Ne avevamo parlato in altro servizio, https://giornalemio.it/cronaca/turismo-sperperato-il-capitaledi-matera-capitale-2019-operatori-davanti-al-comune/, in riferimento alla protesta degli operatori turistici materani, preoccupati del calo di presenze nonostante i visitatori continuano a venire nella Città dei Sassi e poi via verso altri lidi. Senza organizzazione, esperienze e competenze consolidata si resta al palo. Si chiama cultura di impresa e con i cambiamenti continui (clima, prezzi, esigenze, trasporti ecc) l’industria delle vacanze va monitorata di continuo. Altrimenti si resta al palo o si fanno passi indietro. Vincenzo Maida, che fa riferimento alla Borsa internazionale del turismo,evidenzia la necessità di programmare e di presentare per tempo, dopo averne verificato la credibilità, quello che offre il territorio e la qualità e diversificazione dei servizi. Una sfida continua, che non può essere lasciata al caso. Occorre essere credibili sui servizi. Il paesaggio non basta… Senza cultura di impresa, di sistema restano i selfies, le foto ricordo e, magari, qualche commento negativo – postato subito sui social- se qualcosa non va.
TURISMO, SUD E L’ECONOMIA CHE NON DECOLLA
Anche per i flussi turistici il Nord è al primo posto, segue il Centro e infine il Sud.
La Basilicata agli ultimi posti non decolla.
Anche lo scorso anno la partecipazione delle regioni meridionali alla BIT di Milano (Borsa Internazionale del Turismo), tramite le AAPPTT, diversi comuni e le massime rappresentanze regionali, fu pubblicizzata con molta enfasi. Ma come negli anni passati non è seguito alcun monitoraggio per verificare quante agenzie turistiche hanno inviato i visitatori a soggiornare nelle località meridionali.
È facile prevedere che, come negli anni passati, non vi saranno risultati apprezzabili e che il turismo vero si concentrerà nelle località già note e nei villaggi sul mare. Le citate località ormai si promuovono da sole e sarebbe più opportuno agganciarsi a loro per la promozione delle altre località regionali e i borghi più interessanti, con la realizzazione di servizi navetta, per tentare di intercettare almeno una piccola percentuale dei flussi turistici.
L’industria del turismo non si implementa con l’improvvisazione o l’estemporanea partecipazione ad eventi di carattere internazionale, dove i risultati apprezzabili sono conseguiti da agenzie che hanno una maturata esperienza nel settore e possono contare su strutture ricettive, di cui per ragioni oggettive sono inesistenti nei piccoli comuni. Il turismo “mordi e fuggi”, come è noto, non produce effetti sull’economia dei luoghi interessati.
Anche per questo motivo la maggior parte delle strutture è localizzata nelle regioni del Nord (46,2%), il 28,9% nel Centro e il 24,9% nel Mezzogiorno.
Il turismo è uno dei principali fattori che influenzano l’economia di un paese. Quando il turismo aumenta, può portare molti benefici al paese in termini di occupazione per la popolazione locale e reddito per gli imprenditori e il paese nel suo insieme.
Si prevede che ancora una volta al primo posto la regione che vedrà un aumento maggiore in ambito turistico sarà il Trentino Alto Adige, luogo scelto da tantissimi viaggiatori che vogliono perdersi nella natura incontaminata delle Dolomiti.
Mentre la città con più turisti in Italia si confermerà Roma, forse il centro urbano con il maggior numero di visitatori del mondo. Tra le prime otto regioni figurano le regioni del Nord e del Centro, bisogna scendere al settimo e all’ottavo posto per trovare la Campania e la Sicilia. La Basilicata figura tra le ultime.
La partecipazione del Sud alla BIT di Milano venne pubblicizzata con enfasi e con squilli di tromba, come negli anni precedenti, ma calato il sipario se ne parlerà il prossimo anno, senza che nel frattempo accadrà nulla di significativo.
VINCENZO MAIDA