E ne abbiamo avuto conferma a un mese e mezzo dalla presentazione del bozzetto vincitore nel laboratorio della ”fabbrica del carro” al rione Piccianello, dove l’artista Francesca Cascione, sta lavorando di buona lena alla fattura di quel manufatto di cartapesta per la festa della Santa Patrona ”Maria Santissima della Bruna”, l’evento più atteso dai materani. Con Francesca,persona che ha fatto dell’umiltà, della concretezza e della creatività, una ragione di vita professionale, c’è uno staff di collaboratori che lavorano con lei all’unisono: dal falegname Cosimo Coretti ai collaboratori Domenico Fittipaldi, Paola Lamacchia, Michele Plasmati, Maria Teresa Cascione e Anna Bruna Cascione. E poi una guida da lassù, ma con una foto collocata su uno scaffale, quel del papà Carlo Alberto, che in questi luoghi- e ci riferiamo al vecchio fabbricato- ci ha lavorato . Buon sangue non mente. E le forme di angeli, fiori, ma anche di animali, come una chioccia, pulcini, un cane, un gatto, colombe, confermano che il concetto di ”famiglia” passerà dalla manualità artigiani alla rappresentazione delle scene del carro trionfale. Il manufatto è li, possente, tutto bianco e in attesa di essere decorato, dipinto e di accogliere statue, vasi, pannelli istoriati, intorno al tema ” Allo spezzare il pane i discepoli di Emmaus lo riconobbero e dissero: Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”.
Francesca ha un progetto da portare avanti e lo fa sta facendo con entusiasmo. E’ soddisfatta di quanto realizzato finora. Un lavoro che procede bene come hanno ricordato il presidente dell’associazione Bruno Caiella e il delegato arcivescovile don Francesco Di Marzio insieme ai soci del sodalizio. Anche loro sono una famiglia, che continua a rimboccarsi le maniche ”senza sosta” sapendo che la strada per attuare il programma della festa 2024 è ancora lunga e con i soliti rallentamenti burocratici, e via elencando, che impongono di contare fino a 100…perchè si realizzi una festa all’altezza delle attese. Il resto lo fanno la Madonna della Bruna che vede e cerca di provvedere, insieme al Patrono Sant’Eustachio che di recente si è guadagnato notorietà ( e qualche polemica fuori luogo e strumentale) per un nome da tutelare, diminutivi compresi. Anche lui sul carro del 2 luglio e con la famiglia dai nomi del passato? Un’altra volta, chissà…
