“Purtroppo registriamo la prima vittima sul lavoro in Basilicata per questo 2025. Dopo un 2024 da record nella nostra regione per le morti sul lavoro, con oltre dieci vittime, la mattanza continua. È necessario un intervento congiunto di Regione, governo centrale ed enti locali per fermare questa strage inaccettabile“. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito a seguito della morte su un cantiere edile di un operaio di 44 anni questa mattina a Muro Lucano. “Ogni giorno in media in Italia muoiono tre persone sul lavoro – denuncia Esposito – Come Cgil di Potenza siamo vicini ai familiari della vittima e chiediamo con forza che la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro vengano messi al centro delle azioni di questo governo e delle imprese. Serve un nuovo modello di impresa sostenibile, da un punto di vista ambientale e sociale. La sicurezza e la salute non possono essere considerati dei costi. Occorrono regole più precise e maggiore responsabilità d’impresa. Per questo diciamo basta ai subappalti a cascata che deresponsabilizzano i datori di lavoro a partire dalla sicurezza, scaricando tutti i rischi sui lavoratori. È urgente eliminare la norma che consente il sub appalto a cascata, ripristinare la parità di trattamento economico lungo la filiera degli appalti, rafforzare i controlli ispettivi, favorire un piano di assunzione negli enti preposti ai controlli e una patente a punti che faccia la selezione e qualifichi le aziende virtuose da quelle che non rispettano le misure di sicurezza. In Basilicata è poi urgente rendere attivo l’Osservatorio regionale sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il segretario generale Fillea Cgil Potenza, Michele Palma, nello stringersi attorno al dolore della famiglia dell’operaio di Muro Lucano, sottolinea come il settore edile abbia il primato per le morti sul lavoro in Italia. “Nel settore dell’edilizia, dove operano una miriade di piccole imprese, con una media di dipendenti che non supera le tre unità – afferma – è difficile essere presenti in maniera capillare con il sindacato e quindi è sempre più difficile fare formazione sulla sicurezza sul lavoro e mettere in campo azioni di prevenzione. Per questo motivo, proprio di recente, con le altre sigle sindacali di settore avevamo promosso un incontro sulla figura del Rlst (Rappresentante dei lavoratori alla sicurezza territoriale), che ha una funzione importantissima e rappresenta un riferimento per i lavoratori avendo poteri di intervento per gli aspetti inerenti la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Serve consapevolezza da parte di lavoratori e imprese verso l’affermazione di una maggiore cultura della sicurezza. La figura del Rlst, insieme ai protocolli presentati dai sindacati edili di Cgil, Cisl e Uil a livello regionale alle stazioni appaltanti degli enti pubblici possono essere un importante strumento per contrastare le morti bianche. Ma senza la volontà politica non si possono fare passi in avanti”.

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