Ci sarà un supplemento, una edizione straordinaria, per la 14^ edizione del Premio Torre Normanna che si è svolta a San Mauro Forte lo scorso 20 gennaio. La manifestazione promossa dalla locale Pro Loco è l’appuntamento che chiude le giornate del Campanaccio, e con cui si premiano le eccellenze lucane che danno lustro ed onore alla loro terra d’origine, ovunque, in Italia e nel mondo. Questa appendice che si terrà nel pomeriggio del 22 febbraio, anch’essa nel Salone comunale di San Mauro Forte, sarà interamente dedicata ad una figura di primo piano del sistema giustizia del Paese: Margherita Cassano, l’attuale presidente della Corte di Cassazione, prima donna a rivestire questo ruolo nella storia della nazione. Sebbene anagraficamente nata a Firenze, le sue radici sono profondamente lucane e specificamente affondano proprio a San Mauro Forte (luogo natio del papà: Pietro Alberto Cassano, anch’egli magistrato che presiedeva la Corte che anni fa condannò Renato Curcio fondatore delle Brigate Rosse) e di Grassano (cittadina che ha dato, a sua volta, i natali alla mamma: Anna Materi), Comune che nel settembre 2023 le conferì la cittadinanza onoraria. La motivazione del premio, “Per la dedizione al servizio dello Stato e per il legame profondo con la nostra terra“, sintetizza così la essenza della personalità di una donna che si trova ora a presiedere un delicato presidio di uno dei pilastri su cui è stato costruito il bilanciamento dei poteri che governano la nostra Repubblica democratica. Un bilanciamento messo seriamente in discussione da un attacco che pretende di annullare il disposto dell’art.3 della nostra Carta: “tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge“. Un precetto che dovrebbe valere soprattutto per chi è al governo del Paese e che invece le sta provando tutte per collocarsi al di sopra. Con un attacco frontale e il discredito dei giudici che avviano azioni giudiziarie nei loro confronti, o semplicemente si limitano a trasmettere atti -come per legge- al Tribunale dei ministri, sino alla modifica di norme quando i giudici si esprimono in modo a loro non gradito e scegliersi altri giudici (vedi migranti/Albania). Roba da repubblica delle banane, frutto malefico del berlusconismo che ha appestato tutto quel mondo che si è arroccato intorno all’ennesimo miliardario che è sceso in politica per difendere meglio i propri interessi e morto comunque da pregiudicato (nonostante abbia fatto approvare tante leggi ad personam). Una magistratura in difesa e minacciata da riforme punitive su cui ad apertura dell’anno giudiziario Margherita Cassano, tra le altre cose rivendicò che, aldilà della narrazione, “I dati restituiscono un’immagine della magistratura diversa da quella oggetto di abituale rappresentazione e posta a base di progetti riformatori.”

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