E’ stata l’unica tappa italiana, questa di Acquaviva delle Fonti (le altre sono: Malaga, Berlino, New York), del workshop itinerante “Choreolab“, ovvero l’innovativo e sperimentale laboratorio di danza con la coreografa e neuroscienziata Eva Sànchez Martz. Appuntamento che è stato fortemente voluto ed organizzato dall’associazione culturale Altrementi Labs APS, formata da giovani musicisti della provincia di Bari e che si è svolto nelle giornate di sabato e domenica scorsi. Una occasione ghiotta per danzatori, coreografi, ricercatori e altri professionisti interessati ad ampliare le proprie conoscenze nell’ambito del movimento. Non a caso subito colta dalla direttrice del ASD Centro Danza di Matera Mary D’Alessio, sempre attenta a far vivere esperienze significative ai propri allievi e allieve. Sette sono state le giovanissime ballerine (con una range di età dai 13 ai 16 anni) della scuola materana (Anisia Marchionno, Chiara De Carlo, Elisabetta Chietera, Manuela Carlucci, Martina Larotonda, Sara Bubbico, Serena Schiuma) che hanno aderito ed hanno vissuto l’intensa esperienza di lavorare fianco a fianco con la compagnia spagnola.
Un laboratorio che si è sviluppato attraverso l’uso della tecnologia inerziale, approfondendo le modalità con cui vengono assunte le scelte soggettive del movimento e con i danzatori chiamati a coreografare con il proprio sentire, esplorando le proprie idee.
Il risultato della due giorni è stato poi restituito al pubblico con una performance finale “SOMA“, nella quale i partecipanti hanno condiviso il palco del Teatro Luciani con i danzatori della compagnia “Martz Contemporary Dance Company“. Una serata che ha registrato il tutto esaurito e che ha regalato emozioni nuove e particolari con l’iniziale utilizzo di sensori applicati sul corpo della ballerina Sara Mitola che ha consentito ad un software di registrare i suoi movimenti e restituirli poi come sfondo scenografico dell’intero spettacolo.
Performance di cui ogni spettatore ha provato ad individuare il tema che era oggetto di rappresentazione in base all’interazione degli artisti sul palco. Uno sforzo inutile però, come è stato poi rivelato nel finale, perchè un tema non c’era. Ogni ballerino, infatti, era chiamato a guardare ciò che sentiva dentro ed a rappresentarlo con i movimenti del corpo ritenuti più appropriati a farlo percepire. In sostanza l’arte nel suo significato più sublime che è l’espressione estetica dell’interiorità e dell’animo umano. Risultato, un intreccio di sentimenti e movimenti in uno spettacolo intenso, con momenti corali in cui è stato difficile cogliere differenza tra professionisti e partecipanti al laboratorio con minore esperienza. Almeno agli occhi dei meno esperti. Ovviamente.
Intensa, chiarificatrice ed apprezzata, la chiacchierata finale durante la quale Eva Martz e l’intera compagnia seduta sul palco hanno dialogato con un pubblico curioso di saperne di più su questa specifica modalità di creatività e di espressione estetica che poggia su accorgimenti tecnici, oltre che su abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza. Non solo danza, dunque, perchè Eva Sànchez Martz (ex membro del Cirque du Soleil, laureata nel campo della psicologia e delle neuroscienze cognitive, pianista, coreografa e ricercatrice di semiotica del movimento) -come ha ricordato- con la sua compagnia -oltre a formare futuri ballerini e coreografi- sviluppa progetti sulla cognizione e sul movimento, approfondendo -attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie- come viene assunta una decisione di movimento e i meccanismi neurali connessi. Studi effettuati in accordo con università e istituzioni scientifiche con lo scopo di poterli utilizzare in campo neurologico e di sostegno all’apprendimento in particolari condizioni. Affaticate, per questo tour de force, ma entusiaste le allieve materane che faranno tesoro di quanto vissuto e sperimentato.
A conclusione di questa esperienza Mary D’Alessio ci dice: “la nostra scuola da sempre offre opportunità di studio e formazione davvero molto interessanti e formative. Grazie questa volta alla collaborazione con la ballerina Sara Mitola, nostra insegnante ospite, abbiamo avuto la possibilità di conoscere questa straordinaria coreografa nonché psicologa -Eva Sanchez Martz- che ha letteralmente coinvolto emotivamente e coreograficamente le nostre ballerine, alcune alla loro prima esperienza su un palco. Torniamo a casa, certamente arricchite e felici per le belle emozioni provate con la certezza di avere dato alle nostre belle e giovani ballerine la possibilità di crescere e confrontarsi con una compagnia di danzatori spagnoli, condividendo il palco assieme a professionisti.”

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