lunedì, 23 Giugno , 2025
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Mentre Bardi non riesce a nominare la giunta…scoppia l’emergenza siccità!

Alla Basilicata non bastavano i problemi (sanità, disoccupazione, spopolamento…) che già languono e che necessiterebbero di essere affrontati da chi ha avuto il voto popolare per farlo per i prossimi cinque anni. Ad essi -che si aggravano- se ne aggiungono altri come quello della carenza di acqua che sta preoccupando in questi giorni, in primis il mondo agricolo, ma che rischia di giungere sino ai rubinetti di casa. Numerose le prese di posizione che pubblichiamo a seguire (Coldiretti, Asso Fruit, Comune di Pisticci…) che però dovranno attendere per trovare un interlocutore in via Verrastro.

Siccità: Coldiretti, in Basilicata avviare procedure per riconoscimento stato calamità! “L’eccezionale aumento delle temperature registrato ad inizio stagione ha inasprito gli effetti della siccità, che sembra ormai non volere abbandonare l’annata agraria 2024. In tutto il materano l’avversità climatica sta infliggendo al settore primario sofferenze drammatiche. A lanciare l’allarme è la federazione provinciale di Matera della Coldiretti. “Le aziende sono costrette a fare i conti con una campagna cerealicola e foraggera misera, che mette a dura prova anche il settore degli allevamenti animali” afferma il presidente provinciale Pietro Bitonti. “Allo stesso tempo il progredire dell’emergenza idrica, accelerata notevolmente da ritardi e ostruzioni burocratiche che hanno poi condotto a fin troppo rigorose limitazioni dell’assegnazione di risorsa idrica per gli usi irrigui, sta mettendo in ginocchio l’economia del metapontino, dove nel lavoro di oltre 5 mila imprese si concentrano i tre quarti della produzione ortofrutticola regionale. Sulle colture – aggiunge Bitonti – si registrano infatti ingenti danni, talvolta talmente gravi da costringere alcuni agricoltori a ritenere ormai prioritario il mantenimento degli impianti produttivi, soprattutto nel timore che le suddette restrizioni continuino ad essere imposte sulla base di un atteggiamento prudenziale che in questo momento non aiuta affatto”. In altri termini, uno scenario angoscioso a cui si aggiunge la mancata costituzione della Giunta regionale che avrebbe garantito una interlocuzione politica più diretta con le istituzioni. In tale contesto di crisi, resta in piedi quanto già ribadito in precedenti occasioni, e proposto dalla Coldiretti in occasione dal Tavolo verde dello scorso 16 maggio, di cui il prossimo governo regionale raccoglierà il testimone. “E’ necessario avviare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità in ragione della siccità ormai perdurante dal mese di giugno 2023 – evidenzia il direttore provinciale, Vincenzo Ruggieri – in modo da approntare interventi, anche a carattere straordinario, che favoriscano la ripresa dell’attività produttiva delle aziende che in molti casi, già in questo momento, hanno urgente bisogno del sostegno economico da parte delle istituzioni”.

Badursi (Asso Fruit e Fedagri) su siccità: “La Regione intervenga immediatamente”
I livelli di invasamento registrati in Basilicata sono fra i peggiori che siano stati accertati negli ultimi quindici anni, ragion per cui è necessario che sia la Regione, sia gli enti incaricati alla governance dell’acqua adottino immediatamente i provvedimenti necessari: il comparto agricolo non può morire di sete”, così Andrea Badursi presidente di Asso Fruit Italia e Fedagri (Confcooperative) ha commentato l’attuale momento caratterizzato da insufficienza idrica.
E, ancora: “Il tema è ampio e coinvolge problemi molto seri: da quello contingente rappresentato dalle scarse precipitazioni a quello dell’endemica dispersione di acqua destinata all’irrigazione lungo la rete. La necessità quindi è rappresentata anche dalla revisione e dal consolidamento del sistema idrico affinché sia efficiente e non permetta sprechi della preziosa risorsa”.
“Come organizzazione di produttori (OP), già negli ultimi decenni, abbiamo fatto del tema idrico un punto fondamentale del nostro impegno, partecipando a progettazioni e azioni che hanno visto la nostra OP in prima linea per far sì che le aziende si dotassero di sistemi irrigui efficienti e controllabili anche in remoto.
Auspichiamo che la stessa attenzione e la consapevolezza verso il vasto tema idrico guidino gli organi di governo a tutti i livelli per adottare le decisioni più attuali e concrete. Alla Regione Basilicata nel chiedere un impegno immediato, offriamo disponibilità per poter fornire spunti e condividere le conoscenze dirette sull’argomento”.
“Non si può pensare, oggi, di poter fare ortofrutta intensiva, come accade nel Metapontino e più in generale nel Mezzogiorno, trascurando un tema centrale come l’acqua e l’efficienza funzionale della rete idrica”.
E, infine Badursi: “Altrettanta importanza chiediamo verso l’adozione di misure e strumenti che consentano al sistema aggregato di continuare a partecipare a progetti che offrano concrete opportunità di innovazione nella gestione idrica razionale dell’acqua all’interno delle aziende.
Non ci stancheremo mai di ricordare a noi stessi e a chi ha l’onere di governare che gli investimenti in sostenibilità non solo sono risposte reali a problemi seri come la desertificazione ma rendono le aziende competitive e capaci di resistere ai cambiamenti, come quello climatico che ogni anno e con diverse forme fa sentire la sua problematica presenza”.
In queste ore, fra i comuni del Metapontino (Basilicata) la Città di Pisticci ha deliberato la dichiarazione dello stato di calamità per siccità.”

