lunedì, 9 Settembre , 2024
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Come i social ci hanno rovinato, non solo i figli…

Sta impazzando da qualche ora sui social filmati (da diverse angolazioni) di un uomo nudo che risale dai Sassi di Matera, riconoscibile e dato in pasto a tutti, come si trattasse di una cosa normale. Senza che nessuno si sia posto il problema che si potesse trattare di qualcuno che non stesse tanto bene per cui, filmarlo e postarlo non era proprio la cosa migliore da fare. E che magari sarebbe stato meglio provare a fermarlo, coprirlo, aiutarlo, chiamare il 118 e le forze dell’ordine. No, la prima cosa oramai che scatta è quella di usare quella protesi da cui non ci si riesce più a staccare in ogni momento della giornata da quando si aprono gli occhi sino a quando li si richiude a sera (magari con un pessimo sonno disturbato proprio dall’abuso di questo strumento). E così dalla mattina sui social pullulano foto di infanti, di piatti, di caffè, di cani, di gatti, di vacanze private…e così per aperitivo, pranzo, apericena e cena. Come diceva Totò: vitto, alloggio, lavatura e stiratura….tutto si esibisce. La propria stessa vita diventa un reality di cui si sente l’irrefrenabile bisogno di rendere pubblico. E dunque: “cosa c’è di male” avranno pensato coloro che hanno realizzato e pubblicato il video di questo povero uomo nudo  e additarlo al pubblico ludibrio e ai commenti più sguaiati? Magari pensare un poco di più prima di agire non sarebbe stato male. Certo, la rete come la società non è abitata solo da superficiali e non sono mancati i commenti di censura ed invito ad immaginare se si fosse trattato di un proprio parente. Ma tant’è. Qualcuno avrà provveduto e poco dopo sono infatti intervenute le forze di polizia e sanitarie che hanno preso in carico questo sventurato che sembra essere proprio un turista con evidenti problematiche. Speriamo bene per lui e per i suoi familiari.

Proprio oggi leggevamo su un quotidiano nazionale dell’imminente uscita in Italia di un saggio dello psicologo americano Jonathan Haidt, “La generazione ansiosa. Come i social hanno rovinato i nostri figli” che affronta il tema dell’impatto dell’utilizzo dei dispositivi tecnologici e in particolare dei social media hanno sui bambini e sugli adolescenti. Un libro definito da chi lo ha recensito come “illuminante e disturbante” allo stesso tempo, perché impone, soprattutto ai genitori, di agire, riflettere su ciò che sta accadendo perchè, Haidt sostiene che la sostituzione di un’infanzia basata sul gioco con una basata sullo smartphone (transition from a “play-based childhood” to a “phone-based childhood”) abbia cambiato radicalmente il modo in cui i bambini crescono. E che la sostituzione del gioco libero e indipendente con l’uso di dispositivi elettronici, abbia creato un ambiente alienante per i bambini e per il quale non sono evolutivamente preparati ( da qui ansie, insicurezze, paure rispetto al mondo reale che non sorprende non riescano a vivere pienamente e serenamente). Un libro sicuramente da leggere da parte di ogni genitore, e non solo per quanto riguarda l’impatto negativo sui propri figli. Perchè il problema è reale, di fondo e merita una discussione approfondita, pur senza cedimenti al catastrofismo dei nemici dell’evoluzione tecnologica o ai neo luddisti della evoluzione scientifica. Perchè come sempre non è il mezzo a d essere diabolico ma come lo si adopera. E separando le enormi opportunità della rete dall’uso distorto della stessa e dei social.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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