Se c’è una legge regionale non finanziata, se ogni anno c’è da sollecitare l’accreditamento di risorse regionali alla Provincia di Matera, quasi fosse una elemosina, perchè non si è previsto un capitolo di spesa e se si continua a far nulla sulla questione della pianta organica, che è carente da tempo come è per l’Archivio dello Stato, e allora significa che -quanti dovrebbero rappresentare questo territorio a i diversi livelli- o sono insensibili ai problemi, che si ripropongono puntualmente, o brillano (usiamo un eufemismo) per trascuratezza. E allora è giusto che intervenga il ministro per la Cultura Gennaro San Giuliano per evitare che un presidio culturale come la ”Biblioteca Tommaso Stigliani” – seconda per qualità e dotazione libraria a quella di Napoli, chiuda. Sui modi li lasciano al Ministro, ma sui tempi occorre far fretta. E lo sanno gli Amici della Biblioteca, che non sono di certo in campagna elettorale, e a partire da domani, 17 gennaio, nei locali al pianterreno del Palazzo dell’Annunziata, un presidio permanente per sollecitare gli Enti Locali a garantire le risorse finanziare necessarie per lo svolgimento delle attività e per adeguare gli organici. Lo hanno annunciato Pasquale Doria e Francesco Mongiello, tra gli animatori del sodalizio, nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del referente per la ”Marcia della Cultura” Eustachio Nicoletti e dell’ex consigliere regionale Vincenzo Acito presentatore di una legge per le biblioteche, approvata, ma senza dotazione finanziaria.
” Ad oggi- hanno detto gli organizzatori- non sono state ancora trasferito risorse pari a 1,3 milioni di euro per il finanziamento delle spese correnti della Biblioteca. Con il nuovo anno in corso, 2024 in rosso, è giunto il momento di riattivare l’attenzione della comunità, si tratta di un nuovo appello che, a prescindere dalle lettere ufficiali, richiamano l’impegno di quanti hanno a cuore un patrimonio inestimabile come quello custodito nella Biblioteca provinciale, la seconda del Mezzogiorno per qualità e dotazione libraria dopo quella di Napoli”. Chi può dia una mano, nei fatti. Il presidio sarà punto di incontro per tanti, giovani e anziani, che non si rassegnano a vedere tarpate le ‘ali’ di una biblioteca, aperta solo al mattino e con due rientri pomeridiani. Troppo poco per un luogo di incontro, culturali, anche per i piccoli della biblioteca ”Pinocchio”. Si lavorerà anche a una petizione e alla convocazione di un consiglio provinciale aperto per una struttura, che dopo la sciagurata riforma DelRio e il referendum ”bocciato” del governo guidato da Matteo Renzi, ha lasciato le Province nel limbo. L’ente di via Ridola ha la delega regionale alla Cultura, ma non ha risorse. E la Biblioteca ” Tommaso Stigliani’ è in condominio, ma con i problemi detti prima, con la Regione. Finora non si è mosso nulla. Ma ne sentiremo parlare in campagna elettorale, si vota a giugno, per progetti da ”metterci il cappello sopra” per ipotesi di gestione tutte da da verificare. Ma da tenere d’occhio… Nel frattempo realtà come Città che legge, i sindacati di Cgil, Cisl e Uil e della funzione pubblica hanno preso posizioni. E altri lo faranno. Attendiamo che si muova anche il Ministro.
LA NOTA DEL’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA BIBLIOTECA
Comunicato del 15.01.2024
Insieme, presidio per la Biblioteca
Le vicende della Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” hanno assunto i toni di una delusione crescente subito dopo il 2015, quando l’ente Provincia ha perso la delega alla cultura, dovendola cedere alla Regione. Da qualche tempo, purtroppo, dai lidi della tragedia – leggi non impossibile definitivo naufragio in porto – la questione si sta arenando sulle secche della farsa, il cui apice è plasticamente incarnato dalla mancanza ormai dal 2017 di almeno un bibliotecario.
È giunto il momento di un’azione di disobbedienza civile, deliberatamente per un obiettivo non violento, a valle di battaglie iniziate nel 2015, mai interrotte e, spiace dirlo, con risultati non sempre all’altezza delle aspettative.
In tutta coscienza è un atto non di parte, ma sicuramente politico, che non esclude nessuno e il cui unico scopo è quello di scongiurare le continue mutilazioni inferte a un’istituzione cardine nel sistema della formazione a livello territoriale.
Si rischia la chiusura e nel contesto di una crescente preoccupazione per il futuro, da tempo l’Associazione “Amici della Biblioteca”, insieme a praticamente l’intero mondo associativo materano, ha promosso iniziative partecipate e lanciato accorati appelli affinché vengano rispettati gli impegni finanziari e garantiti i servizi utili a un riconosciuto faro culturale acceso su tutta la Basilicata.
