Ne avevamo parlato in altre servizi dedicati al disagio mentale, ai tagli alla medicina del territorio o ricordando cosa aveva significato per Matera e provincia l’attuazione della legge di riforma sui manicomi, resa possibile grazie all’esperienza triestina e non solo di Franco Basaglia. Un patrimonio da preservare e rilanciare, soprattutto ora con gli effetti negativi della pandemia da coronavirus che ha reso ancora più problematici gli effetti di quella esperienza da ”confinamento domiciliare”. E quel pannello dell’artista Vittorio Basaglia, cugino di Franco, dal tema ” La Penitenza della fuga” (legno, cartapesta e tempera dimensioni 400x330x40), per anni all’ingresso del Palazzo dell’Annunziata- dov’era un tempo la Mediateca- bene rappresentava, per la forte carica emotiva dei temi trattati- l’esperienza materana della legge 180/ con le sue case famiglia e delle strutture di ascolto e i servizi sul disagio mentale attivati via via dalla Provincia, dalla Usl 6 e poi da Asl 4 e Asm.
Il quadro c’è nel Palazzo dell’Annunziata, ma è relegato su muro, a ridosso di una rampa di scale, che conduce a una uscita di sicurezza. Poco visibile, come dimostra la foto, ”sacrificato” dopo l’allestimento per il Basilicata Open Space. Andrebbe senz’ altro valorizzato e con la visibilità giusta. Dibattito aperto. Giriamo la segnalazione all’Amministrazione provinciale, proprietaria dell’Immobile e di quel ”lascito” e a quanti a Matera e provincia operano con non poche difficoltà nel settore della psichiatria, della psicologia nelle attività di prevenzione e cura del disagio, per le persone e le loro famiglia. Un’ altra battaglia per i Basaglia, magari in groppa a quel ” Marco Cavallo” ( giunto anche a Matera) simbolo della fine dell’isolamento dei malati mentali.
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