sabato, 24 Maggio , 2025
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Mentre a Mosca si celebra la vittoria sul nazismo, la UE va a Leopoli culla di collaborazionisti

Adam Tooze, storico e professore presso la Columbia University, ricorda che furono di gran lunga i sovietici a pagare il prezzo più alto in termini di vite umane nella guerra contro Hitler, sacrificando in quel drammatico scontro la spaventosa cifra di24 milioni di individui (e forse più), fra civili e militari. Seguirono i cinesi, altro attore dimenticato, che nel secondo conflitto mondiale persero oltre 19 milioni dei propri cittadini. Gli Usa figurano solo al 18esimo posto, con poco più di 400mila vittime, in gran parte militari. Fu l’Armata Rossa ad entrare nei campi di sterminio nazisti e liberare chi vi era segregato, come iconica è la foto della bandiera rossa issato sul Reichstag di Berlino dai soldati russi, alle prime ore del mattino del 1º maggio del 1945, poco dopo il suicidio di Adolf Hitler nel suo rifugio sotterraneo. E’ questa verità storica che viene oscurata in questo fervore bellicista che pervade le nazioni europee che allora beneficiarono di quel sacrificio e furono liberate, con l’offensivo paragone della Russia (pur con tutto il male che si possa dire di Vladimir Putin) al nazismo. Una ingenerosità storica che porta la Commissione UE a celebrare il 9 maggio, giorno della ricorrenza continentale che festeggia la Dichiarazione di Schuman del 1950, ma anche l’ottantesimo anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica contro la Germania nazista, a Leopoli in Ucraina. Una scelta davvero infelice, perché questa città è stata durante la seconda guerra mondiale, e lo è continuato ad essere fino ai giorni nostri, profondamente legata all’estrema destra ucraina e alla figura di Stepan Bandera, collaboratore filonazista e criminale di guerra, qui celebrato come eroe nazionale e a cui è dedicata una statua alta 7 metri. E non è ovviamente solo questione di simboli ma di storia. “Nel 1941, proprio nella Galizia -ricorda lo storico Angelo D’Orsi- attorno a Leopoli, migliaia di collaborazionisti accolsero le truppe tedesche come liberatrici e parteciparono attivamente ai rastrellamenti e ai pogrom contro la popolazione ebraica. In soli quattro anni, la comunità ebraica di Leopoli, che contava circa 100 mila persone, fu ridotta a poche migliaia, vittima di violenze, deportazioni e stermini.”  Possibile per la UE ignorare tutto ciò? E scegliere una città che è stata la culla dei neonazisti in Ucraina in una giornata come questa? Possibile che non si abbia nemmeno la cura di evitare queste sovrapposizioni così platealmente fuori luogo? Nel frattempo i Russi oltre a festeggiare a Mosca la ricorrenza, hanno voluto ricordare anche che, oltre ad essere stati i primi a liberare Berlino, sono stati anche i primi ad andare nello spazio. Due astronauti hanno, infatti, srotolato uno striscione che ricorda il Giorno della Vittoria anche nello spazio. Bisogna riscrivere la storia per poter giustificare la costruzione di un nuovo muro ad est e prepararci a tempi di buio.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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