Non si tratta di essere contro, ma a favore di un luogo in cui studio e ricerca possano continuare a formare e informare secondo le regole proprie di un servizio pubblico degno di questo nome. Il massimo ente territoriale, purtroppo, ormai da anni, per quanto riguarda le attività a supporto della Biblioteca, fatica a trasferire l’impegno di finanziamento destinato alle spese correnti e, l’Amministrazione provinciale, nonostante le continue sollecitazioni – veniamo al dunque – non è nelle condizioni di stanziare risorse finanziarie specifiche nel Bilancio di previsione 2024-2026.
Il 2024 inizia male. È possibile constatare il nulla di fatto consultando i documenti contabili redatti in via Ridola. La Provincia, quindi, nonostante la buona volontà di tutti, non si tratta di puntare inutilmente il dito contro nessuno, può intervenire in modo operativo e in modo da assicurare il funzionamento e i servizi essenziali solo nel momento in cui può disporre materialmente delle necessarie risorse finanziarie. Se queste non vengono trasferite s’interrompono le attività di pulizia, di vigilanza, di assicurazione, rinnovo contratti luce, acqua gas, rete fissa e mobile nonché, aspetto decisivo, di acceso all’utenza.
Solo per ragioni di cronaca, si vuole richiamare l’attenzione sulla decisione maturata dalla Regione Basilicata lo scorso 28 luglio, in cui ha destinato 1,3 milioni di euro per il finanziamento delle spese correnti della Biblioteca. Questo impegno era stato assunto dal presidente della Giunta regionale e avrebbe dovuto concretizzarsi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2023.
Con il nuovo anno in corso, 2024 in rosso, è giunto il momento di riattivare l’attenzione della comunità, si tratta di un nuovo appello che, a prescindere dalle lettere ufficiali, richiamano l’impegno di quanti hanno a cuore un patrimonio inestimabile come quello custodito nella Biblioteca provinciale.
C’è da immaginare che i cittadini più sensibili, almeno virtualmente, vorranno sostenere questa battaglia civile, accettando insieme le conseguenze di una causa sacrosanta ispirata all’articolo 21 della nostra Costituzione quale contributo convinto alla democrazia matura che diventa concreto in luoghi come le Biblioteche pubbliche.
Da meercoledi 17 gennaio inizia un presidio al piano terra dei locali affacciati in piazza Vittorio Veneto, dove attualmente è ospitata una mostra di presepi, iniziativa pacifica che ha bisogno di una convinta e serena partecipazione. È il caso di ribadirlo, i libri sono di tutti e non votano, la comunità è invitata a sostenere una buona causa.
Pasquale Doria
Francesco Mongiello
LA NOTA DI MATERA CHE LEGGE
“Costringere ogni anno una intera comunità alla questua umiliante per ottenere fondi dalla Regione che dovrebbero finalmente far parte di una programmazione organica, è una offesa innanzitutto al valore della cultura e poi al ruolo di Matera”. Commenta così l’ulteriore battaglia per salvare le sorti della biblioteca “Stigliani”, la presidente dell’associazione “cittàchelegge”, Antonella Ciervo.
“Come aderenti alla associazione Amici della biblioteca sosteniamo con forza l’ulteriore azione avviata in queste ore per evitare la chiusura di quello che è un patrimonio di tutti, senza perimetri geografici o ideologici. In un Paese in cui ogni giorno è fondamentale tutelare il diritto alla conoscenza e alla cultura, è centrale rivendicare l’importanza di un luogo-simbolo che custodisce al proprio interno testimonianze storiche di straordinario valore che rischiano l’abbandono e l’incuria per una politica che probabilmente è ancora convinta che con la cultura non si mangi-conclude Antonella Ciervo- Non può essere la burocrazia a decidere le sorti dell’eredità culturale, morale e civica che la storia ci ha lasciato e per questo saremo in prima fila con l’associazione in ogni occasione e iniziativa di sostegno e difesa della biblioteca Stigliani ”
E QUELLA DI CGIL CISL E UIL
Comunicato stampa
Biblioteca “Tommaso Stigliani”: tante proposte, ma confuse
Secondo l’ultimo censimento ISTAT, in Italia sono 7.425 le biblioteche pubbliche e private, statali e non statali, aperte al pubblico (sono escluse quelle specialistiche). Due biblioteche su tre sono civiche, mentre la restante parte sono biblioteche appartenenti a enti ecclesiastici o associazioni private.
I dati, riferiti al 2019, dicono anche che il 58,3% dei Comuni gestisce almeno una biblioteca: se ne calcolano in media 3 ogni 100 chilometri quadrati e 1 ogni 8.000 abitanti. Purtroppo, in quasi 3.000 Comuni italiani non c’è ne neanche una, la maggior parte di questi Comuni sono nel Mezzogiorno.
