Matera capitale europea della cultura per il 2019 potrebbe diventare un interessante ”palco di opporunità” per artisti, musicisti locali o che avviano progetti e produzioni con colleghi di altre regioni e Paesi. Ma per farlo occorre abbattere i costi delle esibizioni. Ed è per questo che Franco Da Matera che ha raccoltola sfida del movimento Abbondanza Frugale per Tutti – Movimento per la CulturAttiva, ha avviato con altri amici la petizione on line su change, per la “Semplificazione SIAE per Matera 2019” , liberando la cultura dai vincoli per i piccoli spettacoli itineranti, eseguiti dal vivo, in piccole piazze o all’interno di spazi con pubblico inferiore alle 200 persone.
E così ha scritto a Gino Paoli Presidente SIAE (…ma Paoli si è dimesso e da marzo scorso il nuovo presidente è il 43enne Filippo Sugar, figlio di Caterina Caselli), Marcello Pittella Governatore della Basilicata, Raffaello De Ruggieri Sindaco di Matera e a Paolo Verri direttore della Fondazione Matera2019, chiedendo una CONVENZIONE speciale per la musica dal vivo, ripartendo da dove si è fermato il Decreto “Valore Cultura” del Ministro Bray (scaturito dalla Petizione Boeri) e per rafforzare la richiesta cita gli esempi di tanti artisti alle prime armi, divenuti poi famosi.
”I Rolling Stones, gli Who, gli U2, ma anche i Beatles (nel mitico Cavern di Liverpool) hanno cominciato – scrive Franco Lomonaco- a suonare nei pub e nei locali dal vivo, per qualche decina di ascoltatore sparso tra i tavoli o in piedi con una birra in mano. La musica, come ben sappiamo, non è un prodotto preconfezionato. Nasce in situazioni imprevedibili –un incontro casuale sui banchi di una scuola davanti a una pizza, sulla rete- e cresce in luoghi spesso occasionali: uno scantinato, un garage, una soffitta. Ma subito cerca, come l’ossigeno, un pubblico e uno spazio per mettersi in scena, magari davanti a pochi amici o parenti durante una festa, un matrimonio, una serata in un locale. Aiutare la musica a crescere, significa offrire a migliaia di giovani donne e uomini la possibilità di suonare in pubblico e dal vivo.
Offrire loro spazi da cui possano sprigionare la loro linfa vitale. Sapendo che l’investimento in musica moltiplica i valori iniziali; perché la musica non è mai solo tempo libero e intrattenimento, ma una corrente che accende la vita degli spazi in cui scorre, produce lavoro, attira pubblico, incentiva il turismo e alimenta la creatività. La musica e i piccoli spettacoli di Teatro_Canzone sono in altre parole una parte fondamentale della nostra economia; con un indotto esteso e articolato, che non riguarda solo chi fa parte della filiera (gestori, producer, autori, promoter, discografici, editori, artisti…), ma coinvolge e beneficia chi la musica la ospita, la promuove, la pubblicizza”.
Da qui l’amara constatazione che in Italia fare EVENTI dal vivo è sempre più difficile. Un groviglio di permessi, licenze, autorizzazioni rende oneroso e complicato organizzare momenti di ascolto live : sia per chi la musica la fa che per chi la ospita.
”Noi crediamo – prosegue Lomonaco- che una CONVENZIONE SPECIALE tra la CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA e la SIAE sulla musica dal vivo sia oggi cruciale e innovativa anche per l’identità della cultura nazionale. Una CONVENZIONE che, in accordo con la SIAE e l’ex ENPALS (due oneri fissi per qualsiasi pubblico spettacolo) annulli le procedure burocratiche e i permessi per i locali – di qualsiasi tipo – che ospitano chi si esibisce dal vivo. Ci serve una CONVENZIONE, una normativa che stabilisca delle regole ragionevoli, come l’autocertificazione in rete degli spettacoli, una soglia massima di spettatori, orari condivisi per la musica su tutto il territorio nazionale; regole valide per tutti: gestori, artisti, fruitori, residenti.
Anche perchè una legge siffatta saprebbe affrontare nel modo più efficace i disagi prodotti dai fenomeni della cosiddetta “Movida”. Moltiplicando nella città di MATERA e in tutto il territorio regionale l’offerta di spazi dove si propone spettacoli dal vivo (musica classica, rock, indie, jazz, blues, folk.. teatro_Canzone, clownerie, etc.) si diluirebbe infatti quella esacerbata concentrazione di folla attorno ai pochissimi locali in cui si può fare e ascoltare musica anche in ore serali. In Europa è già materia viva”.
Allo scopo viene citato l’esempio dell’ Inghilterra dove è in vigore una legge, la “Live Music Act”, che liberalizza e gli eventi di musica dal vivo con meno di 200 spettatori entro le ore 23 – e che incentiva le formazioni che si esibiscono “in acustico”. Una legge che ha già cambiato il panorama musicale delle città inglesi e che ha avuto nel nostro Paese una fortissima eco mediatica.
E la gravina ha un’ottima acustica. Tutti in ascolto e pronti per firmare la petizione.
Questo il Link per firmare:
