giovedì, 24 Aprile , 2025
HomeCronacaEstradizione in USA per Assange, incombe sempre: il provvedimento dei giudici.

Estradizione in USA per Assange, incombe sempre: il provvedimento dei giudici.

Come abbiamo scritto in un nostro precedente articolo di qualche giorno fa, la decisione dei giudici sulla estradizione in USA per Julian Assange è solo rinviata ed incombe ancora sulla sua testa come una spada di Damocle (https://giornalemio.it/cronaca/assange-per-il-momento-non-verra-estradato-in-usa/). E questo anche alla luce dei contenuti del provvedimento adottato dall’Alta Corte di Londra che come spiega in un articolo su Pressenza,  

Queste, invece, le rimanenti tre obiezioni a cui i giudici hanno dato credito, come ricorda sempre nell’articolo precitato Patrick Boylan: “La mancanza di garanzie contro un’eventuale sentenza di pena di morte da parte del tribunale statunitense che processerebbe Assange dopo la sua estradizione (le estradizioni sono proibite se l’imputato rischia la pena di morte nel Paese richiedente).
La mancanza di garanzie che Julian, per difendersi, avrà il diritto di invocare il primo emendamento alla Costituzione statunitense (il diritto alla libera espressione) in quanto è cittadino australiano (le estradizioni sono proibite se l’imputato rischia di non godere degli stessi diritti dei cittadini del Paese richiedente)
La mancanza di garanzie che Julian non subirà discriminazioni durante il futuro ipotetico processo proprio in quanto non può invocare la cittadinanza USA come protezione (una ripetizione, in qualche maniera, del secondo punto, ma in termini più ampi).
Tre mancanze di garanzie, dunque, che per i giudici Sharp e Johnson invaliderebbero la richiesta di estradizione formulato dal Department of Justice oltre-atlantico. Forse.” Il condizionale è d’obbligo, sottolinea l’articolista, in quanto “i giudici hanno concesso agli Stati Uniti tre settimane di tempo per fornire proprio le garanzie mancanti. Dopo di che (e dopo aver scartato le contestazioni a queste presunte garanzie che la difesa sicuramente farà, come l’Alta Corte ha già fatto in una situazione analoga nel dicembre del 2021), i giudici potranno negare la validità delle tre rimanenti obiezioni della difesa e quindi rigettare la richiesta di Julian di riaprire il suo caso. L’estradizione potrebbe avvenire allora immediatamente – c’è già un aereo della CIA che attende sulla pista di un aeroporto militare vicino a Londra.E’ evidente come sia fondamentale tenere alta la mobilitazione dell’opinione pubblica mondiale sulle autorità statunitensi, britanniche e australiane.

Certo, è ancora possibile anche un esito positivo, come ipotizzato da Halo Benson, attivista statunitense di Assange Collective, secondo cui “Le tre rimanenti obiezioni non potranno essere facilmente spazzate via come le altre. Questo perché ci sono già dichiarazioni da parte delle autorità statunitensi secondo le quali Assange non potrà invocare il Primo Emendamento non essendo cittadino americano. In quanto al rischio di pena di morte, gli avvocati statunitensi hanno già detto durante l’udienza del 21 febbraio che non erano in grado di escludere quella possibilità. Perciò – secondo il ragionamento di Benson – nell’impossibilità di avere le garanzie richieste dalla Corte, rimangono in piedi le tre rimanenti obiezioni all’estradizione e il 20 maggio i giudici decideranno di consentire la riapertura del caso per poter dibattere più approfonditamente proprio questi tre punti. Se essi continueranno a rimanere in piedi dopo questo ulteriore dibattimento, l’estradizione verrà rifiutata e Julian potrà essere scarcerato.”  Vedremo!

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
RELATED ARTICLES

Rispondi

I più letti