venerdì, 18 Luglio , 2025
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Con 16 pagine un “panino” da leggere e sfogliare

Freschezza giovanile, propria della voglia di fare e scoprire cose nuove, stare insieme, confrontarsi e utilizzare un mezzo tradizionale di informazione , quello cartaceo, che deve ricavarsi ogni giorno spazi, consensi e pubblicità per tirare avanti. E questo a causa della concorrenza virtuale, immediata, ma evanescente dei mezzi social ( Facebook,twitter, youtube, flickr, watsapp e via elencando). Ma questo non è un problema e amici, è la parola giusta, da alcuni mesi hanno dato vita a ” 16 pagine magazine” , un mensile free ideato e realizzato nella vicina Altamura (Bari), che viene diffuso grazie a una testata come ” La Nuova Murgia”. E ora, con la presentazione al Comincenter di Unibas,con i contributi sull’esperienza del Centro illustrata dal community manager Luca Tamburrino e del founder unversosud Antonio Candella, gli auguri di buon lavoro dell’assessore comunali alle politiche giovanili Massimiliano Amenta, il periodico è sbarcato a Matera con l’obiettivo di raggiungere altri giovani grazie a una agguerita squadra locale che ha mosso i primi passi con Francesco Coretti e altri. La testata , edita dall’associazione culturale La Nuova Murgia, ha come direttore Antonio Molinari, presidente Domenico Stea, caporedattore Marco Lorusso. Presidente del La Nuova Murgia è Michele Cannito, la cui direzione è affidata a Giovanni Brunelli che conosciamo dalla Prima Repubblica, quando curava a Matera le pagine del quotidiano Lucania, gemmazione di Puglia. Il progetto grafico e di impaginazione è di Francesco Viscanti. La squadra è motivata e produce servizi interessanti, e partiamo da questi lavori scritti da giovani e tra loro qualcuno ha la stoffa, se ne avrà voglia, per diventare giornalisti, per illustrare le potenzialità di “16 pagine magazine” . Nel numero di febbraio, il 4° distribuito anche a Matera, troviamo l’editoriale di Marco Lorusso con utili spunti e contraddizioni sulla giornata della Memoria ” Ricordare non basta. Il tempo della crescita” con un invito a trasformare la necessità in formalità, l’essenziale in rituale, ricordiamoci meno dei cosa e più dei perchè e cerchiamo un po’ di somigliare alla copertina di questo numero:un numero continuo gioco di sguardi tra passato e futuro. Tocca ad Alessandro Cornacchia spiegare perchè ” sedici pagine arriva a Matera ” e parla di cultura che nella Città dei Sassi risuona nell’aria. ” Forse non è ancora troppo tardi per liberarla, poichè fortunatamente anche a Matera qualcuno è pronto a smuoversi per dire la sua, anche se in sole sedici pagine. Anche li ci saranno presto novità”. Sedici pagine poche? I costi sono quelli che sono e si lavori agli abbonamenti e ai contratti, ma tra un po’ dovrebbe arrivare un sito web e allora ci sarà spazio per tutti, a giudicare dal gran numero di giovani che hanno affollato il Comincentern. Non vanno dimenticati lo studio, le interrogazioni e gli esami di Stato, con alcune novità, illustrate nel servizio di Mariateresa Natuzzi, che si chiede – in conclusione- in quale direzione potrà andare la scuola italiana. ” Come?- dice Mariateresa- preferendo la globalità del sapere al tecnicismo, la capacità critica al vuoto nozionismo, ripartendo dalla scuola per incidere sulla società”. Ragazzi tocca a voi. La Buona scuola deve essere questo, investendo in qualità, contenuti e professionalità, ma con risorse adeguate anche se finora dai Governi sono venute solo le briciole…di un ”panino” (ci risiamo) con poca mozzarella o mortadella se preferite. E allora stili di vita corretto con una sana alimentazione (ricordatevi della dieta mediterranea e mettete da parte i grassi e gli intingoli dei fast food) e pratica sportiva. Silvia Miglionico on ” Drop Out . La sindrome del voglio smettere” che paradossalmente parla dei problemi e delle cause di abbandono delle discipline sportive. Silvia suggerisce utili e consigli e chiude (brava!) con la massima del barone Pierre De Coubertin, inventore dei Giochi olimpici moderni, che ” La cosa è essenziale non è la vittoria, ma la certezza di essersi battuti bene”. Spazio anche agli strazi, fra scienza e poesia, con un servizio di Eleonora Pucci sul tema ” Mai uguale a se stesso. Ecco come cambia il colore del cielo”. Un riferimento allo ”scattering” o diffusione ottica, a quello che ha fatto e scoperto il robot della Nasa ”Curiositiy” e poi l’assenza di legami tra la dispersione ottica e la luce prismatica stampigliata sulla copertina di ” The dark side of the monn” , il celeberrimo Lp dei Pynk Floyd. ”…E’ determinata dal caso- scrive Eleonora Pucci-in maniera del tutto disordinata. E’ come se avesse dell’umano nella sua imperfezione. Sarà forse questo che ci attrae cosiì tanto?”