          Siccità, il Comune di Pisticci dichiara lo stato di calamità naturale.                   “A seguito della persistente siccità che sta colpendo duramente il territorio di Pisticci, su proposta del vicesindaco, Rossana Florio, la Giunta comunale, con una delibera del 25 giugno, ha dichiarato lo stato di calamità naturale. “Siamo in piena emergenza”, ha spiegato il sindaco, Domenico Albano, “il territorio sta affrontando una siccità estremamente grave, con danni considerevoli alle aziende agricole e zootecniche, costrette a sostenere un significativo aumento dei costi per l’approvvigionamento idrico. Chiediamo alla Regione e agli enti preposti di non far mancare il proprio sostegno a un settore di fondamentale rilevanza per l’economia del nostro territorio”. Un’emergenza che riguarda l’intera Regione. Le dighe lucane registrano livelli minimi di acqua negli invasi, e il perdurare della siccità prevede una diminuzione dell’erogazione da parte del Consorzio di Bonifica. Inoltre, l’Acquedotto Lucano ha comunicato il 19 giugno che le risorse idriche disponibili potrebbero non essere sufficienti per l’approvvigionamento dell’intero territorio comunale di Pisticci nei prossimi giorni, provocando gravi disagi alla popolazione. Vista la gravità della situazione e le numerose segnalazioni di danni da parte di allevatori e agricoltori, il Comune di Pisticci ha deciso di qualificare questa emergenza in termini di calamità naturale. Il 25 giugno scorso la Giunta ha deliberato all’unanimità di: – Dichiarare lo stato di calamità naturale per il perdurare della siccità su tutto il territorio comunale di Pisticci.
– Richiedere alla Regione Basilicata il riconoscimento dello stato di calamità naturale e la concessione di aiuti economici a favore di allevatori e agricoltori colpiti.
– Chiedere un sostegno economico alla Regione Basilicata e agli enti preposti per la realizzazione di infrastrutture e/o sistemi alternativi necessari a ridurre le criticità segnalate.” “Siamo impegnati a promuovere tutte le iniziative opportune e necessarie a supporto delle aziende duramente colpite da questa calamità. è una situazione drammatica che necessita di interventi urgenti“, ha concluso il vicesindaco, Rossana Florio.

COPAGRI BASILICATA: SICCITÀ, L’AGRICOLTURA LUCANA NON PUÒ ASPETTARE I TEMPI DELLA POLITICA Potenza, 24 giugno 2024 – “A due mesi esatti dalle elezioni regionali, gli agricoltori lucani non hanno ancora un assessore di riferimento con il quale confrontarsi e discutere concretamente delle soluzioni per mettere mano alle gravissime conseguenze della perdurante assenza di piogge che imperversa sulla Regione e che sta complicando non poco la tenuta socioeconomica di una componente insostituibile della produzione della Basilicata”. Lo rimarca il presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, rilanciando l’appello avanzato a maggio dalla Federazione e facendo notare che “la mancanza di un assessore è uno svantaggio anche nei rapporti col Masaf, vista l’impossibilità di procedere con la richiesta dello stato di calamità”. “L’agricoltura, come noto, è un settore legato alla ciclicità delle stagioni, un comparto che per la sua natura intrinseca non può permettersi il lusso di aspettare i tempi della politica, a maggior ragione in una fase complessa quale quella attuale, caratterizzata da una difficile congiuntura economica, con elevati costi di produzione e sfavorevoli condizioni di mercato”, prosegue Minichino. “I produttori agricoli, inoltre, continuano a essere stretti nella morsa della siccità e pagano lo scotto di un inverno estremamente caldo, al quale ha fatto seguito una primavera molto secca con precipitazioni pressoché assenti”, aggiunge il presidente, per il quale si tratta di “una situazione drammatica, che ha svuotato gli invasi e azzerato la disponibilità idrica necessaria a irrigare i campi, dove sono ormai compromesse le coltivazioni di grano duro, per cui si stimano cali produttivi del 60-70%, e di tutti i seminativi, le leguminose e le foraggere, senza contare le gravissime ripercussioni su tutta la filiera zootecnica”. “Non più tardi di un mese fa, quando la situazione dell’agricoltura era decisamente meno compromessa rispetto alla condizione attuale, avevamo lanciato un accorato appello al presidente della Regione Vito Bardi, affinché si facesse carico delle difficoltà del Primario lucano”, ricorda Minichino, spiegando che “questa richiesta, inviata in un momento nel quale c’era ancora qualcosa che si potesse salvare, è purtroppo caduta nel vuoto, tanto che il presidente non solo non ci ha mai convocato, ma neanche risposto”. “Oggi la scarsità idrica sta assumendo una portata tale da costringere le autorità idriche a chiedere a tutti i comuni di limitare il più possibile, se non azzerare, l’utilizzo dell’acqua per tutti gli usi non essenziali”, conclude il presidente della Copagri Basilicata, osservando laconicamente che “dove non arriva la siccità arrivano i cinghiali, che distruggono quel poco che è rimasto”.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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