Nei Paesi anglosassoni ( dagli Stati Uniti all’Australia per citarne alcuni) il sistema del pagamento della cauzione consente di tornare in libertà in attesa del processo. Ma in Italia quella opportunità non è contemplata nel nostro Codice Penale, per cui occhio alle truffe che la prevedono… Calma e gesso. Riflettete un attimo se dall’altro capo del telefono qualcuno ve la prospetta e chiamate i Carabinieri. Quanto accaduto nel novembre scorso a un pensionato di Matera di 84 anni, vittima di una modalità di raggiro consolidata e sempre più perfezionata, ne è la conferma. Ma i Carabinieri della Compagnia di Matera, come è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa dal comandante provinciale Giovanni Russo e dal comandante della Compagnia Gianfranco Di Sario, sono riusciti a risalire agli autori che sono indagati per concorso in truffa aggravata. Si tratta di due persone campane, con precedenti specifici, di 48 e 47 anni, raggiunte da misure di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari emesse dal Tribunale di Matera, che avevano portato a termine la fase finale della truffa, incassando 10.000 euri dopo che i ”telefonisti” della organizzazione avevano contatto sul telefonino fisso di casa l’anziano. Questi era stato ”allarmato” per lo stato di fermo in caserma a Torino di suo figlio, dopo aver investito una donna in bici. Tutto falso, naturalmente, compreso il militare all’altro capo del filo, che aveva chiesto una cauzione di 11.000 euro per restituire la libertà al figliolo. Apprensione , comprensibile, dell’anziano al quale veniva chiesto anche il numero di telefono cellulare per un eventuale contatto con un legale per la restituzione della cauzione… Anello chiuso e il poveretto che in poco tempo aveva recuperato in casa 10.000 euro, tanto da essersi vestito per andare in Tribunale per effettuare il pagamento…Ma trovava sotto casa un falso militare in borghese, pronto a incassare e a risparmiargli di perdere altro tempo. Di lì a poco il ritorno dell’ultraottantenne a casa che riferiva alla moglie di quanto accaduto al loro figliolo e della somma pagata. Una verifica telefonica faceva scoprire la truffa, con la successiva denuncia ai Carabinieri che raccoglievano ogni ”utile elemento” per attivare indagini e segnalazioni. E una arrivava dai colleghi di Locorotondo (Bari), che avevano intercettato auto e identità dei truffatori durante i controlli anche a seguito di una segnalazione venuta da una agenzia viaggi, nella quale i due si erano recati per acquistare due biglietti per la partita di Champions Real Madrid Napoli. Ma la richiesta di pagamento con un bonifico bancario aveva insospettito il titolare…Passione per il Napoli fatale. Il resto lo hanno fatto anche i passaggi dell’auto in un stazione di servizio dislocata lungo la Bradanica , per raggiungere la Campania.Riconoscimenti fotografici e altri riscontri hanno consentito di risalire ai truffatori in trasferta. Dall’Arma è venuto il consueto invito a stare ” in guardia” e magari a non lasciare elementi sui social, per esempio, che possono insospettire lo ”scaltro” lavoro di selezione che i truffatori fanno a distanza o in loco. Un tam tam di ”allerta” che deve coinvolgere oltre che gli anziani e persone delle fasce deboli, parenti e amici. I carabinieri, con il 112, sono pronti a dispensare consigli e a intervenire. I truffatori sono sempre dietro l’angolo, pronti a carpire la buona fede della gente. Ricordate e passate parola…
MATERA: I CARABINIERI DELLA LOCALE COMPAGNIA ESEGUONO UNA MISURA CAUTELARE DI ARRESTO A CARICO DI DUE SOGGETTI CAMPANI, PRESUNTI RESPONSABILI DI UNA TRUFFA IN DANNO DI PERSONA ANZIANA.
SINTESI A CONFERENZA STAMPA DEL 15 FEBBRAIO 2024
Alle prime ore del mattino di oggi, 15 febbraio 2024, militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Matera hanno eseguito due misure cautelari, di cui una in carcere ed una ai domiciliari, a carico di due pregiudicati campani di 48 e 47 anni, accusati di “truffa aggravata in concorso”.
I suddetti sono stati individuati grazie a puntuale e meticolosa attività investigativa scaturita dalla denuncia per truffa sporta da un 82enne nello scorso mese di novembre.
Si tratta ormai del consolidato sistema della “truffa del falso incidente stradale che vede coinvolto il figlio/nipote della vittima”.
In particolare le persone in età anziana vengono contattate sulle loro utenze fisse da un sedicente carabiniere, e con artifici e raggiri vengono indotti a pagare immediatamente ingenti somme di denaro contante o a consegnare oggetti preziosi ad un corriere quale cauzione per il Tribunale, al fine di evitare il carcere a figli o nipoti che vengono indicati come rimasti coinvolti in gravi incidenti stradali; durante tale contatto, spesso, al fine di ostacolare la difesa della vittima mediante telefonate ai propri cari, vengono utilizzate dai malfattori altre utenze mobili intestate a persone straniere per “intasare” tutte le linee telefoniche fisse o mobili della vittima, al fine di riuscire a compiere la truffa senza rischiare l’intervento o l’allertamento di parenti della vittima stessa.
Anche in questo caso, il “cliché” è stato lo stesso, con i malfattori che sono riusciti a farsi consegnare la somma contante di 10.000 euro dalla vittima, a cui era stato prospettato il coinvolgimento del figlio in un grave incidente stradale, come cauzione per evitare l’arresto del figlio stesso.
Quando poi la vittima si è resa conto di essere stata truffata, dopo aver consegnato il denaro al falso corriere ed essere riuscita a parlare con il figlio capendo che non era reale il suo coinvolgimento in un incidente, si è recata presso i Carabinieri di Matera, dove ha sporto denuncia per i suddetti fatti.
Trattandosi di un fenomeno altamente odioso che si sta diffondendo sempre più, nonostante le martellanti campagne di sensibilizzazione con incontri di persona e tramite articoli stampa portate avanti dai Carabinieri, i militari si sono subito messi al lavoro.
Innanzitutto, durante la denuncia, i militari hanno acquisito una precisa descrizione dell’abbigliamento e del soggetto che si è recato a prendere il denaro a casa della vittima; successivamente, sulla base degli orari e della zona in cui è avvenuta la truffa, i Carabinieri hanno controllato minuziosamente tutti gli impianti di videosorveglianza pubblici e privati, al fine di individuare autoveicoli sospetti.
Durante tale ricerca, è emersa una vettura nera, non intestata a soggetti materani, sulla cui targa sono stati effettuati immediati approfondimenti, riuscendo a risalire anche alle generalità degli occupanti, in quanto la medesima auto era stata fermata quella stessa mattina dai Carabinieri di un comune in provincia di Bari, poiché segnalata agli stessi Carabinieri da alcuni cittadini del posto come sospetta, proprio perché associata alle numerose truffe in corso in numerosi centri abitati anche della Puglia.
Da tale controllo, estrapolati i dati dei due occupanti campani e le loro foto, queste ultime sono state sottoposte alla vittima per il riconoscimento, individuando nel conducente della vettura il soggetto che si era recato a casa sua per ritirare il denaro.
Le ricerche dei Carabinieri sono poi continuate sui probabili percorsi seguiti dai malviventi per rientrare nelle zone d’origine, fino ad individuare ed acquisire le videoriprese di un’area di servizio nel potentino dove i due soggetti, già controllati dai Carabinieri in Puglia prima della truffa, vengono ripresi ancora insieme con la stessa vettura anche dopo l’esecuzione della truffa a Matera; in più, dalle immagini è emerso che il soggetto che aveva ritirato i soldi vestiva sempre gli stessi abiti ben descritti dalla vittima.
I gravi indizi di colpevolezza a carico dei due campani sono stati meticolosamente raccolti dai Carabinieri della Compagnia, sotto la costante direzione della Dr.ssa Angela Continisio, Sostituto Procuratore della Repubblica di Matera, che ha chiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale della Città dei Sassi l’emissione dell’odierna misura cautelare a carico dei due indagati, calibrata sulla base dei rispettivi precedenti di polizia degli stessi. Si precisa che gli accertamenti compiuti finora sono comunque nella fase delle indagini preliminari e necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.
DAL SITO WEB WWW.CARABINIERI.IT
I CONSIGLI DELL’ARMA PER TUTELARSI DA TRUFFE E RAGGIRI
Che al centro di truffe di ogni genere siano soprattutto le persone “di una certa età” non deve stupire: spesso sole in casa, ben disposte anche verso chi non conoscono, attratte da false novità abilmente prospettate, si lasciano coinvolgere da proposte ed iniziative che definire rischiose non è esagerato, come ben sa chi di creativi e fantasiosi sfruttatori è stato vittima. E questo nonostante i ripetuti segnali d’allarme lanciati dalle Forze dell’Ordine,spesso opportunamente appoggiate dalle denunce della cronaca giornalistica. In realtà basterebbe osservare sotto una luce diversa, e soprattutto con più attenzione, alcuni comportamenti all’apparenza “normali” e “ragionevoli” anche se magari un po’ insoliti, per rendersi conto di come in effetti siano tutt’altro che credibili. È proprio questo che vogliamo fare qui insieme a voi. Proponendovi alcune regole semplici ed essenziali per affrontare con maggior sicurezza e serenità le vostre giornate.
1. ATTENZIONE A…
Prima di tutto, allora, tenete presente che occasioni, iniziative, offerte, all’apparenza assai vantaggiose, se veramente tali vengono presentate con chiarezza e si è sempre in grado di controllarle: non sarà un incontro occasionale a proporvele. È facile invece che si tratti di una truffa. Il cui ideatore, una volta giunto a buon fine, si dissolverà nel nulla. Le truffe possono essere perpetrate di persona, al telefono o anche per posta, non esclusa quella che viaggia su Internet. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati con i più diversi sistemi. Ma l’atteggiamento del malintenzionato è sempre lo stesso. Qualcosa, positivo o negativo che sia, sta per accadere, è appena accaduto, potrebbe accadere se…
2. DIFFIDATE DELLE APPARENZE.
Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, gli “amici” truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. L’ideale per conquistare la vostra simpatia. E per introdurvisi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli.
Della vostra ingenuità approfitteranno ugualmente in strada, ostentando un’improbabile cortesia che consentirà loro di avvicinarvi quanto basta per farvi sparire il portafogli. O magari la pensione, appena usciti dalla banca o dalle poste. E sull’insicurezza gioca anche il sedicente amico, che non esiterà ad abbracciarvi affettuosamente sfilandovi dalla tasca il cellulare appena acquistato. Né meno bene i truffatori sanno colloquiare con voi quando il contatto è telefonico. Per coinvolgervi in costose iniziative che solo in un secondo momento vi appariranno in tutta la loro insensatezza.
3. NON APRITE QUELLA PORTA.
Cominciamo col dire che il cancello e il portone non si aprono agli sconosciuti. Tanto meno la porta di casa. Controllate il visitatore dallo spioncino, e ricorrete comunque alla catenella se aprire vi appare necessario. Già, ma in quali casi è veramente necessario? Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell’INPS o dell’INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa vostra senza preavviso. E non compete a lui la riscossione di bollette, il controllo dei pagamenti, magari con rimborsi a vostro vantaggio.La sua visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione in cui ne risulta il motivo. Non vi convince ugualmente? Avete tutti i diritti di contattare l’azienda interessata. Controllate il numero telefonico, però: il soggetto potrebbe darvi quello di un suo complice. Lui (o lei) attenderà fuori della porta.
