Le piccole di casa Fiat, che per quasi 40 anni nel dopoguerra, hanno fatto sognare e muovere generazioni di italiani hanno destato tanta simpatia tra gli appassionati e i turisti della Città dei Sassi capitale europea della cultura…motoristica d’epoca per il 2019.
Ne abbiamo ammirate davvero di tutti i colori, allestimenti, sigle dalla D alla L e carrozzerie, insieme ad altre nonne e scooter simbolo della produzioni automobilistica e motociclistica del Bel Paese.
Merito delle capacità organizzative del 500 club Matera, coordinato dal dinamico Domenico Bruno con l’apporto di volontari e soci, e sostenuto dalla concessionaria Maffei. Quest’ultima ha portato in piazza gli ultimi modelli che continuano a portare il nome della gloriosa 500 ora di casa FCA.
E le sorprese in piazza non sono mancate a cominciare da due splendide 500 sport carrozzate Francis Lombardi, Scioneri, Moretti cabrio midi maxi, Vignale sport cabrio dal radiatore scudato che ricorda le Topolino amaranto del 1936, e poi le ”giardiniere” con motore a sogliola con tanto di portapacchi e interni adibite al trasporto di botti e damigiane d’epoca o con allestimenti estivi tra ancore, cavallucci marini e salvagente.
E si perchè la voglia di libertà, la piccola Fiat 500 se l’è portata sempre appresso come dimostrano le valigie ancorate sul cofano motore o i plaid sul sedile posteriore, per favorire momenti di intimità con l’atmosfera della radio o dei nastri stere8 e stereo 4.
Altri sono andati oltre e meritano davvero un premio alla migliore scenografia. Due coppie della vicina Altamura (Bari) con bambini al seguito hanno decorato il muso delle loro piccole auto con labbra e cuori rossi, un velo bianco da sposa sul tettuccio, e sull’altra baffi e cilindro nero.
Le auto veleggiano verso i 50 anni di vita e tra un po’ i proprietari ne festeggeranno le nozze d’oro. Auguri.
Un demolitore pugliese si è presentato con una 500 dall’improbabile e sgargiante colore giallo e un adesivo sul cofano dedicato al camioncino dentato del film di animazione ”Cars”.
Tante le 500 Abarth con il marchio dello scorpione e i motori progettati dall’ingegner Carlo Chiti.
Attente e premurose le poche donne che hanno portato a Matera le loro 500, che usano nella vita di tutti i giorni ”facili da parcheggiare e che costa poco nella manutenzione”…ma ricordatevi -e lo diciamo alle più distratte- di mettere olio e benzina altrimenti addio sogni e restate a piedi!
Talvolta, però, passione fa rima con esibizione e abbiamo notato colorazioni davvero inesistenti dall’arancione al metallizzato al fluorescente tuning, o altre come una 500 in ”mimetica” livrea militare e faro su tettuccio.
E a proposito di evoluzioni, se così possiamo chiamarle, ricordiamo la piccola Fiat 126 che raccolse l’eredita della 500…poi prodotta negli stabilimenti polacchi della Fsm. Attorno Fiat 600, una delle quali plurielaborata da 70 Hp e 1000 cc, fiat 850, bianchina Cabrio, A112 , fiat X1/9, citroen traction avant BL 15 una Fiat 124 trasformata in macchina del tempo con carillon e bamboline, secchiello con spumante, diffusore video, stoffe e decorazioni di tappezzeria del passato.
Tra gli ospiti anche un vecchio camioncino Balilla, con targa materana, acquistato da un imprenditore pugliese alcuni anni fa da un’azienda locale e allestito con spighe di grano e recipienti a conferma degli antichi usi.
Il raduno, favorito da una bella giornata, ha portato a scambi di informazioni sui prossimi raduni in Puglia, Calabria, Basilicata e Campania e all’acquisto di automobilia, per i piccoli, e di ricambi per gli adulti presso uno fornitissimo stand di cinquecentisti.
E tra i curiosi abbiamo incontrato anche l’85enne signor Rodolfo Tempesta, che per tanti anni e fino al 2000 ha venduto giocatoli e automobiline prima in via San Francesco d’Assisi e poi in una bottega all’interno di un portone di via Settembre. Tanti ricordi fino alle automobiline di latta, azionate a corda… Fiat 500 comprese.
Poi la sfilata in città, nei Sassi con le diverse suonerie di trombe e clacson e quale intoppo per la presenza di suv, di mezzi pesanti che spaccano la pavimentazione e le caditoie e di ”imbecilli”- è la parola giusta- che hanno rallentato o ostacolato la circolazione dell’allegra carovana diretta a piazza San Pietro Caveoso e poi al Belvedere di Murgia Timone.
Nei Sassi, e rivolgiamo l’ennesima sollecitazione all’Amministrazione comunale, occorre arrivare a piedi fatta eccezione per eventi particolari.
Gli ingorghi creati da automoblisti della domenica (è un eufemismo) vanno contrastati e rimossi con una attenta vigilanza e con una ”ztl” che sia senz’altro più restrittiva.
I raduni del motorismo d’epoca sono un veicolo molto importante dell’offerta turistica , ma occorre garantire servizi e mobilità adeguati.