Dati preliminari utili, ciò detto, veniamo al dunque. In questi giorni tiene di nuovo banco l’eterna questione relativa alla Chiusura della Biblioteca “Tommaso Stigliani” di Matera. In non pochi si sperticano a produrre proposte le più varie e stravaganti, senza né capo né coda circa un possibile rilancio. Intanto, se la Regione non stanzia le risorse necessarie la biblioteca rischia di chiudere.
Le ultime due proposte in ordine di tempo fanno capo al Sindaco di Matera che è anche Presidente della Fondazione Basilicata Matera 2019 e ad un esponente regionale. Il Sindaco, parole di questi giorni, ha detto: “ho voluto che nel progetto dei Presìdi culturali e del rilancio delle biblioteche delle aree interne gestito dalla Fondazione, venisse aggiunta anche la Biblioteca provinciale di Matera per cercare di rilanciarla”. Mah! Vorremmo capire quali sono le competenze in materia di biblioteche che detiene la Fondazione, un organismo a tempo, che ha adempiuto alla sua missione è che nulla a che vedere con le biblioteche.
Qui apriamo una piccola parentesi. Non dimentichiamo che la biblioteca è centrata su libri e lettura, nonché su servizi come il prestito, tutti fondamentali. Proprio perché centrata sul libro e la lettura, è anche luogo di incontro per la comunità. Una visione cosiddetta “innovativa” della biblioteca, che recentemente traduce le esigenze di rinnovamento provenienti dalla società, chiede alla biblioteca di proporsi come presidio attivo di cultura, aperto alle istanze del territorio. Da questo assunto discende anche l’esigenza ancor più forte di maturare competenze professionali affidabili. Si tratta di fattori essenziali per l’evoluzione delle biblioteche in termini di infrastrutture locali propositive e attrattive. Decisive diventano le competenze necessarie, specifiche per accogliere e offrire servizi tradizionali e nuovi. Vietato improvvisare.
Occorre prima consolidare l’esistente e, poi, puntare a nuovi servizi. Tra l’altro, per quale motivo la Regione dovrebbe trasferire le risorse alla Fondazione e non direttamente alla Provincia, visto che sono pur sempre risorse regionali? Ad ogni buon modo, questa è solo l’ultima proposta in ordine di tempo da parte di Bennardi in merito alla biblioteca. Andando a ritroso nel tempo ricordiamo che nel gennaio del 2022 aveva candidato la biblioteca Stigliani a biblioteca Nazionale, non contento ne aveva avanzata un’altra che consisteva in una intesa tra Comune, Provincia e Regione per gestire e rilanciare la biblioteca Stigliani. Di entrambe si sono perse le tracce. Adesso viene fuori questa ennesima e stravagante proposta.
Ma c’è un’altra discutibile proposta avanzata, a quanto pare, da un esponente regionale. Prevede uno sportello a servizio degli imprenditori da collocare all’interno della Biblioteca. Lo ricordiamo a noi prima che all’esponente regionale che ha avanzato questa proposta, in realtà, esistono già due enti preposti a questo compito: la Camera di Commercio e, aspetto ancora più calzante, il Consorzio industriale che, tra l’altro, è una emanazione diretta della Regione.
Di seguito proponiamo quello che la Regione dovrebbe fare nell’immediato per risolvere la questione:
1. Confermare gli impegni presi stanziando le somme annunciate, pari a 1 milione e 300 mila euro, confermate sia da Bardi che dal dirigente responsabile dell’ufficio di Programmazione;
2. Procedere alle assunzioni a tempo determinato per coprire i vuoti nell’organico della Biblioteca, un’operazione possibile nell’immediato. Le norme in materia di pubblico impiego prevedono ben quattro tipologie di rapporti di lavoro flessibili: due previsti dal CCNL Funzioni Locali (contratto di lavoro a tempo determinato e contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato) a cui si vanno ad aggiungere quelli attualmente previsti dall’articolo 3-ter del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2023, n. 74 (contratto a tempo determinato di apprendistato e contratto a tempo determinato di formazione e lavoro).
Quindi ci sono tutte le condizioni per intervenire nell’immediato, è solo questione di volontà politica.
In prospettiva:
a) Portare a compimento il processo di trasferimento delle deleghe previsto dalla legge Del Rio (unica regione in Italia a non averlo fatto);
b) Procedere ad una nuova programmazione del Piano di assunzione triennale della Regione e inserire le figure professionali necessarie a coprire i vuoti nell’organico della biblioteca.
Questo occorre fare, non altro. Discutere di rilancio o altro è solo fuffa preelettorale.
CGIL MEGA CISL BOLLETTINO UIL DICUIA
FP CGIL CRISTALLO CISL FP BOLLETTINO UIL FPL COPPOLA
