lunedì, 24 Marzo , 2025
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CiBus: una Rete Solidale sempre più virtuosa

Storicizzare un progetto di volontariato non è cosa semplice; diventare un punto da cui prendere esempio per le sue buone pratiche, ancor meno. Ma quando serietà, capacità, determinazione, impegno e solidarietà di squadra si concretizzano, il risultato è davvero lodevole com’è successo per il progetto Rete CiBus, nato all’interno dell’Associazione Cittadini Solidali ODV – ETS,che si occupa quotidianamente della raccolta delle eccedenze alimentari presso gli esercizi commerciali di Matera ridistribuendole alle mense caritatevoli. CiBus come cibo che viaggia. E il cibo, in questo caso, viaggia attraverso un pulmino dedicato e utilizzato espressamente per il trasporto di generi alimentari.

Un progetto nato nel 2015 e entrato a regime dal 2016. Ininterrottamente fino ad oggi. In dieci anni sono stati raccolti ben 2.701,79 quintali di cibo (dal 2016 al 2024) riuscendo a consolidare quella bellissima intuizione iniziale e anche ad esportare il proprio modello volontaristico.

Capiamo meglio il percorso fatto attraverso le parole e le esperienze del Presidente dell’Associazione Paolo Ettorre, in carica dal mese di gennaio 2023.
Presidente, qual è il segreto della buona riuscita della Rete CiBus?
Il progetto è stato un crescendo sia di esperienze che di apporto di eccedenze alimentari. Credo che il successo sia racchiuso nella tangibilità del lavoro che svolgono i volontari.
Le eccedenze, quotidianamente, arrivano in tempo reale alle due mense cittadine, cioè non appena il pulmino adibito per la raccolta finisce il giro degli esercizi commerciali, sia alla mensa intitolata alla memoria di don Giovanni Mele a Piccianello che quella di San Rocco gestita da don Angelo Tataranni. Inoltre seguendo un calendario prestabilito, a turnazione, il cibo viene consegnato anche ai centri di ascolto parrocchiali.
Sono tante le parrocchie?
Attualmente sono sei le parrocchie che usufruiscono di questo servizio, una volta a settimana.
Cosa contiene generalmente un pasto ?
Principalmente pane, ma anche pasta, focaccia, frutta e quando è possibile anche dei dolcetti.
Nella mensa di Piccianello si preparano tra 70/100 pasti serviti al tavolo e 50 da asporto, ogni giorno e alla mensa di San Rocco 70 serviti a tavolo e 50 da asporto sia a pranzo che a cena.
E com’è andata durante il periodo di fermo della pandemia?
In realtà, il nostro è un volontariato che non si è mai fermato, neanche durante il periodo pandemico.
Siamo stati fermi solo un mese, quello del blocco totale. Poi abbiamo ripreso l’attività, ovviamente con tutti i dispositivi di sicurezza, modificando il tipo di raccolta cioè privilegiando soprattutto cibi in scatola e prodotti a lunga conservazione e riducendo sostanzialmente il fresco al solo pane. Per dare dei dati nel 2020 abbiamo raccolto 282 quintali di alimenti e nel 2021 ne abbiamo raccolti 331. I volontari non si sono mai spaventati ed hanno continuato assiduamente la loro missione. Perché ormai la nostra è una missione quotidiana.
E nel 2024, anno appena concluso, com’è andata la raccolta?
Abbiamo chiuso con un incremento del 22% rispetto al 2023 che equivale a 82 quintali in più. Siamo passati da 375 del 2023 a 457 nel 2024. Un risultato straordinario se consideriamo che il numero degli esercizi commerciali, tra quelli che hanno cessato l’attività e le nuove aperture, è rimasto invariato.
E quanti sono oggi i locali che aderiscono alla Rete CiBus?
Ad oggi sono circa 60. A seguito della pandemia alcuni hanno chiuso l’attività ma fortunatamente, come dicevo prima, sono stati poi, reintegrati con altre attività.
Come fate ad essere certi di ritirare sempre alimenti ancora buoni da mangiare?
Prima di tutto abbiamo molta fiducia nelle attività esercenti aderenti. Alla base del progetto c’è un’etica importante: oltre al non spreco anche la certezza che quel prodotto verrà mangiato dopo poche ore. E’ un po’ come invitare i bisognosi nelle proprie case con la differenza che anzichè sedersi a casa nostra si siedono alle mense di don Angelo o don Giovanni. Ad ogni modo anche noi volontari, a campione, apriamo i vassoi di focacce o i sacchetti di pane e facciamo le dovute verifiche.
Di quante persone è composta la squadra dei volontari attivi ?
E’ composta da 15 volontari che a turnazione, 7 giorni su 7, domeniche comprese, si organizzano sia per il giro con il pulmino che di consegnare il cibo nelle mani delle cuoche delle mense. La quantità di cibo recuperato oscilla tra i 150-180 chili al giorno.
Com’è cambiata, se è cambiata, la squadra dei volontari in questi anni?
Anche la squadra dei volontari è formata dai veterani, che hanno visto nascere questo progetto, ma qualche anno fa abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con l’ U.E.P.E (Ufficio Esecuzione Penale Esterna)  e quindi ci capita spesso di avere qualche affidamento in prova. E’ capitato anche che alcuni, dopo aver conosciuto le attività di volontariato, sono rimasti oltre il termine  della obbligatorietà.
E come si fronteggiano le spese necessarie per far andare avanti il progetto ?

