E’ la richiesta che i rappresentanti sindacali e una rappresentanza di lavoratori hanno ribadito ancora una volta, in una sede istituzionale, come la Prefettura nei confronti del Governo e della Tim affinchè si evitino tagli e il ricorso alla cassa integrazione per oltre 100 (è questo l’esubero indicato)dei 420 dipendenti dell’azienda materana che si occupa dei servizi di assistenza del 119.Non mollano e fanno bene. E’ in gioco il loro futuro, delle loro famiglie. Servono certezze per i lavoratori che hanno protestato in piazza Vittorio Veneto esibendo bandiere di Cgil, Cisl, Uil,Ugl e cartelli con frasi chiare ed efficaci: ” Pretendiamo una efficace soluzione. No alla cassa integrazione” ” Da indispensabili a inutili Callmat non ci sta !””Tim con i tagli dacci un taglio!!! Meloni se ci sei batti un colpo!!!”, ” I volumi crollano ma i lavoratori No! Mobilitazione a oltranza! Vogliamo lavorare!”. Si attendono sviluppi, a cominciare dall’incontro al Ministero dell sviluppo economico e del Made in Italy. E proprio qui sta il punto: la difesa del sistema Paese. Non c’è un piano industriale e si continua a delocalizzare, a vendere e a svendere. Tutto il contrario di quanto accade in Francia, Spagna, Germania, Turchia, dove le aziende strategiche possono contare sulla presenza e il sostegno dello Stato. Non meravigliamoci, poi, se i giovani vanno via, non formano famiglie e paghiamo in termini di competitività il calo demografico. Il made in Italy si difende con i fatti!
