Infrastrutture per la crescita dei territori e per consentire alla imprese di operare e produrre ricchezza lavoro.
Lo chiedono sindaci, sindacati, imprenditori che devono spesso fare i conti con gli ostacoli della burocrazia, tra le ‘’palle al piede’’ del sistema Paese e dei problemi del Mezzogiorno.
Quello delle complanari lungo la statale 99 Matera –Altamura è tra questi. Gli imprenditori, insieme alle associazioni di categoria, hanno sollecitato l’Intervento delle Istituzioni ma finora si è mosso poco o nulla e così Emanuele Paolicelli, settantenne imprenditore, artigiano ebanista, che da 50 anni produce mobili da cucina nell’area produttiva di borgo Venusio , al confine con il territorio pugliese, ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere ‘’lumi’’ e giustizia’’ su una vicenda che sta mettendo a rischio il futuro dell’azienda Lady Cucine, ora con 63 dipendenti e con un fatturato ridotto del 50 per cento.
“Lady cucine –scrive Paolicelli- è una delle imprese che rischiano di chiudere per colpa dell’ampliamento della strada da 2 a 4 corsie da parte dell’Anas che, realizzando il progetto redatto dal Comune di Matera per il 3° lotto, ha intercluso l’accesso alle aziende mettendo a repentaglio il futuro di centinaia di famiglie, di operai e impiegati. Avevo ormai perso la fiducia , ma il suo discorso del 1 Maggio, improntato a un vero e proprio incoraggiamento a non lasciarsi andare, mi ha spinto a scriverLe questa lettera, mettendo da parte la rassegnazione. I miei figli hanno reagito al problema lavorando di più. Io, classe 1940 e ormai in pensione, mi stavo lasciando andare, fino a quando ho ascoltato il Suo discorso in televisione’’.
Il presidente della Repubblica aveva affermato, in occasione della cerimonia dei Cavalieri del Lavoro, che “Il lavoro è la prima delle priorità, non ci rassegniamo e non ci scoraggiamo” aggiungendo che a festa del lavoro “deve risvegliare speranze ed impegni condivisi, ma per farlo deve basarsi su parole sincere”. Un invito alla concretezza, che ha colpito l’imprenditore materano.
‘’ La chiusura della strada –continua la lettera di Paolicelli- ovviamente non danneggia solo la mia azienda. Sono una decina le imprese che la mancanza di adeguate complanari sta man mano privando dei propri clienti per la difficoltà di essere raggiunte’’. E ricorda le ‘’innumerevoli battaglie’’, riunioni in Prefettura con la nostra associazione di categoria (Confapi) “non servite a scuotere’’ l’Anas e il Comune.
‘’ La risposta è stata che il compartimento Anas di Basilicata ha semplicemente appaltato e realizzato un progetto del Comune, che ‘’assurdamente non prevedeva le complanari di accesso alle aziende lungo una ‘’zona industriale storica’’ perché collocata lungo la strada per Bari, che ‘’ha dato lavoro a migliaia di famiglie, che come altre ha combattuto la crisi economica , ‘’subisce adesso il colpo di grazia di una ‘’interclusione stradale’’.
“Per questo motivo Signor Presidente– chiede Emanuele Paolicelli- vorrei sapere chi è il responsabile di tutto ciò. Vorrei sapere come ma il compartimento Anas di Basilicata non dialoga con quello della Puglia, per una strada che interessa entrambi. Vorrei che Lei ci aiuti a far sì che questa zona produttiva rinasca. Chissà quante famiglie la benediranno. A questo punto la soluzione che ci è stata suggerita è chiedere all’Anas di predisporre un nuovo progetto, per il completamento della viabilità del 3° lotto della statale 99. Credo –conclude- che la dignità di zona industriale –commerciale dell’area ci dia tutto il diritto di chiedere ciò. L’alternativa è morire a poco a poco di asfissia’’.
Parole dure, accompagnate da copia del progetto inizialmente previsto e poi “inspiegabilmene modificato in fase di redazione del progetto definitivo e di quello esecutivo’’.
Il presidente della Repubblica di certo segnalerà la cosa all’Anas in sede centrale, affinchè la questione venga affrontata e risolta. Nata quasi 20 anni fa e contrassegnati da un percorso progettuale caratterizzati da contenziosi e ritardi.
Una situazione denunciata da Confapi, come ricorda una nota argomentata del novembre 2014.
“La mancata realizzazione delle complanari alla S.S. 99 Matera – Altamura –scriveva Confapi- continua a pesare gravemente sul comparto produttivo locale. A sei mesi dagli impegni assunti in Prefettura nulla si è mosso e il disagio delle aziende ricadenti in quell’area è diventato ormai insopportabile. Oggi, tra le varie azioni allo studio, vi è anche una class action che tutti gli imprenditori danneggiati potrebbero intentare contro gli enti responsabili, qualora se ne ravvisino le condizioni.
Confapi Matera, che negli anni ha mantenuto alta l’attenzione sulla vicenda, non ha dimenticato gli accordi presi il 23 maggio, nel corso di un incontro svoltosi in Prefettura proprio su sollecitazione della stessa Associazione, e che riguardava impegni precisi. Da un lato il Compartimento Anas di Basilicata che aveva dichiarato – ricorda il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito – di avere già predisposto il progetto preliminare per un importo complessivo di circa 7 milioni di euro; il Comune di Matera che si era detto pronto per procedere con l’espropriazione dei terreni interessati, sulla base di una convenzione tra Regione, Anas ed Ente locale già abbozzata, e la Regione che aveva già individuato le risorse che si sarebbero sbloccate attraverso una procedura meramente burocratica presso i competenti Ministeri (il primo incontro sarebbe dovuto svolgere entro un mese).”
Ma ne sono trascorsi 6 di mesi e le aziende, sfiduciate, stanno opportunamente valutando iniziative risarcitorie delle onerose perdite subite in questi anni. Una questione amara se si pensa che, tra l’altro, il Comune di Matera, avendo approvato la variante urbanistica per la realizzazione dell’asse commerciale Matera – Altamura sulla S.S. 99, aveva creato le condizioni per favorire investimenti sulle aree interessate.
Un’opportunità vanificata, poi, dalla realizzazione dell’adeguamento della strada statale che, avendo eliminato l’accesso diretto ai fondi confinanti, ha impedito l’insediamento e lo sviluppo delle attività commerciali e artigianali sulla S.S. 99, aggravando la condizione delle aziende esistenti e pregiudicando lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali’’.
Vicenda ancora aperta. Fino a quando? Le imprese-lo ha ricordato Paolicelli- sono alla canna del gas o quasi. La ripresa non si costruisce con tweet,slogan o indici economici di ripresa Istat dallo 0.001 per cento periodico contraddetti dai dati sulla disoccupazione e di quella giovanile, in particolare. Gli imprenditori locali attendono attenzione e fatti.
