Giovedì 29 agosto, nell’auditorium del nuovo Campus universitario di Matera, alle ore 18.30, il professor Michele Maio, direttore del centro di Immuno-oncologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Siena, presenterà il libro “Il cancro a già perso” (Edizioni Piemme), scritto a quattro mani con Giovanni Minoli, per raccontare “la rivoluzione da Nobel dell’immunoterapia dei tumori”, in una conversazione con Sergio Palomba.
L’evento è organizzato dalla Fondazione Francesca Divella, che ospita il luminare della ricerca per la seconda volta, in collaborazione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e col patrocinio dell’Università degli Studi della Basilicata.
Si tratta di una preziosa occasione per conoscere i progressi di un’attività di ricerca davvero promettente per la cura dei tumori, che Maio, scienziato importante e medico dalla grande umanità sta conducendo col suo staff a livello mondiale con un unico obiettivo: sconfiggere per sempre il male del secolo.
L’evento, ad ingresso gratuito, è aperto a tutti.
segue scheda con cenni biografici e presentazione del libro
Michele Maio
Michele Maio, nato nel 1958 a Napoli, dopo la specializzazione in Oncologia ed Ematologia si trasferisce al New York Medical College dove partecipa alle prime esperienze di immunoterapia oncologica. Tornato in Italia nel 1989, diventa responsabile dell’unità di Bioimmunoterapia dei tumori del cro di Aviano. Oggi dirige il Centro di Immunoterapia Oncologica, unico in Italia, del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. Dal 2004 ha dato vita al nibit, il Network Italiano per la BioTerapia dei Tumori, e dal 2012 ne è scaturita anche una Fondazione. Ora sono 150 i gruppi di ricerca coinvolti nei progetti medici che hanno in Michele Maio il fulcro e il conduttore. Il corpo anticancro è il suo primo libro divulgativo, cui è seguito Il cancro ha già perso, scritto con Giovanni Minoli.
Il cancro ha già perso
«Il cancro ha già perso» è una dichiarazione che tutti vorremmo sentire e ogni medico vorrebbe poter dare. Ma è anche un’affermazione vera, perché il cancro ha già perso più di una battaglia, e dunque verosimilmente perderà la guerra. Grazie all’immunoterapia oncologica, alcuni tumori, come il melanoma e certe forme di cancro del polmone, hanno davvero perso, perché la terapia ha dato e continua a dare buoni risultati. E su molti altri tumori, su cui sono in corso sperimentazioni, c’è ottimismo.
L’immunoterapia – celebrata ora anche dal Premio Nobel per la medicina – è la rivoluzione copernicana della lotta ai tumori: il nostro sistema immunitario viene stimolato con i farmaci a fare quello che fa ogni giorno per difenderci, distruggere i corpi estranei, in questo caso le cellule tumorali. La chemio e la radioterapia tradizionali, invece, vanno a colpire tutte le cellule, non solo quelle malate. Quella che, all’inizio, era un ramo della ricerca per sparuti visionari pionieri è diventata in pochi anni la nuova vera frontiera della cura ai tumori.
Incalzato da Giovanni Minoli, l’oncologo Michele Maio, da quasi quindici anni direttore dell’unico reparto in Italia dedicato all’immunoterapia oncologica, a Siena, spiega in parole chiare ma precise ed esaustive cos’è l’immunoterapia, come funziona, per quali tumori ha dato risultati già consolidati, quali sono le prospettive future e la sostenibilità economica delle cure. Fa anche un punto dello stato della ricerca a oggi, e apre un ventaglio di prospettive future o imminenti.
Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell’Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.