lunedì, 14 Luglio , 2025
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In una intervista del 1986 Netanyahu parlava dell’Olp come oggi di Hamas

Circola, opportunamente, una intervista -disponibile su RaiPlay- che Giovanni Minoli fece a Benjamin Netanyahu nel 1986, nell’ambito dei suoi “faccia a faccia” di cui alla storica trasmissione Mixer. All’epoca era ambasciatore all’Onu e il vice ambasciatore in USA per conto del governo di Ytzhak Shamir (che negli anni 40 faceva il terrorista in una formazione paramilitare neofascista chiamata Banda Stern, che si prefiggeva la creazione di una “nuova repubblica ebraica totalitaria”). E’ istruttivo rivederla per comprendere come la propaganda sia la stessa di oggi: dice che Israele è Occidente e che lotta contro i mali del mondo orientale: il Comunismo e l’Islam; parla dell’Olp di Arafat come oggi si parla di Hamas (Hamas sarebbe stata fondata anni dopo, ma già allora Israele finanziava gruppi islamici per indebolire il fronte palestinese laico, proprio come oggi, per loro ammissione, finanziano pezzi di Isis e Jhiad islamica contro Hamas). La retorica, anch’essa, è sempre la stessa: Arafat non fa il bene dei Palestinesi, Arafat tiene prigionieri i Palestinesi, i Palestinesi devono liberarsi di Arafat se vogliono essere liberi. Stessa cosa che dicono oggi di Hamas. Dice già da allora, chiaramente, che Israele deve andare dal fiume al mare e che i Palestinesi devono andare in Giordania, Siria, Egitto, Iraq (nella Palestina Mandataria). Questa intervista ci fa vedere come il giornalista incalzasse l’intervistato, senza compiacimenti, o cedimenti ad una lettura parziale ed interessata e che -come la cronaca odierna ci insegna- aveva ed ha il solo scopo di sbarazzarsi del popolo palestinese e del suo diritto ad avere uno Stato. Ora, da 15 anni, è lui a capo del governo e sempre più impegnato in guerre di aggressione con cui ruba e attacca territori altrui, fa di tutto per scatenare un conflitto mondiale, non tratta con nessuno per vivere in guerra permanente, mettendo in pericolo il suo popolo e quelli alleati. Israele è sempre più isolata non perché è aggredito, ma perché aggredisce tutti i vicini sterminando decine di migliaia di innocenti e incendiando l’intero Medio Oriente, ora anche con l’Iran. Con la giustificazione che sarebbe un pericolo per l’esistenza di Israele, solo perchè vorrebbe costruire una bomba atomica. Lui che ne ha 200 di atomiche, tutte prodotte in violazioni degli accordi internazionali in materia e senza mai riconoscere quell’AIEA che ora cita. Netanyahu ora si comporta come il più efferato dei terroristi -che pur citava in quella lontana intervista- uccidendo donne e bambini, ed ora con il rischio di trascinarci in un conflitto mondiale. Occorre fermarlo e subito.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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