Tra le spese abbiamo il carburante, la manutenzione del mezzo, l’assicurazione dei volontari e del pulmino, le revisioni ecc. E quindi, per far fronte a queste spese, attraverso la partecipazione a progetti, riusciamo a reperire delle preziose risorse economiche. Ad esempio abbiamo avuto il sostegno della Caritas Diocesana, ma anche attraverso il 5 per mille devoluto all’Associazione Cittadini Solidali di Matera, capofila del progetto o ancora attraverso un progetto della Regione Basilicata che abbiamo vinto per le Best Practice. La Fondazione Carical ha, inoltre,  recentemente, assegnato un contributo ad ok dedicato alla manutenzione del mezzo alle spese del carburante e al sostegno delle famiglie in difficoltà. Attualmente stiamo realizzando il progetto della regione Basilicata “Un modello culturale contro lo spreco alimentare” approvato nel Luglio 2024 e partito a Novembre 2024.  E’ un progetto che ci permetterà oltre a sensibilizzare sempre di più e consolidare la rete cittadina anche di esportare tale esperienza e replicarlo in altri Comuni della provincia di Matera; fino ad ora hanno espresso la disponibilità alcuni comuni della fascia Jonica.
Non sono mancati i riconoscimenti in questi anni?
Nel 2022 abbiamo ricevuto, a sorpresa, il Premio Vivere a Spreco Zero 2022, come ottimo e concreto esempio di economia circolare. Il premio è promosso dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market, con il patrocinio dei Ministeri della Transizione Ecologica, degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del Lavoro e delle Politiche Sociali, in sinergia con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ANCI, la Regione Emilia Romagna. Una grande emozione e un bel riconoscimento ritirato dall’allora presidente dell’Associazione Cittadini Solidali capofila del progetto, Pina Giordano.
Cosa c’è nel futuro del progetto CiBus?
Intanto guardo a questi risultati con orgoglio e con la consapevolezza che l’attività non può fermarsi. Ho la fortuna di avere grande collaborazione sia dai volontari che dagli esercizi commerciali, che non mi stancherò mai di ringraziare, e questo vuol dire possedere una risorsa nella risorsa. In futuro ci impegneremo per allargare ulteriormente la Rete CiBus coinvolgendo altri esercizi commerciali perché nonostante siano, come già detto circa 60 attività, rispetto alla grandezza della città e purtroppo alla necessità sempre crescente dell’utenza finale, abbiamo bisogno di ulteriori punti vendita che donino il loro invenduto.

Per concludere, per chi volesse aderire alla Rete CiBus cosa deve fare?
Semplicemente telefonare al numero 388 8086266

Anna Giammetta
Anna Giammetta
Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell'Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.
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