E’ davvero ignobile l’omissione, operata (sia ieri che oggi) da “Il Quotidiano del Sud”, della “notizia” che 22 lavoratori delle redazioni di Potenza e Matera -che fino all’11 gennaio 2016 avevano realizzato le pagine lucane dello stesso giornale- sono stati messi in cassa integrazione a zero ore.
E nemmeno una riga anche per la “notizia” consequenziale che dallo stesso giorno le pagine della Basilicata vengono realizzate da un service campano.
Così come sono stati ignorati tutti i comunicati dei lavoratori, quello dell’Assostampa e delle tante personalità che sono intervenute sull’accaduto.
Non era un dovere informare i lettori di questo cambiamento?
Non era un dovere pubblicare tutto il dibattito che si è sviluppato intorno?
Non diciamo la solidarietà umana ai lavoratori rimasti dall’oggi al domani appesi al loro destino incerto, forse è chiedere troppo a chi ha operato in modo così brutale.
Ma la deontologia professionale, il dovere di informare i lettori? Tutta carta straccia?
Colpisce -personalmente- anche il mutismo di Lucia Serino che pur privata dell’incarico della condirezione, non ha conosciuto -fortunatamente- l’onta della messa in cassa integrazione perché contrattualizzata con la nuova società.
Nulla da dire oltre a questo post sul suo profilo face book di ieri: “Il quotidiano del sud edizione Basilicata, oggi in edicola, non porta la mia firma come condirezione. Dunque non l’ho fatto io e nessuno dei colleghi con i quali ho lavorato finora. Mi spiace non aver potuto spiegare e salutare i lettori che mi hanno seguito lì in questi anni. Spero vi siano i margini per una discussione costruttiva con l’editore per restituire a questa regione un contributo serio e necessario di informazione”?
Nemmeno una protesta per questo oblio e per il fatto che non gli sia stato consentito di “spiegare e salutare i lettori”, come lei stessa lamenta? Nemmeno una reazione contro questa che è una intollerabile censura oltre che una mancanza di rispetto personale?
Non è che la chiusura al suo ultimo editoriale (del 9 gennaio) (“Con la forza che nasce dalla consapevolezza che c’è un tempo per la libertà e un tempo per l’inevitabilità”) era l’anticipazione di ciò che stava per accadere di lì a qualche ora, ovvero che “oggi in Basilicata questo bullone che regge le travi del nostro mondo sta cedendo“?
E gli altri colleghi che lavorano oggi in questa testata…non hanno nulla da dire pubblicamente su tutto questo, nessuna solidarietà per chi è stato messo alla porta?
Possibile che queste siano davvero tutte domande assurde nel 2016? …….o anche questa “anormalità” è diventata una tragica “normalità” come tante altre di questa stagione di svalutazione del lavoro e dei lavoratori?
Siamo davvero alla frutta!
Ma per questo ancora più vicini ad Antonio e Antonio, Margherita, Piero, Salvatore……….e tutti gli altri amici e colleghi!
Sicuramente questo che abbiamo tra le mani oggi non è più il nostro quotidiano, quello a cui abbiamo contribuito nel nostro piccolo per tanti anni… e da domani non lo compreremo più, dopo averlo fatto ogni giorno sin da quando è uscito in edicola. (Decisione non gradevole dopo aver dovuto rinunciare da qualche mese anche al quotidiano nazionale che leggevamo dall’età di 16 anni -per il suo essere stato ridotto a triste bollettino renzista, ma tant’è).
E nemmeno può essere più il quotidiano di una Basilicata che non può essere certo raccontata così…senz’anima!
Giusto per qualche pillola di ciò che è stata questa esperienza, che non può essere liquidata così o, peggio, ignorata vergognosamente come avviene, mi permetto di “rubare” e pubblicare di seguito il post che la mitica Margherita Agata ha pubblicato qualche ora fa sul suo profilo:
“Dopo tutto domani è un altro giorno…e il vento si porterà le parole, le pacche sulle spalle, le frasi di circostanza, le giaculatorie di rito sull’importanza della pluralità delle voci e bla bla… quello che nessuno potrà portarci via è l’incommensurabile patrimonio professionale e UMANO costruito in 14 anni di gioie, lacrime, incazzature e passione. In questo momento il mio pensiero va a quanti con il loro contributo hanno contribuito a scrivere, insieme a noi redattori, una pagina di storia lucana. Il mio grazie di cuore a tutti i collaboratori de Il Quotidiano della Basilicatache continuano a volerCI bene e a voler bene alla nostra “creatura”. Grazie Franco Cacciatore, Francesco Altavista, Claudio Buono, Mimino Ricciardi, Angela Pepe, Maria Anna Flumero, Pino Suriano, Pierantonio Lutrelli, Roberto D’Alessandro, Biagio Bianculli, Michele Pavese. e ai tanti compagni di strada vecchi e nuovi: Giovanni Martemucci, Anna Giammetta, Vito Bubbico, Daniela Lella, Antonella Di Noia, Claudio Sole,Maurizio Cardone, Fabio Sirago, Fabio Falabella, Fabio Vito Lacertosa,Roberto Moliterni, Damiano Laterza, Angela Scelzo, Gianluigi Armiento, Lorenzo Zolfo, Mimmo Mastrangelo, Gianrocco Guerriero, Vitantonio Iacoviello, Mariangela Lisanti, Nunzio Festa, Anna Martino, Anna Maria Calabrese, Michele Rizzo, Luigina Dinnella, Savio Roy Salerno, Salvatore Martire, Annibale Sacco, Marco C. Tucci, Antonio Baldinetti, Pietro Loschiavo, Lorenzo Tortorelli, Emilia Manco, Antonio Celano,Angelomauro Calza. I nostri fotografi Michelangelo Tarasco, Giuseppe Labbate, il mitico Cosimo Martemucci. Il nostro grafico e compagno di merende Gianfranco Barbarinaldi. Vincenzo Bochicchio a papà, il profMichelangelo Ferrara…lo splendido Domenico Notarangelo e i tanti che hanno reso il giornale una splendida famiglia allargata al di là dei conti in ordine e del guadagno personale. In fondo, comunque, vada, abbiamo vinto noi!
Perdonatemi se dimentico qualcuno, l’elenco sarebbe lunghissimo. ma vi assicuro sono grata a ciascuno di voi per quanto avete dato.
Un saluto speciale a chi continua a esserci anche se non c’è più Antonio Rosamondo e papà Carpentieri Renato!

Iscritto all’albo dei giornalisti della Basilicata.
Come la prendi prendi è una brutta storia. Annunciata? Si poteva evitare? Qualcuno avrebbe potuto metterci la faccia ed evitare rabbia, rammarico e delusione di quanti si sono ritrovati con una fredda mail davanti a un ”fatto compiuto” ? Gli interrogativi si susseguiranno finchè tutti i nodi non saranno venuti al pettine e individuate responsabilità. Margherita, con la franchezza che le riconosciamo, ha scritto belle cose. Ora si tratta di mettere in campo tutti i percorsi per tutelare 22 posti di lavoro, con i tavoli che sono stati attivati. Ci vorrà del tempo. Il resto dovranno farlo i lettori, che per 14 anni hanno apprezzato il lavoro di giornalisti e collaboratori hanno fatto la fortuna del Quotidiano…di Basilicata
Fa venire in mente un metodo consolidato della politica regionale di salvare I vertici e magari metterli nella pubblica amministrazione ……..
Naturalmente esprimo la mia solidarietà a tutti I lavoratori del giornale. Azioni forti , occupazione della redazione verrei personalmente a solidarizzare .