Se ci fosse ancora il buon Mike Bongiorno di fronte a quanto capitato a Juan Bernabè il falconiere della Lazio che è stato licenziato per aver postato video in rete relativi al suo gioiello appena restaurato con l’innesto di una protesi, avrebbe potuto esclamare, così come si narra fece con la campionessa Maria Giuliana Longari: “Ahi ahi ahi signor Bernabè, mi è caduto proprio sull’uccello!”. I tifosi biancocelesti rimarranno dunque senza il volo di Olimpia per qualche domenica fino alla sostituzione del falconiere spagnolo che si era già salvato dal licenziamento nel 2021, quando fu sospeso per aver risposto con il saluto romano ad alcuni cori dei tifosi. Per chi non lo sapesse la Lazio dal 2011, prima di ogni partita casalinga allo Stadio Olimpico, fa volare un’aquila (simbolo del club). Tre giorni fa l’uomo, 57 anni, si è fatto installare una protesi peniena in una clinica cittadina. Un’operazione che ha deciso di pubblicizzare con foto e video sui suoi canali social, attirando l’attenzione di siti e testate giornalistiche. Invitato a La Zanzara, Bernabè ha detto: “Ho fatto l’intervento per aumentare le mie prestazioni sessuali perchè sono molto attivo” , spiegando che ha pubblicato il video della protesi sui social: “per scopi medici, non mi pento. Non capisco il legame con la pornografia“. Ma questa diffusione di foto e video non è piaciuta agli ultras della Lazio e alla stessa società che, infatti, nella serata di lunedì 13 gennaio ha fatto sapere di aver licenziato Bernabè: “La S.S. Lazio S.p.a., allibita nel vedere le immagini fotografiche e in video del sig. Juan Bernabè e nel leggere le dichiarazioni che le hanno accompagnate, comunica di avere interrotto, con effetto immediato, ogni rapporto con costui, attesa la gravità del suo comportamento“.

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