lunedì, 19 Maggio , 2025
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L’8 e 9 giugno si voterà per 5 importanti referendum su disciplina del lavoro e cittadinanza. Informiamoci.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani aventi diritto al voto sono chiamati a partecipare ai referendum popolari abrogativi (articolo 75 della Costituzione) su 5 quesiti in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza. I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle ore 15. I referendum, indetti con decreti del Presidente della Repubblica 25 marzo 2025 (Gazzetta ufficiale, Serie Generale, n.75 del 31 marzo 2025), sono: 1-«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
2-«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
3-«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
4-«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
5-«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».

Manca poco al voto ma sul tema c’è molto, troppo silenzio, al punto che oggi è in programma una manifestazione di protesta sotto la sede RAI. E’ importante pertanto informarsi. Sono temi che impattano sulla vita dei lavoratori, la loro sicurezza, la precarietà. Cose che con questo voto si potranno migliorare. Per farlo bisogna raggiungere il quorum e ciò sarà possibile solo se se ne comprende l’importanza. A seguire una una ulteriore esemplificazione dei quesiti referendari:
1- Licenziamenti illegittimi: Si propone di abrogare le norme del Jobs Act che limitano i risarcimenti per licenziamenti ingiustificati. Un “Sì” ripristinerebbe tutele più forti per i lavoratori licenziati senza giusta causa.

2-Indennità di licenziamento nelle piccole imprese: Si chiede di eliminare le restrizioni che riducono le indennità per i lavoratori licenziati in aziende con meno di 15 dipendenti. Un “Sì” garantirebbe indennità più eque anche in queste imprese.

3-Contratti a termine: Il quesito mira a cancellare le norme che permettono contratti a termine senza causale per periodi prolungati. Un “Sì” reintrodurrebbe l’obbligo di motivare l’utilizzo di contratti a tempo determinato.

4-Responsabilità negli appalti: Si propone di abrogare la norma che limita la responsabilità solidale del committente per i debiti retributivi e contributivi dell’appaltatore. Un “Sì” renderebbe il committente nuovamente responsabile, tutelando meglio i lavoratori.

5-Cittadinanza italiana: Il referendum propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per gli stranieri extracomunitari per richiedere la cittadinanza italiana. Un “Sì” faciliterebbe l’integrazione degli stranieri residenti.

Può essere utile partecipare alle iniziative che si svolgono sul territorio come questa che si svolgerà a Matera il 23 aprile.

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Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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