Ieri, la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, subito dopo che il Presidente del Consiglio Conte aveva annunciato la proroga della chiusura delle attività, su facebook ha scritto: “Ora che la pausa forzata dalla scuola in presenza si sta ulteriormente allungando vogliamo mettere in campo nuovi strumenti per sostenere docenti e studenti. Adotteremo un piano complessivo che possa guidare la Scuola nella prosecuzione di questo anno scolastico e guardando al prossimo. Di concerto con tutte le forze politiche che compongono la maggioranza stiamo definendo un pacchetto di misure. A breve faremo chiarezza perché la scuola ha bisogno di certezze.”
Ed in effetti un provvedimento è atteso per fine/inizio prossima settimana, con il non facile compito di doversi districare tra possibili scenari diversi, a seconda che le scuole riaprano prima o dopo il 18 maggio, o non riaprano per nulla.
Una cosa sembra oramai certa: tutti gli alunni, dalla primaria alle superiori (pur venendo in qualche modo valutati anche in questi mesi di didattica a distanza), saranno promossi alla classe successiva, sebbene si porteranno dietro le eventuali insufficienze accumulate che sembra dovrebbero, essere recuperate a partire dal prossimo 1° settembre, a riapertura -si spera- del nuovo anno scolastico.
Invece, per i ragazzi di 3^ media e di 5^ superiore, per i quali ci dovrebbe essere una ammissione diretta agli esami di Stato, dalle indiscrezioni circolanti sulla bozza di decreto si apprende di uno spartiacque costituito dalla data del 18 maggio, che porterebbe a due conseguenti diversi possibili scenari per la maturità.
Se si tornasse in classe entro tale data (praticamente un mese prima degli esami fissati per il 17 giugno), le prove resterebbero tre: due scritti, italiano e discipline d’indirizzo, e un orale. Ma il secondo scritto, anziché essere uguale per tutti come il compito di italiano, verrebbe messo a punto dalle commissioni composte interamente da professori interni, salvo il presidente che sarebbe esterno.
Se, invece, lo scenario emergenziale costringesse alla riapertura delle scuole dopo il 18 maggio (o non venissero riaperte affatto), la maturità verrebbe ridotta al solo colloquio multidisciplinare , che potrebbe essere svolto a distanza similmente a come si sta procedendo, da marzo, per gli esami universitari.
Per quanto riguarda l’esame di terza media, anche in caso di ripresa delle attività didattiche prima del 18 maggio, potrebbe perdere una o più prove (oggi sono tre scritti e un orale), oppure essere sostituito da una valutazione finale della commissione, quindi saltare del tutto.
Comunque vada, nella bozza non sono previsti allungamenti dell’anno scolastico in corso, che quindi finirà normalmente.

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