Ve lo ricordate quello slogan di inizio epopea del centrodestra a guida berlusconiana che prometteva “meno tasse per tutti“? Ebbene, dimenticatelo perchè, con il nuovo centrodestra a guida meloniana -così impegnato a fare la storia- di fronte alla classica “coperta corta” e dovendo muoversi nella “stretta via“, si procede con lo slogan “più aumenti per tutti“. Infatti, ci siamo occupati dell’aumento in itinere dell’accise sui carburanti, ma ci erano sfuggiti gli aumenti già partiti in questi giorni. Sebbene non sarà sfuggito agli interessati, ovvero a chi ancora decide di rovinarsi la salute a caro prezzo….sempre più caro. Infatti è da ieri che sono scattati gli aumenti dei prezzi di tutta una serie di marche di sigarette. Un aumento delle accise che era contenuto già dalla Legge di Bilancio 2023 e poi ritoccato in aumento con quella del 2024, sia per lo scorso anno che per l’anno in corso. Infatti nella Legge di Bilancio 2023 era scritto: “per l’anno 2024 in 28,20 euro per 1.000 sigarette e, a decorrere dall’anno 2025, in 28,70 euro per 1.000 sigarette.” Testo poi modificato in aumento con la Legge di Bilancio 2024 così: “per l’anno 2024, in 29,30 euro per 1.000 sigarette e, a decorrere dall’anno 2025, in 29,50 euro per 1.000 sigarette.” Per chi volesse consultarlo, il provvedimento e i listini aggiornati sono pubblicati sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con i nuovi prezzi delle varie marche. Ma non è finita, perchè già il 17 gennaio, con altri provvedimenti dell’ADE -sempre collegati alla stesse Leggi di bilancio varate dal governo Meloni- che potete trovate e consultare al medesimo link precedente, sono stati aumentati i prezzi di sigari, sigaretti, trinciati del tabacco e altri tabacchi da fumo. Insomma, come dicevamo: “più aumenti per tutti“! Sebbene in questi ultimi sia possibile vedere un risvolto positivo……ovvero sperare che spingano una quota di italiani a smettere di fumare. Perchè dobbiamo ricordare che il tabagismo è un fattore di rischio per neoplasie, malattie cardiovascolari e respiratorie. In Italia (in cui sono stati quasi 40mila i nuovi casi di tumore al polmone contati nel 2023 e il 24,5% degli adulti fuma) si contano ogni anno 93.000 morti per tabagismo con costi di oltre 26 miliardi di euro. Insomma l’incitamento potrebbe essere: fumatori incazzati d’Italia unitevi, fate un gesto rivoluzionario e non regalate i vostri soldi al governo ladrone, smettere di fumare!
Ed ecco s’avanza l’aumento dell’accise sul diesel deciso dal governo. Altro che tagliarle.

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