lunedì, 14 Luglio , 2025
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Il 2 luglio, sarà festa….anche per l’anatra?

La campagna elettorale delle amministrative materane è finita ufficialmente, ma continua ancora in rete tra le tifoserie cariche di certezze e rancori che riversano contro chiunque posti qualcosa che non rispetti la propria verità. Una coda destinata ad andare avanti almeno fino a quando i propri eletti non saranno chiamati ad operare delle scelte che -data la situazione- necessariamente rischiano di lasciarsi dietro schiere di delusi per strada e sul web. Un tempo delle scelte che si avvicina sempre più, considerata la tempistica imposta dalla legge e dalla conseguente relativa convocazione della prima seduta del nuovo consiglio comunale da parte del neo sindaco Antonio Nicoletti, e prevista in prima seduta per il 30 giugno (alle 16,00) e, in seconda (nel caso la prima andasse deserta), il 4 luglio (alle 16,30). Con nel bel mezzo proprio il giorno più lungo dei materani: il 2 luglio della Festa della Bruna e il classico assalto e strazzo del carro. Chissà cosa starà a significare questa sovrapposizione di eventi, ambedue importanti per la città. Chissà se si deciderà di procedere prima o dopo la giornata di festa. Vedremo. Al momento le forze in campo hanno in qualche modo fatto conoscere le proprie posizioni a mezzo comunicati o in occasione di manifestazioni pubbliche. Tutte interlocutorie, sapendo che tutto può accadere in una condizione di oggettiva fluidità in cui a prevalere saranno le tante individualità e i portatori di interessi che hanno investito anche in questa corsa alla guida della città. Certo, sarebbe stato meglio se una parte avesse prevalsa nettamente sull’altra. Certo, se ci fossero dei partiti e non ci si fosse divertiti a disintegrarli ulteriormente, forse qualche ragionamento di squadra reggerebbe a pressioni e tentazioni moleste. Ma è andata così. E quindi (a parte le dichiarazioni di fede e di fedeltà che non riescono a nascondere la palpabile preoccupazione di cedimenti “al nemico“, con tanto di anticipate accuse ai potenziali futuri “traditori”, dopo averne abbondantemente dispensate a quelli passati a cui ovviamente è imputata la sconfitta nell’urna, non contemplando la banale ipotesi che essa possa essere stata determinata dalla fallacia della proposta), quali sono i possibili scenari? Considerato che, oltre al sindaco Nicoletti, nel consiglio comunale ci sono quattro aggregati politici: 11 consiglieri che fanno parte della coalizione che ha eletto il sindaco, 18 intorno a Roberto Cifarelli, 2 di Progetto Comune Matera e 1 del M5S, tre ci sembra siano le ipotesi in campo. La prima è quella di prendere atto che il Sindaco non ha una sua maggioranza e (o con le dimissioni dello stesso o con quelle dei consiglieri che non sono dalla sua parte) si torni al voto quanto prima. La seconda è quella di un accordo di alto profilo con cui tutto il consiglio comunale conviene su una piattaforma programmatica di cose concrete condivise da realizzare, minimo sino al 2027, per consentire che nel 2026 la Città possa assolvere al ruolo di Capitale della cultura e del dialogo insieme alla città di Tetouan (Marocco). E poi magari ritornare alle urne. La terza è quella che una parte dei consiglieri non eletti con Nicoletti si aggiungano agli undici per raggiungere la maggioranza consiliare che ora il sindaco non ha. Magari allineandola a quella del Consiglio regionale. O anche non necessariamente. Il risultato non cambierebbe.

Ma, non disponendo di notizie di prima mano su ciò che probabilmente sta avvenendo sotto traccia, in modo più o meno nobile, possiamo provare ad ipotizzare quale delle tre opzioni è più probabile che accada. Poi magari saremo smentiti. La prima (quella di irrigidimenti sino alle dimissioni e al ritorno alle urne subito) ci sembra la ipotesi con meno chance, in quanto sebbene potrebbe andare bene alle tifoserie, sicuramente non è nell’orizzonte della quasi totalità degli eletti. E toglieremmo anche il quasi. A questo punto, la seconda ipotesi è quella che sarebbe sicuramente più dignitosa per tutti, non metterebbe nessuno in difficoltà rispetto al proprio elettorato. Un accordo alto, con una giunta di profilo adeguato, un programma che tenga dentro priorità manifestate dalle diverse parti in causa. Ma è una soluzione che richiederebbe una politica altrettanto alta che non ci sembra francamente di intravedere, per cui dubitiamo possa vedere la luce. Rimane la terza, quella più probabile, magari non subito per non incorrere negli strali generali (anche se la realtà potrebbe stupirci) ma che potrebbe palesare nel corso del tempo, con giustificazioni più o meno convincenti che certamente non sarebbe difficile addurre. In soccorso di quest’ultima ipotesi c’è la normativa che consente al Sindaco e alla Giunta comunale di iniziare il proprio percorso amministrativo senza avere formalmente una maggioranza consiliare. Certo, il tempo di passare sotto le forche caudine dei numeri arriverà, ma non subito. L’appuntamento classico è quello dell’approvazione degli atti contabili: Bilancio di previsione 2026/2028 e il Rendiconto 2025. Per il primo adempimento la data di scadenza canonica del TUEL (articolo 151) entro cui il Consiglio comunale deve  provvedere ad approvarlo è il 31 dicembre 2025, ma quasi sempre essa è spostata in avanti di diversi mesi con appositi decreti ministeriali. Per il secondo, invece, l’art.227 del TUEL indica la data del 30 aprile. In ambedue i casi, in caso di mancata approvazione entro i predetti termini, si applica la procedura di scioglimento prevista dall’articolo 141 per altro non automatica ma preceduta da inviti prefettizi a procedere agli adempimenti. Norma che -per altro- prevede anche altre ipotesi di scioglimento dei consigli comunali che non stiamo qui ad elencare. Dunque la prima seduta consiliare potrebbe non fornire una risposta chiara, ma comunque darà i primi segnali verso cui si indirizzerà la consiliatura: con il profilo della Giunta che il sindaco comunicherà e con quale maggioranza verrà eletto/a il/la presidente del consiglio. Ancora una decina di giorni, dunque, per capire se l’anatra sarà impallinata o messa in condizione di andare avanti in modalità più o meno claudicante. Senza mai dimenticare le quaglie, sempre acquattate, che potrebbero alla bisogna essere tentate di fare la loro bella esibizione.

 

 

 

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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