giovedì, 24 Aprile , 2025
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La posizione di Legambiente sul ciclo dei rifiuti a Matera

Pubblichiamo a seguire una nota di Legambiente in merito alla gestione del ciclo dei rifiuti a Matera, con particolare riferimento alla “cultura europea” e alla nuova gestione del servizio. Ed in merito a quest’ultima si afferma che “Se non verranno assunte dalla Amministrazione queste nostre sollecitazioni purtroppo il sistema oggi appaltato non sembra avere alcuna prospettiva reale di modificazione del ciclo.

Ma ecco il testo integrale del documento:

Sono più di trenta anni che il circolo Legambiente di Matera tenta periodicamente di far ragionare gli amministratori sulle conseguenze nefaste di una cattiva gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Città.

Siamo stati capaci di realizzare nella seconda metà degli anni ‘80 dello scorso millennio un grande impianto di compostaggio e, mai da allora, nessuna amministrazione è riuscita far uscire un solo kilogrammo di compost decente.

In trenta anni si è alterato profondamente il paesaggio e la stessa biologia del territorio tra LaMartella e le Matinelle.

Si sono scavate profonde ed immense buche, si sono alzate oscene colline, si è avvelenato il suolo e la falda, si diffondono ozono e mille veleni in atmosfera ed intanto aumenta sempre più questo schifo mentre si sono spesi molti milioni di euro.

Mai nessuna amministratore ha avuto l’ardire di ascoltare e provare a mettere in pratica il punto di vista degli ambientalisti; si sono SEMPRE privilegiati i tecnici, le imprese, gli esperti del settore; la attuale realtà è che l’altopiano di monnezza realizzato a LaMartella è un sarcofago mortale e lo sarà per molti secoli a venire.

Legambiente CHIEDE che si lanci un grande concorso internazionale che abbia per tema la rimozione di tutti i rifiuti accumulati nei decenni, la loro inertizzazione e riutilizzo escludendo assolutamente la funzione di combustibile; il restauro ambientale, lo smantellamento del sito industriale (sic!) ed il ritorno a campi coltivabili.

Un concorso che sappia selezionare le posizioni culturali e tecniche più avanzate e che sappia restituire suolo falda ed aria pulite alla Comunità ed al futuro.

Sulla gestione del sistema di raccolta e smaltimento in atto in Città, del quale conosciamo e sopportiamo da quasi 15 anni limiti, deficienze, conseguenze nefaste, Legambiente ritiene che: debba trovarsi il sistema di rivedere i contenuti del capitolato di appalto (riferito a tutto il SUB-ambito1) elaborato ormai cinque anni fa ed impermeabile alle nostre sollecitazioni, che la impresa che andrà a gestire il servizio lo faccia dalle più avanzate posizioni ambientaliste ed ecologiche e cioè:

1. Campagne comunitarie, di quartiere, scolastiche di educazione e formazione dei Cittadini sulla personale responsabilità sull’utilizzo delle merci e verso il sistema “rifiuti”.
2. Matera plastic free. Una stretta campagna di liberazione dalle plastiche monouso, a partire dalle scuole e dagli esercizi pubblici e che nel tempo di un anno riduca dal 20 al 2,00% la plastica monouso raccolta e smaltita in Città.
3. Sistemi mobili multimateriali presidiati, che siano vere isole ecologiche, con sistema di conferimento controllato e premiale sulla tariffa/tassa.
4. Controllo “popolare” della fase finale di smaltimento utile di tutte le merci riutilizzabili e recuperabili. Ogni mese rendicontazione pubblica di quanto incassato dalla vendita di metalli, vetro, carta, plastiche pluriuso e di tutto il recuperabile, suo utilizzo per attività di “restauro ambientale”.
5. Controllo manuale e visivo dello smaltimento a valle delle raccolte indifferenziate al fine di ottimizzare il recuperabile e di ridurre il residuo non più recuperabile e/o riutilizzabile a meno del 5% e quindi di non avere volumi e pesi “interessanti”per gli inceneritori.
6. Impianti aperti sempre e per tutti. Tutti i luoghi di “trattamento” delle merci dovranno essere SEMPRE in sicurezza per gli operatori e per i Cittadini negli orari di lavoro (con solo contingentamento tecnico).

Se non verranno assunte dalla Amministrazione queste nostre sollecitazioni purtroppo il sistema oggi appaltato non sembra avere alcuna prospettiva reale di modificazione del ciclo.

Avremo, nei primi mesi di nuova gestione (forse in autunno), alcuni pallidi segnali di miglioramento fittizio, ma ben sappiamo che l’andazzo generale continuerà ad essere quello che prevede prevalentemente di massimizzare gli utili per la impresa e di non saper guardare al futuro.

Legambiente chiede di essere ascoltata su queste sue proposte e di verificare una reale disponibilità ad uscire dall’attuale tunnel nero della monnezza velenosa.”

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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