4. MAI IN CONTANTI.
Tutt’altro discorso per i venditori porta a porta, che da esibire non hanno altro che il rivoluzionario e/o economicissimo elettrodomestico, la storica enciclopedia, o una serie di “ottimi prodotti alimentari”. Se proprio non siete disposti a rinunciarci, nessun pagamento in contanti: con un bollettino postale avrete conferma della società che vi ha offerto il prodotto e soprattutto la garanzia dell’avvenuto vostro acquisto presso di essa.
E se invece ad arrivare è il pacco ordinato dal familiare sempre in giro per il mondo? Se non riuscite a rintracciarlo, la miglior cosa è chiedere che il pacco venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o, se lo avete, dal portiere. Certo, bisognerà firmare. Ma mai senza catenella alla porta.
5. IL TESSERINO NON BASTA.
Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante. Ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella bucadelle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. Alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. Chiamate senza esitazione il 112. Il suo compito è garantire la vostra sicurezza.
6. NESSUNA CONFIDENZA AL TELEFONO…
Operando in linea, i truffatori possono procedere indisturbati. Attenzione allora a qualsiasi inattesa opportunità vi venga proposta “per appuntamento”. E tenete presente che INPS, INAIL e le ASL non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni, e confidenze, con persone che vi hanno contattato “per sbaglio”: non di rado si tratta di malintenzionati che mirano a carpire utilissime informazioni su di voi. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat. Non pagate in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi ad una persona di fiducia.
7. …E NEMMENO SU INTERNET.
E se ad Internet, ormai, la Terza Età non può più rinunciare, altrettanto non deve fare a meno di alcune misure di sicurezza. Una pas sword “complicata” (numeri, simboli, lettere maiuscole e minuscole), riservatezza dei dati, bancari ma non soltanto, un buon programma antivirus. Sempre ricordando che accattivanti occasioni per acquisti vanno sempre opportunamente controllate,e le e-mail che arrivano da sconosciuti non devono mai essere aperte.
8. ATTENTI A BAMBINI!
Il nipotino non va mai mandato da solo ad aprire il portone o la porta di casa: non avrebbe problemi ad accogliere chiunque, senza distinzione tra “buoni” e “cattivi”. Ma non deve nemmeno accettare dolci o giocattoli per strada da estranei, pronti a “fare amicizia” con lui. Ma anche con voi. E le conseguenze potrebbero essere inattese.
9. NON FATEVI DISTRARRE.
E tanto quanto “fare amicizia” è facile distrarre una persona, anziana ma non soltanto: basta una spinta, all’apparenza involontaria; una moneta che cade in terra attirando lo sguardo; una battuta spiritosa mentre si maneggia del denaro. Per non parlare di ambienti affollati e confusione: gli spostamenti in autobus, la spesa al mercato, il cappuccino al bar sono circostanze
ideali per ladri e ladruncoli. Almeno quanto la borsa o il borsello aperti o sul lato esterno del marciapiede, e perciò “a portata di mano”. Da non trattenere, però, in caso di scippo: una caduta può avere effetti ben più gravi della perdita di denaro…
10. UN BUON VICINATO.
Proprio per non rinunciare alle proprie abitudini e ai propri interessi, insomma, giunti ad un certo momento della vita alcune precauzioni in più, a partire da quelle che vi abbiamo indicato, è bene prenderle. Certo, non tutti in casa possono permettersi la porta blindata, il dispositivo antifurto o la cassaforte. Ma può essere fondamentale, ad esempio,un buon rapporto di vicinato. Perché è proprio il vicino che salutate tutti i giorni,e con cui è sempre bene scambiare il numero di telefono, che potrà intervenire in vostro aiuto prima di chiunque altro, ben conoscendo ilvostro stile di vita e individuando eventuali, preoccupanti “anomalie” nella vostra quotidianità.
Ma soprattutto, in caso di necessità, reale o presunta, non esitate a chiamare il 112. Il numero è gratis, noi sempre pronti ad aiutarvi.