. Giuseppe Sardone, citando la raccolta di lettere ” Un popolo di formiche” scritte da Tommaso Fiore analizza cause e prospettive ”dell’industria del mobile imbottito nell’articolo ” Cosa rimane del divano ‘ Made in murgia. Decadenza dell’impero che produceva più della metà del divano italiano”. E Sardone punta il dito su improvvisazione, avventurismo e sulla scarsa cultura di impresa oltre che dalla concorrenza spesso sleale dei mercati. ” Un popolo di formiche? Forse una volta, quando ci si accontentava di poco e si viva in simbiosi con madre terra-scrive Giuseppe. Mentre ora ci godiamo la pietra frantumata, le cattedrali di un deserto sempre più arido e qualche cicala con la sua grossa cilindrata, che sfreccia su strade sconnesse e piene di buche,verso un futuro incerto”. Di incertezze parla anche Marco Nuzzi con una riflessione” Sulla terra non c’è più spazio, da Malthus a Dan Brown il problema di essere troppi” circa e conseguenze di una crescita demografica spropositata. ” E davverso auspicabile – commenta Nuzzi- un’ulteriore crescita demografica? A queste condizioni, con questi ritmi, senza nuove fonti di risorse, evidentemente no”. Da dilemma shakesperiano le riflessioni di Francesco Petronella sul mondo mussulmano nel servizio ” Bloccati nel medioevo: Si, ma quale?”. Stereotipi e falsi miti sul mondo islamico. E se lo chiede con un interessante excursus tra scienza e cultura, ” Insomma- si chiede Petronella- quale Medioevo?”. Ci vorrebbe la macchina del tempo e Domenico Stea tratta della voglia e della necessità dei giovani di lasciare città, paesi per andare all’estero. La nuova frontiera per trovare lavoro è ” Il sogno londinese” con un servizio a tutta pagina supportato oltre che dalla immancabile skyline sul fiume Tamigi da dati statistici riportati nell’occhiello ” In Italia 4 giovani su 10 vogliono scappare dal proprio paese per cercare felicità, divertimento e soddisfazione. Vi raccontiamo la storia di Domenico, partito queta estate la meta più desiderata da ogni ragazzo: Londra”. E il racconto conferma che occorre osare sull’onda del ” Non pensate a quello che potrà capitare, provateci! Del resto, si va via per tornare”. Magari con una idea per investire in uno dei tanti spazi e luoghi abbandonati, come ha ricordato Marco Lorusso parlando della esperienza fatta con la sua associazione, per rivitalizzare siti dimenticati dei nostri centri. Ad Altamura come a Matera e in altri centri della Murgia. Spazio alla musica allora con un servizio di Nicolò Mascolo sul ”Krautrock. L’innovazione musicale parla tedesco”. Musica rock tedesca…dei crauti, i cavoli che farciscono i panini al wurstel, con servito su tastiere e sintetizzatori 40 anni fa dagli ingegneri elettronici che diedero vita ai Kfraftwerk e un lavoro innovativo come ” Trans europe express fino all’eredità raccolta da Klau Shulze e altri. Ma loro non hanno avuto la notorietà dello star sistem internazionale, che funziona alludendo alla religione utilizzata nella filosofia marxista come ” oppio dei popoli”. ”Nell’apparato propagandistico del capitalismo – scrive Nicolò- la musica s’incarica di stendere un velo che serva a coprire la ragione, a impedire di scegliere e decidere”. Musica e anche cinema con il ” Mondo di Boollywood. Dalla nascita al nuovo cinema indiano”. Francesco Colonna parla di un fenomeno, nato dalla fusione di due parole Bombay e Hollywood”, che è il sogno di tanti indiani come ha descritto in tanti film il regista Satyajit Ray, che nel 1992 ha ottenuto un oscar alla Carriera. Per il pubblico italiano un volto notoquel Kaby Bedi nelle vesti di Sandokan, la tigre d Mompracem,ispirato alle storie del nostro Salgari. I giovani redattori di “16 pagine Magazine” hanno il pollice votato alla cultura del fare anzi ” la cultura della cultura’ con la nascita dell’associazione ” Cor Habeo”. A parlarcene sono Grazia Panettieri e Marika Giordano che in un passaggio dell’articolo sintetizzano chi sono e cosa vogliono fare. ” ….Ridimensionandoci un po’ noi di Cor Habeo nasciamo per fare domande e trovare risposte, per cercar pian piano delle opportunità, per costruire i nostri spazi e creare la nostra piccola realtà. Per questo #iociprovo”. E il segno dell’hashtag del cinguettio di twitter favorisce il collegamento tra reale e virtuale per raggiungere altri giovani. Auguri e buon lavoro per il numero 5 di ” 16 pagine magazine”.

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