valorizzazione e lo sviluppo del patrimonio archeologico dell’area di Monticchio, dall’antichità al Medioevo, nell’ottica di rete territoriale con il comprensorio di Monticchio Bagni. “La Autumn archaeological international school Monticchio 2023- spiegano le direttrici della scuola, Francesca Sogliani dell’ Unibas e Luigina Tomay della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata – è concepita come laboratorio di sperimentazione e di ricerca per la formazione avanzata di studenti di archeologia e discipline affini dell’Università degli Studi della Basilicata e di altri atenei italiani e stranieri, di specializzandi e specialisti, di dottorandi e dottori di ricerca. Rappresenta, inoltre, una straordinaria opportunità per gli studenti di acquisire esperienza pratica sullo scavo archeologico, lavorando fianco a fianco con i principali ricercatori del settore, che comprende attività pratiche sul campo (scavo archeologico, sperimentazione di nuove tecnologie di rilievo e documentazione applicate all’archeologia, studio e catalogazione dei manufatti archeologici), lezioni in aula integrate da attività seminariali e laboratoriali su tematiche e metodologie di ricerca multidisciplinari, tenute da esperti italiani e stranieri”. Le attività in corso, grazie all’esperienza, alle competenze ed al know-how messo a disposizione dall’Università degli Studi della Basilicata e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata si sviluppano lungo tre linee di intervento: la formazione specialistica in campo archeologico; la ricerca condotta attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie e metodi di archeologia globale; la valorizzazione, comunicazione e gestione del patrimonio che, attraverso la creazione di un museo open space nell’area dell’istmo, di percorsi tematici e di spazi fruibili da studenti, cittadini e turisti, sia finalizzata alla partecipazione condivisa della comunità civile per la conoscenza e la fruizione del patrimonio archeologico e storico regionale.
Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell’Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.