Poche battute e tante cose da fare, ma l’architetto Pietro Laureano a Matera, dalle nostre parti, lui che è nato a Tricarico, ci torna volontieri. Del resto è la nostra antenna internazionale per l’Unesco e per i beni da candidare nelle liste di tutela, spaziando dalla Madonna nera di Viggiano alla Bruna di Matera, dal Metapontino dove visse e insegnò Pitagora a quella presenza araba da Tursi a Campomaggiore a Tricarico, dove le ”Rabatane” ricordano il nostro passato. Il cuore del Mediterraneo è qui e non lo dimentica. Anzi è di sprone, mentre è da una parte all’altra del Pianeta, che occorre conservare e tramandare i luoghi della memoria e il passaggio dell’uomo. La sostenibilità è anche questo…ricordando quel 9 dicembre 1993 a Cartagena (Colombia) con quel dossier, incentrato sul circuito delle acque, tra i Sassi e il Parco rupestre, commissionato dalla giunta guidata dal sindaco Francesco Saverio Acito.
A 30 anni da quella iscrizione cosa resta?. ” Beh resta un grande successo internazionale. Tutti ci conoscono- dice Pietro Laureano.Siamo stati presi ad esempio dalla città saudita di Alula, che era a zero sei anni fa . E’ diventata una meta internazionale, scelta dai vip internazionali . Sono venuti a Matera a studiarla. Quanto a Matera si è fatto tanto. E’ chiaro che sono aumentati i problemi e per gestirli occorrono competenze, programmazione per affrontarli in maniera efficace. Per esempio l’impatto del turismo, l’aumento dei prezzi, disagi per i cittadini con l’incremento del volume dei visitatori ”. Ma è importante la manutenzione degli antichi rioni di tufo e con una cura particolare, senza le quali si rischia di distruggere o di alterare quanto l’uomo è riuscito a conservare e a tramandare nei secoli. E senza risorse umane, professionalità che se ne occupino a tempo pieno, si fanno passi indietro.
” So’ – dice Laureano- che l’Ufficio Sassi negli anni è stato fortemente ridimensionato e, rispetto a quanto era stato previsto dalla legge 771/86. E questo per controllo e interventi è fondamentale. A suo tempo siamo stati bravi a farlo. C’era anche passione . Questa carenza l’abbiamo denunciata da tempo. Spero che si provveda, dopo le celebrazioni del trentennale. Manca il piano di gestione chiesto dall’Unesco. Per la verità non c’è mai stato un vero e proprio piano di gestione. Quelli a cui sono stati affidati i piani hanno finito con il riproporre il mio vecchio progetto Unesco che, ormai, è di 32 anni fa. Spero lo facciano le nuove generazioni. Io ho già dato, ma continuerò a seguire Matera, con i rioni Sassi e con quell’altipiano murgico, che è un tutto tra architettura, storia, paesaggio, sistema di raccolta delle acque come ebbi modo di scrivere nel dossier”. Ma siamo alla vigilia degli appuntamenti celebrativi del trentennale all’insegna di ”pensiero, forma e realtà” tutto un programma che deve avere applicazioni pratiche. Anzi buone pratiche.
” La giornata conclusiva- ha concluso Laureano- voglio dedicarla a giovani, studenti. Tra l’ altro avranno la possibilità di ascoltare,interloquire con i referenti dell’Unesco, molti dei quali giovani, dopo la scomparsa di una generazione che ha segnato la storia di quella istituzione internazionale . Ci Collegheremo con Munir Bashir , che è impegnato a Dubai per un convegno, ma avremo tanti referenti dell’Unesco a cominciare dal nuovo direttore del Mediterraneo , Khalil Mandili, rappresentanti di organismi internazionali, sindaci e una sorpresa” . Che sia re Carlo d’Inghilterra,ambientalista della prima ora? Chissà…Ne avevamo parlato un anno fa e Sua Altezza Reale a Matera verrebbe volentieri. Datevi da fare. Good save the king.
