“Lavorare insieme”, è questa la nuova tendenza del mercato del lavoro. In un’epoca in cui la comunicazione digitale ha diffuso la condivisione come la base del nostro vivere quotidiano, da qualche anno anche le nuove professionalità gestiscono il proprio tempo lavorativo confrontandosi e condividendo nuove idee, oltre che gli spazi.
Questa pratica, definita “coworking”, introduce una nuova concezione di lavoro, in cui il singolo lavoratore lascia spazio alla rete, una rete di relazioni che gli sono necessarie per muoversi in un contesto sempre più competitivo e innovativo. La condivisione all’interno di spazi digitali a cui ci hanno abituato i social ora lascia spazio alla necessità di incontrarsi anche in contesti fisici, scelti, in cui persone, competenze ed esperienze possono occupare uno spazio temporaneo e produttivo.
Nato in America nel 2005, il coworking vede una sua prima e timida diffusione nel 2008 in Italia, con un consolidamento di questa realtà nel 2013. Oggi questa pratica è strettamente correlata alle start-up innovative. I professionisti possono beneficiare di un grande ufficio attrezzato a seconda delle esigenze, si passa da stanze private a luoghi comuni in cui si favorisce l’interazione.
La città di Potenza si è dimostrata piuttosto sensibile a questo nuovo modo di lavorare, già qualche anno fa con l’apertura di Cobiz e poco tempo fa con GoDesk, coworking spaces nati dall’idea di giovani imprenditori portatori dei principi di flessibilità, indipendenza, innovazione e cooperazione.
Una risposta alla paura della morte solitudine che vive il dipendente autonomo o il freelance , un modo per ottimizzare le risorse con il vantaggio di abbattere le spese. Tutte buone motivazioni, con almeno due presupposti imprescindibili: la voglia di mettersi in gioco e la determinazione a conquistare il proprio futuro.