domenica, 16 Febbraio , 2025
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Dylan. Un completo sconosciuto? Sfidò tutti per cambiare tutto

E la conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, è venuta dal film ” A complete Unknown” (un completo sconosciuto) che abbiamo visto al Red Carpet con la curiosità e, naturalmente, l’ammirazione per Bob Dylan, il menestrello del folk rock, che con storie di vita e chitarra contribuì ai sogni di quanti negli anni Sessanta tentarono di cambiare il mondo. Nel lavoro di James Mangold, della durata di 141 minuti, che scorrono come in un concerto…l’interprete di Dylan,Timothée Chalamet, ripassa senza sbagliare una nota, un accordo e la sequenza di parole liberatorie, devastanti ieri come oggi, con la voglia di svoltare di giovani che avevano coraggio, volontà, di lanciare cuore, pensiero e braccia oltre lo steccato del perbenismo di una società, che mostrava qua e là limiti e contraddizioni di convivenza e di rappresentanza. E così in autostop, dal Minnesota, raggiunge in autostop New York con l’obiettivo, prima di tutto, di conoscere un idolo come Woody Guthrie, cantante folk ormai al capolinea della vita. Ha pochi amici come Pete Seeger e note rimaste nel cuore, che il giovane di belle speranze- Robert Zimmerman all’anagrafe- ravvivano con una esecuzione che sorprende per originalità.

Il giovane Bob è un talento, con tante insoddisfazioni, tra amore e ambizioni, che lo portarono ad affermarsi nel Greenwich Village , il quartiere dove nacque la beat generation, grazie a due qualità. Quelle ”musicali” apprese tra gli artisti di un circo…e i temi di protesta che non fanno sconti al sistema. Così tra concerti nei locali alternativi, prime incisioni e conoscenze approfondite ma tormentate con l’artista Sylvie Russo e con la cantautrice di protesta Joan Baez, arriva al successo. Ma si accorge che non può abbassare la testa, subire e avere una vita programmata che avrebbero tarpato le ali alla sua creatività. Lui compone, scrive, prova gli accordi appena gli viene l’ispirazione lasciando in bianco – in piena notte- anche l’arrembante Joan con la quale divide palco e protesta.

Una storia conflittuale, come furono tante negli anni Sessanta con gli effetti della guerra Fredda tra Usa e Urss, il rischio di conflitto nucleare con le basi sovietiche a Cuba, l’assassinio di John Kennedy e la missione Luna, le marce antisegregazioniste, la guerra in Vietnam e l’invito a impegnarsi ”Perchè i tempi stanno cambiando”. Anche per lui al Newport folk festival, dove si teneva ogni anno il festival , compie la rivoluzione di imbracciare la chitarra elettrica suonando con un gruppo rock. Da parte i temi dell’impegno politico per aprire a nuova stagione della poesia dell’insoddisfazione ma con una carica diversa. Il pubblico è disorientato,lo considera un traditore, ma Bob tira dritto come gli aveva consigliato di fare Johnny Cash.

E il resto è storia d’oggi con un premio Nobel non ritirato, il concerto da papa Giovanni Paolo II, il ritorno a Newport dopo 37 anni, i concerti quando gli va lasciando il buen retiro di Malibù e i tanti interrogativi dei fans di quante mogli abbia avuto. Ha 84 anni,come Joan Baez, voce e stili di vita inconfondibili, e parole delle sue canzoni – tradotte in italiano- che non lasciano dubbi:
” E tenete bene gli occhi aperti non vi sarà un’altra occasione” e ”… Perchè i tempi stanno cambiando”. Su queste ultime aggiungiamo un aggettivo ”in peggio…”.


E dopo il film anche una compilation

Lato A
1) Highway 61 Revisited – Timothée Chalamet (3:44)
2) Mr. Tambourine Man – Timothée Chalamet (2:30)
3) I Was Young When I Left Home – Timothée Chalamet (2:04)
4) Girl From The North Country – Timothée Chalamet & Monica Barbaro (2:05)
5) A Hard Rain’s A-Gonna Fall – Timothée Chalamet (3:04)
6) Wimoweh (Mbube) – Edward Norton (1:51)
7) House of the Rising Sun – Monica Barbaro (2:07)
8) Blowin’ in the Wind – Timothée Chalamet & Monica Barbaro (2:52)

Lato B
1) Subterranean Homesick Blues – Timothée Chalamet (2:26)
2) The Times They Are A-Changin’ – Timothée Chalamet (3:13)
3) Big River – Boyd Holbrook (1:41)
4) Don’t Think Twice, It’s All Right – Timothée Chalamet & Monica Barbaro (3:07)
5) Maggie’s Farm – Timothée Chalamet (3:07)
6) It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry – Timothée Chalamet (2:20)
7) Like a Rolling Stone – Timothée Chalamet (3:22)
8) It’s All Over Now, Baby Blue – Timothée Chalamet (2:20)

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