domenica, 16 Marzo , 2025
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“Dio, l’oscurità e il talento. Le novelle di ‘cose catoliche’ del Decameron” nel saggio di Lelio Camassa

“Dio, l’oscurità e il talento. Le novelle di ‘cose catoliche’ del Decameron” è questo il titolo dell’ultima pubblicazione, in ordine di tempo, del materano Lelio Camassa, Dottore di Ricerca presso l’Università della Basilicata e docente di Italiano e Latino nei licei.

Un libro su Boccaccio pubblicato presso la Basilicata University Press, casa editrice dell’Università degli Studi della Basilicata e oggi fruibile gratuitamente anche in formato digitale. https://web.unibas.it/bup/Libri/Camassa_Decameron.pdf

Un lavoro certosino, nato dalla tesi di dottorato, che ha ottenuto lo scorso settembre, il premio dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, giunto alla 10° edizione a Certaldo Alta (Firenze) quale migliore tesi di dottorato.

Il saggio è articolato e rappresenta un tassello prezioso nel panorama boccacciano, in quanto oltre ad aggiungere fonti nuove al Decameron fornisce una interpretazione innovativa dell’autore del trecento mettendo in luce aspetti della sua prosa fino ad ora rimasti un po’ in ombra. Il libro propone una lettura del ciclo di novelle di cose cattoliche, sei racconti collegati dal comune tema latamente teologico, dove alla realizzazione comica si affianca la problematizzazione della morale religiosa. Il prosatore del trecento sviluppa una riflessione teologica coerente, che culmina in una paradossale esaltazione del talento umano quale potente strumento di mediazione con Dio e che guarda con interesse alle auctoritates  religiose e letterarie, al dibattito teologico e ai costumi religiosi della sua epoca. Fra i temi più urgenti, ci sono la sanctitas laica, le figure dei santi canonici o popolari nelle pratiche devozionali, le modalità mediante cui Dio mostra miracoli ai fedeli, la remunerazione divina per le azioni umane. Emerge un Boccaccio che, se da un lato evidenza a parodiare la letteratura sacra popolare, dall’altro si si mostra pure molto sensibile alle tematiche affrontate dei testi teologici e letterari di tono o argomento elevato, al loro rapporto con la filosofia morale e ai concreti comportamenti umani.

Sicuramente un’ottima opportunità per colmare la lacuna di studi su Giovanni Boccaccio, e per questo autore ancora da scoprire rispetto ai colleghi Dante Alighieri e Francesco Petrarca.

Infatti, nella triade così detta delle “Tre corone” della letteratura italiana, gli studi su Boccaccio, si sono ravvivati solo dal 2013 in occasione dei 700 anni della sua nascita.

La pubblicazione di questo saggio – afferma Camassa – ha una genesi ancor prima del 2017 e grazie a questi nuovi studi oggi sappiamo che Boccaccio non è solo colui che canzona tutto ciò che è “condotta trasgressiva e inopportuna dei frati” ma si dimostra, invece, come una sorta di “trattato morale“.

Un lavoro che, ovviamente, non completa la figura di Boccaccio ma ne integra il profilo e promette di essere un nuovo punto di partenza per i futuri studi boccacciani. Un patrimonio che diventa necessario da portare nelle scuole proprio perché Boccaccio emerge come un autore “originale” rispetto a Dante e Petrarca e non un autore minore come viene spesso considerato. La pubblicazione è autorevole in quanto la casa editrice universitaria mette a disposizione non libri autoprodotti ma fonti accreditate, accertate e revisionate. Un risultato possibile grazie ad un Ente, quale l’Unibas, che ha creduto e permesso che il lavoro diventasse una pubblicazione patrimonio collettivo.

 

 

 

 

 

Anna Giammetta
Anna Giammetta
Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell'Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.
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